Il referendum negato.

Riceviamo e pubblichiamo la mail inviataci da Silvana Catalano, Presidente dell’Associazione “Comitato per Erice” (Via Colonna, 4 – 91016 Erice -TP)
in merito all’impossibilità di poter indire un referendum consultivo nel comune di Erice (TP).

Agli organi di stampa

Oggetto: Giudizio di ammissibilità della proposta di referendum consultivo

La
Commissione dei Garanti per il giudizio di ammissibilità della
proposta di referendum consultivo, presentata dall’Associazione “Comitato per
Erice” l’otto Settembre, ha comunicato di non aver potuto costituire
regolarmente la suddetta Commissione a causa della mancanza dell’Avvocato del
Comune e, quindi, di non aver potuto espletare la propria funzione.

Viene,
così, negato il diritto ai cittadini di Erice di pronunziarsi
democraticamente
in merito alla ridefinizione dei confini.

Il Comune,
paradossalmente, prevede nel vigente statuto la possibilità di promozione, da
parte degli elettori, di un referendum consultivo e dichiara allo stesso tempo
di non essere in grado di accoglierla e di analizzarla rimandandola, così, al
mittente!!

A tal proposito,
l’Associazione “Comitato Per Erice” ha convocato d’urgenza un direttivo per
giovedì 13 Ottobre in cui verrà discusso il verbale della commissione dei
garanti e saranno adottati conseguenti provvedimenti.



L’Associazione non
intende, infatti, fermarsi di fronte ad un così vile tentativo di far tacere le
voci di quanti, nel rispetto dei principi democratici, chiedono con forza di far
valere i propri diritti.


Erice 10 ott. 2005

Silvana Catalano
Il Presidente

320/0985084




Il Comune riconosce
l’istituto del referendum consultivo come congegno di collegamento organico tra
le comunità ed i suoi organi elettivi, al fine di sollevare manifestazioni di
volontà che devono trovare sintesi nell’azione amministrativa”



Così
recita il comma 1 dell’art.163 dello statuto del Comune di Erice…eppure, di
fatto, il Comune nega ai propri cittadini di avvalersi di tale
diritto!!

La
scrivente associazione ha, infatti, inoltrato una richiesta di consultazione
referendaria di carattere consultivo volta a conoscere l’opinione dei cittadini
in merito alla rettifica dei confini tra i Comuni di Erice e Trapani.

Come
previsto dal vigente Statuto comunale la Commissione dei Garanti
(costituita dal Segretario generale, dal difensore civico e dall’Avvocato del
Comune) avrebbe dovuto pronunciarsi sull’ammissibilità dei quesiti formulati
entro trenta giorni.

Allo
scadere dei trenta giorni, invece, è stato consegnato un “Verbale di
insediamento della Commissione dei Garanti” che paradossalmente comunica
l’impossibilità a costituire la stessa Commissione per la mancanza della figura
dell’ Avvocato del Comune.


Viene, così, di fatto, respinta la proposta di referendum
consultivo senza essere stata nemmeno analizzata
e viene, dunque,
negato ai cittadini di Erice di esercitare un loro diritto: quello di
esprimersi democraticamente in merito alla ridefinizione dei
confini.

Quanto
accaduto è inaudito!! Si rimane sconcertati di fronte all’atteggiamento
dell’Amministrazione ericina che già da mesi era a conoscenza della volontà dei
cittadini di promuovere un referendum consultivo e che aveva pubblicamente
espresso parere favorevole in merito a tale iniziativa, lo stesso Sindaco
durante una riunione, tenutosi nella sede comunale di contrada Rigaletta – Milo,
aveva addirittura dichiarato di voler essere lui stesso promotore di tale
referendum.

In che
modo, ci chiediamo, Il Sindaco Sanges pensava di favorire la richiesta del
Referendum? Perché in tutti questi mesi e durante i trenta giorni che il Comune
ha avuto a disposizione per l’analisi della proposta referendaria nulla è stato
fatto per supplire alla mancanza dell’Avvocato pur sapendo che, come prevede lo
Statuto vigente, questa è indispensabile per l’ammissione dei quesiti
referendari? Cosa si nasconde dietro un così vile tentativo di far tacere i
cittadini del comune di Erice?

È
palese che la “non considerazione” della richiesta di referendum da parte
dell’Amministrazione ericina rifletta ancora una volta l’inefficienza  della stessa, la “sordità” nei confronti
delle richieste dei cittadini e la mancanza di rispetto verso quanti hanno dato
fiducia ai suoi componenti, ma è anche evidente che dietro un’azione così
meschina, si celi una qualche ragione, di ordine politico, interessata a far
tacere e forse a soffocare definitivamente l’annosa “Questione
Confini”!!

A
seguito di tali considerazioni e profondamente amareggiati da quanto accaduto, i
membri della scrivente Associazione durante il consiglio direttivo tenutosi il
13/10/05 hanno, innanzitutto, deliberato di agire per vie legali contro
l’inefficienza del Comune di Erice, di incontrare Sua Eccellenza il Prefetto di
Trapani, di informare dell’accaduto le più alte Cariche politiche istituzionali
presenti sul territorio, chiedendone la collaborazione e di promuovere
iniziative atte a dar voce alla popolazione “mandata a tacere”.

A tal
proposito, codesta Associazione si appella a quanti, cittadini e non del comune
di Erice, condividano il malcontento e le ragioni sopra espresse chiedendo di
collaborare affinché si ponga fine ad una incresciosa situazione di inadempienza
e non curanza, rispetto alle esigenze ed alle richieste dei cittadini di Erice,
dell’Amministrazione ericina!!


Erice 14/10/05

Silvana Catalano

Il Presidente

320/0985084