Razzismo: due pesi, due misure

L’episodio di “presunto” razzismo contro un giocatore di colore della squadra del Messina durante la partita disputata dalla squadra dello stretto con i milanesi dell’Inter, con lo scandaloso strascico di disinformazione anti-sicilianista (ad esempio, alla RAI la notizia veniva riportata nel seguente modo: “… dai cori razzisti provenienti dai tifosi dell’Inter GIUNTI DA TUTTA LA SICILIA”!!!!!) propone un ennesimo spunto di riflessione sulla realtà italiana.

Capita sovente che le squadre di calcio meridionali con i tifosi al seguito in trasferta al nord Italia vengano accolte o salutate a colpi di “Terroni, Terroni” (un esempio recentissimo potrebbe essere la partita Verona – Catania in serie B). Ora, anche se i Siciliani, e forse i meridionali in generale, a questi cori di solito rispondono con un sorriso beffardo, ciò non toglie che siano da considerarsi degli atti di razzismo vero e proprio, per cui le società coinvolte dovrebbero essere punite a norma di regolamento, mentre la magistratura dovrebbe intervenire con le indagini del caso. CIO’ NON E’ MAI AVVENUTO! Quindi la conclusione può essere solo una: il razzismo contro i meridionali non è reato in Italia, e qualunque straniero ha più diritti di noi a casa nostra. Tutte le squadre del sud dovrebbero rifiutarsi di giocare, comportandosi come ha giustamente fatto il giocatore del Messina, quando cori o striscioni razzisti contro i meridionali vengono esposti negli stadi del nord.

Il Consiglio