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Messina, mons. Marra: “Esclusione ingiusta!”
Per l’Arcivescovo peloritano: “L’esclusione del Messina dalla serie A è una decisione priva di serie motivazione”.

30/07/2005 13:59 da: Tutto Napoli / Fonte: Adnkronos, articolo letto 235 volte
“La decisione della giustizia sportiva di escludere la società del Messina Calcio dalla serie A è un atto profondamente ingiusto, privo di qualsiasi seria motivazione”. L’arcivescovo di Messina Giovanni Marra commenta così la vicenda della società siciliana, che ha presentato al Tar del Lazio un ricorso contro la bocciatura dell’iscrizione al prossimo campionato di serie A. “Il grave verdetto – dice l’arcivescovo – sembra fondarsi su un’inadempienza puramente formale, quella di aver ritardato di un giorno la presentazione dei documenti riguardanti il debito fiscale: ritardo, peraltro, dovuto non alla Società del Messina, ma alle procedure richieste dalla Regione Siciliana per giungere, in forza dell’autonomia riconosciuta costituzionalmente, al concordato pienamente valido circa il predetto debito fiscale”. “Un giudizio serio – prosegue – non può non tener conto di tutti gli elementi che, nel loro insieme, concorrono a formulare una decisione motivata e convincente. Purtroppo, la Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo sport del Coni, come i precedenti gradi del giudizio sportivo, ha considerato decisivo un elemento del tutto secondario e formale, mentre ha trascurato gli elementi sostanziali, che avrebbero portato a una decisione ben diversa. E cioè: ha sottovalutato il fatto che il Messina Calcio ha conseguito il settimo posto nel campionato con grande impegno e sacrificio”. La giustizia sportiva ‘non ha valutato che tale decisione negativa costituisce una oggettiva provocazione per la vasta tifoseria messinese, che in ogni partita affolla il nuovo grande stadio S. Filippo, le cui reazioni non sarebbero facilmente controllabili. Comunque, come Vescovo della Città, esorto caldamente tutti alla moderazione’. “La finalità di una decisione così rigorosa dovrebbe essere quella di favorire il risanamento finanziario del sistema sportivo. Nel caso specifico del Messina Calcio – al di là del problema fiscale, peraltro risolto in sede regionale – si tratta di una società sostanzialmente sana, come da tutti riconosciuto, mentre l’applicazione di quella decisione porterebbe malauguratamente al dissesto finanziario, in contraddizione con le finalità della stessa giustizia calcistica, arrecando inoltre un danno rilevante per l’economia della Città”.

”Il cittadino comune – dice ancora l’Arcivescovo – ha la sensazione che questa strana e atipica giustizia, per una formale inadempienza di limitata importanza, abbia pronunciato una sentenza sproporzionata e gravissima. E’ come se per un piccolo reato si comminasse una ‘condanna a morte’. Infatti, la squadra del Messina verrebbe azzerata, dovendo ricominciare tutto daccapo: questo è assurdo, incomprensibile e inaccettabile!”. ”Voglio sperare – conclude – che la giustizia amministrativa, chiamata ora a pronunciarsi, possa tenere in considerazione tutti gli elementi sostanziali afferenti al caso, correggendo l’iniqua sentenza di un organo che ha dimostrato soltanto di essere privo del vero senso della giustizia, dell’equità e del buon senso: questo attendono i messinesi e questo esige un’equa valutazione giuridica e morale dell’incredibile vicenda”.