Il presidente del Senato Pietro Grasso chieda scusa agli italiani nel mondo

Cittadinanza agli immigrati prima che agli italiani all’estero? Il presidente del Senato l’ha fatta fuori dal vaso. Forse ha dimenticato la storia dell’emigrazione italiana che ha reso grande l’Italia. Oppure, più semplicemente, non ha la minima idea di ciò che vuol dire essere italiani all’estero e rappresentare l’Italia nel mondo.

Considero molto preoccupanti le affermazioni del presidente del Senato, Pietro Grasso, il quale ha affermato: “i ragazzi stranieri in Italia, perfettamente integrati, hanno diritto di essere cittadini italiani, più degli italiani all’estero che hanno dimenticato la loro terra”. Queste le affermazioni della seconda carica dello Stato durante un incontro di Trame, il festival dei libri sulle mafie, che si è tenuto a Lamezia Terme.

Probabilmente il presidente Grasso ha dimenticato la storia dell’emigrazione italiana che ha reso grande l’Italia nel mondo, ha dimenticato l’importanza del made in Italy che gli stessi italiani nel mondo portano come fiore tricolore all’occhiello; si è dimenticato, il presidente Grasso, dei tantissimi italiani che ritornano in Italia in vacanza portando beneficio all’economia italiana. Forse il presidente Grasso non conosce le enormi difficoltà che ogni giorno noi italiani nel mondo dobbiamo affrontare per poter provvedere ad una vita dignitosa; forse non sa – ma in realtà lo sa benissimo – che i governi a guida Pd hanno fatto a pezzi la rete consolare, venduto sedi estere, tagliato i fondi alla cultura, ai Comites, al CGIE, al patronati, alle Camere di Commercio.

Altro che una Repubblica fondata sul lavoro, in questa legislatura circa 500.000 italiani hanno dovuto lasciare la Patria, allontanandosi dalle proprie famiglie, dai propri amici, dalla propria terra, pur di poter provvedere a se stessi e alle proprie famiglie; intanto dal febbraio 2013 ad oggi lo stesso debito pubblico – la spesa della pubblica amministrazione – è aumentato di centinaia di miliardi.

Il presidente Pietro Grasso prima di offendere gli italiani nel mondo, avrebbe dovuto contare il numero dei politici indagati per corruzione che in questi anni hanno fatto dell’Italia lo zimbello nel mondo, riflettere sul salvataggio delle banche ripetuto con continuità mentre gli italiani – gli stessi che con i loro contributi hanno permesso di salvarle dalla banca rotta – vivono nella miseria, senza che le stesse concedano crediti, lasciandoli soli nella vita al limite della sopravvivenza.

Grasso non ha considerato i tantissimi laureati costretti ad emigrare per una fallimentare politica economica e occupazionale, né tanto meno ha messo in conto i contributi che gli stessi frontalieri, per accordi con la Svizzera, potrebbero presto dover pagare all’Italia nonostante lavorino in un Paese estero senza alcun diritto di ragionevole meritocrazia.

Gli italiani all’estero sono una grande risorsa per l’Italia e per le stesse esportazioni, senza le quali molte aziende non riuscirebbero a sopravvivere.

Perché il presidente Grasso non ha voluto valutare tutto questo prima di offendere gli italiani nel mondo che hanno i suoi stessi diritti per nascita e per Costituzione?

Le gravi affermazioni fatte sono evidentemente un sintomo di malessere dell’identità nazionale, che lo stesso Presidente del Senato dovrebbe avere ben in mente, visto che lui stesso prima di tutti noi dovrebbe essere d’esempio per tutti gli italiani, non solo un promotore della cittadinanza per i figli degli stranieri, considerato anche che noi italiani all’estero siamo altrettanto integrati nei Paesi che ci ospitano, pur rimanendo sempre legati alla nostra amata madre Patria che custodiamo nel cuore ovunque andiamo.

Gerolamo de Palma

Fonte: www.italiachiamaitalia.it