I pentastellati si ricordano del castello di Calatubo solo per impedire che si celebri il 15 maggio

L'Altra SiciliaCOMUNICATO STAMPA
Bruxelles, 3 maggio 2019

I PENTASTELLATI SI RICORDANO DI CALATUBO SOLO PER IMPEDIRE CHE SI CELEBRI IL 15 MAGGIO, ANNIVERSARIO DELLO STATUTO

Ci chiediamo a cosa sia servito il consenso che tanti siciliani hanno consegnato al Movimento creato da Beppe Grillo. A difendere i diritti dei Siciliani? Non pervenuto. A difendere o ad attuare, come avevano promesso in campagna elettorale, lo Statuto della Regione Siciliana? Neanche. A consegnare la Sicilia agli interessi del Nord e della Lega? Forse.

Vi raccontiamo questa storia che ha dell’incredibile.

Il Comune di Alcamo, attualmente amministrato dal Sindaco pentastellato Surdi, ha al suo interno il Castello di Calatubo. Un bene culturale di straordinaria importanza, nel quale sono stratificati secoli di storia, un vero gioiello che testimonia di quanto la ricchezza e l’identità siciliane siano profonde.

Questo Castello, che si può ammirare passando sull’Autostrada Palermo-Trapani, giace da anni in un pietoso abbandono. Nulla da fare. Né l’Assessore Turano, né altri potenti “pentastellati” della provincia hanno mai potuto fare niente. E dire che ora sono al potere: basti soltanto pensare al sottosegretario Santangelo… Basti pensare all’eurodeputato Corrao… Una provincia che conta? Non abbastanza per difendere i propri beni culturali a quanto pare.

Noi de L’Altra Sicilia, un po’ per valorizzare la fruizione di questo bene, purtroppo sconosciuto dai Siciliani stessi, un po’ per celebrare degnamente l’anniversario dello Statuto (mai applicato) della Regione siciliana, abbiamo chiesto, senza aggravi per il Comune, di poter utilizzare la struttura per una giornata di celebrazioni, il 15 maggio; una giornata di riflessioni sulle potenzialità che questo Statuto avrebbe per la nostra Sicilia, ma anche per sottolineare l’importanza dei nostri beni culturali, da quelli storici e artistici come il Castello, a quelli immateriali, come la letteratura, la poesia e la canzone, che in quella giornata avrebbero avuto il loro spazio.

Sarebbe stata un’occasione per l’amministrazione alcamese di “battere un colpo” e del Movimento 5 Stelle di dimostrare di essere un partito che difende la Sicilia e il suo patrimonio.

E invece?

E invece l’unica risposta ottenuta è che i lavori per restaurare il prezioso castello partono solo ora. Cosa non si farebbe pur di non fare risvegliare i Siciliani! Che gli diciamo a questi de L’Altra Sicilia? La Festa dell’Autonomia? Ma che vogliono? Idea! Facciamo partire i lavori di restauro, quelli che non abbiamo mai fatto sinora. Dal 16? Dal 18?. No, prima del 15, così cogliamo due piccioni con una fava.

Passi che non ci hanno risposto sinora e che, anche se lo facessero adesso, non ci sarebbe più il tempo di organizzare alcunché.

Siamo almeno orgogliosi che grazie a questa nostra idea qualcosa la Sicilia ha ottenuto: finalmente il comune pentastellato è uscito dal suo sonno istituzionale, si è ricordato che Calatubo insiste sul territorio comunale di Alcamo e che ha bisogno di cure.

Siamo contenti, sperando che almeno questi lavori siano “veri” e non solo il pretesto perché non si parli di 15 maggio, di Sicilia e di Statuto (mentre i loro alleati e loro stessi concedono al Veneto quello che alla Sicilia è negato da più di 70 anni).

Ma nello stesso tempo non possiamo tacere il fatto che la pezza messa oggi sia davvero tardiva e che la volontà di separare i Siciliani dalla loro più importante conquista di libertà, lo Statuto, sia l’ennesima vergogna di un partito italiano, un partito italiano come tutti gli altri, il movimento 5 stelle.

Avete rivelato di essere quello che siete: gli ennesimi ascari.

Ufficio Stampa
L’ALTRA SICILIA – ANTUDO