CON IL MESSINA DIFENDIAMO LA SICILIA

Bruxelles, 16 Luglio 2005

L’Altra Sicilia sempre in prima linea a difendere gli interessi dell’Isola e dei Siciliani ha salutato i successi delle squadre siciliane che hanno militato in serie A come la vittoria della voglia di rinascita di tutta un’Isola ed aveva sottolineato nei successi sportivi di quelle squadre i ritrovati valori dell’identità di un Popolo.


L’Altra Sicilia ha unito la sua bandiera a quelle delle meravigliose curve giallo-rosse e rosa-nero, orgogliosa di poter sventolare la Trinacria in tutti i campi d’Italia grazie al risalto che le squadre siciliane ottenevano con risultati eclatanti.

L’Altra Sicilia, oggi, osserva con preoccupazione la vicenda del Messina che, dopo un campionato che l’ha vista tra i protagonisti (settimo posto nel campionato più difficile del mondo) rischia ora di perdere l’iscrizione nella massima serie con la conseguenza di una ricaduta inarrestabile verso le categorie dei dilettanti.

L’Altra Sicilia, considerando in ogni caso il lavoro svolto dalla dirigenza, non può non chiedersi la ragione di tale grave crisi.

Una città che ha accettato di venire stravolta nelle strade più belle dal disordine del traffico pesante di transito verso i mercati del Nord;


– una città che pur afflitta da endemica disoccupazione specialmente giovanile ha sempre riempito lo stadio, ha sopportato il sacrificio degli abbonamenti, di lunghe trasferte sempre a fianco della squadra giallo-rossa;


– una città recentemente falcidiata dalla magistratura che ha inquisito magistrati, professionisti, imprenditori e politici locali (ben 28 gli ordini di custodia cautelare emessi);


– una città di oltre duecentomila abitanti, priva di Sindaco, commissariata da oltre due anni, che aspetta le due visite settimanali del commissario governativo per le attività correnti (annona, cimiteri e mercati…);


– una città commissariata anche nella sua Fiera Campionaria, ridotta oggi a mercato multietnico mentre negli anni 50 era stata vetrina del prodotto e dell’artigianato siciliano.

È tradita dai disegni dei soliti furbastri che godendo di appoggi politici intendono porre in essere manovre che, una volta scoperte, getteranno fango non sui soli autori ma su tutta la Sicilia.

Non si può presentare un bilancio con indefiniti “pagherò” avallati dai responsabili della Regione siciliana perché, ben sapendo che il gioco verrà scoperto, si determineranno nuovamente equazioni dura a morire: Sicilia – Pressapochismo – Furberia – Mafia.

Alla dirigenza facciamo notare gli introiti che ha comportato la Serie A per il Messina:


1.- 28.000 abbonamenti iniziali;


2. – Stadio San Filippo sempre al massimo della capienza per tutta la durata del campionato;


3.- Diritti Sky e Mediaset;


4.- Aumenti nel corso del campionato del costo del biglietto – curva 35 Euro (a S. Siro, al coperto, 18 euro), costo permesso di parcheggio;


5.- Sovvenzioni assessorato Regione siciliana;


6.- Sovvenzioni Comune di Messina;


7.- Sovvenzioni provincia di Messina;


8.- Sovvenzioni FIGC;


9.- Sponsor e marketing;


10.- Organico ridotto senza ricorso, nonostante i bisogni a rinforzi invernali;


11.- Aumento delle tariffe negli alberghi della Framon in concomitanza delle trasferte del Messina.

A questo punto ci chiediamo perché questa dirigenza non sia stata in grado di anticipare la messa in mora della Coavisoc avanzando almeno un anticipo delle tasse, come fa ogni cittadino ligio ai suoi doveri di contribuente.

L’Altra Sicilia, pur preoccupata da manovre Nordiste che cercano di appesantire una situazione già di per sé grave (Gazzoni e l’idrolitina), cosciente delle difficoltà create in passato da una squadra di provincia siciliana nei confronti dei più titolati squadroni del Nord, pronta a difendere il Messina e qualsiasi squadra siciliana, non può non rammaricarsi della situazione e non intende cercare responsabilità esterne, ma a fronte del pressapochismo che caratterizza, a tutt’oggi, l’operato della dirigenza, deve chiedere a Pietro Franza di pagare l’indebito e di valutare la possibilità, per il futuro, di tornare a dedicarsi
alle sue navi ed aii suoi alberghi.

L’Altra Sicilia – al servizio della Sicilia e dei Siciliani