La penetrazione turca in Europa

Il Parlamento europeo si è riunito in Assemblea Plenaria dal 12 al 15 settembre  scorso a Strasburgo e, confrontato alle grave crisi mondiali che necessiterebbero piuttosto un confronto che possa portare ad una presa di decisione meditata e consapevole, si è fermato invece a parlare di regolamentazioni che continuano ad intaccare la sovranità degli Stati,questa ridotta ormai al lumicino. Tralasciando il discorso richiesto a Junker – sempre per scimmiottare gli americani, loro sì stato federale –  sullo Stato dell’Unione, con il solito “faremo, cercheremo”, il Parlamento dei popoli europei, in una confusione procedurale assoluta, è stato chiamato a votare il nuovo commissario alla sicurezza, un candidato proposto proprio dal Regno Unito…. e noi che credevamo che i britannici, in conseguenza del  BREXIT, fossero sul punto di abbandonare questa Unione. In effetti i britannici stanno utilizzando a loro vantaggio l’incertezza delle Istituzioni e , se da una parte rimangono ad occupare posti di rilievo nella burocrazia europea, dall’altra stanno negoziando accordi bilaterali con l’orbeterrarum per non restare scoperti quando gli europei si sveglieranno e li obbligheranno a lasciare realmente questa Unione. 

Strasburgo è città piacevole, calma e silenziosa che riesce ad animarsi particolarmente nelle settimane in cui il parlamento europeo riunisce la sua Assemblea plenaria. Pur’ capitare di non trovare posto al ristorante o di dover dormire fuori città se non si è prenotato per tempo un albergo, proprio in quelle giornate. Per il resto la città si offre calma e piatta. 

Girovagando nel quartiere della Robertsau, sede del grande parco cittadino ma soprattutto delle Istituzioni europee, si può notare un grande cantiere edile. Situata a qualche centinaio di metri dalla sede della Corte europea dei diritti dell’uomo,  la costruzione , avviata con il beneplacito del sindaco socialista e dell’opposizione repubblicana, sta sollevando le proteste degli abitanti che si preoccupano sia degli spazi perduti alla loro fruibilità (una superficie di 13mila mq,)  sia perché  i futuri occupanti dell’area potrebbero provocare un afflusso abnorme di visitatori. Ma non solo…

La Turchia infatti risulta l’acquirente dell’intera superficie e vi sta costruendo il suo piu  grande complesso diplomatico all’estero: un nuovo Consolato grande quanto il palazzo di Erdogan ad Ankara con un insieme di quattro edifici che accoglieranno l’Ambasciata Turca presso il Consiglio d’Europa , il consolato generale , la residenza del console ed uno spazio di segreteria consolare per l’accoglienza dei connazionali. 

‘A zotta prima du cavaddu: l’adesione turca all’UE , pur rallentata dalla repressione del dittatore,  sembra invece continuare senza l’ opposizione dei democratici europei; tanto Erdogan, tra l’altro vicepresidente dell’internazionale democristiana , il partito popolare,  sembra sicuro della prossima adesione turca all’Unione europea. 

Del resto succede la stessa cosa in un altra grande area cittadina, di fronte allo stadio della Mineau, dove si sta costruendo una nuova grande moschea con due minareti di 36 metri d’altezza, sormontati da una torre di altri 26 metri e con una immensa sala di preghiera con mezzanini. Una superficie totale di 5mila m2 per la moschea più’ imponente d’Europa.     

I proprietari del fondo d’investimento che costruisce i due progetti appartengono al Movimento Nazionale turco, il Milli’ Gorùs, il corrispettivo turco dei fratelli musulmani,  legato all’attuale  politica governativa e molto ben conosciuto dalla polizia dell’altra sponda del Reno che lo sta indagando per legami con l’islam più’ radicale. Milli’ Gorùs definito dal quotidiano Die Zeit “ la piovra dell’islamismo tedesco”, è attualmente sorvegliato speciale dai servizi di sicurezza tedeschi che lo considerano un movimento estremista che si oppone alla Costituzione della repubblica federale e promuove l’abolizione della laicità e lo stabilimento di uno stato islamico . Del resto il nome stesso significa “via nazionale religiosa” tutto un programma che pero’ non sembra preoccupare minimamente  i governanti europei di questa Europa inutile fallita.

L’infiltrazione turca prima dell’adesione all’Unione e con i soldi europei se aggiungiamo,   per concludere questo appetitoso “kebab” in salsa europea,  che dal 2012 l’università di  Strasburgo accoglie la prima facoltà in Francia di teologia musulmana. Una facoltà che secondo i promotori, sindaco socialista e governo turco, dovrebbe servire da laboratorio per l’organizzazione degli espatriati  turchi in Europa.

Noi continuiamo a fidarci dei nostri rappresentanti, facciamo finta di non vedere che Strasburgo non è piu’ la famosa “wachte am rhein” , la veglia armata sulle rive del reno per proteggere i confini …ormai  addormentata, come l’Europa ha disarmato le sue difese e instupidita accoglie  questa volta , ironia del destino, il suo cavallo di troia.

Eugenio Preta