NON VANIFICHIAMO LA VOLONTA’ ELETTORALE DEI NOSTRI EMIGRATI

Bruxelles, 26 Marzo 2006

L’Altra Sicilia avverte il rischio che migliaia di voti per corrispondenza possano essere annullati per la scarsa dimestichezza degli elettori con le modalità operative del voto.

Il problema si era già presentato nelle elezioni COMITES ma purtroppo mantiene la sua attualità come abbiamo potuto verificare da un sondaggio condotto su un piccolo campione di elettori.


La nostra emigrazione non è fatta solo di funzionari delle istituzioni europee o internazionali o da “emigrati di lusso” per motivi fiscali: il grosso è fatto da gente che ha costruito il proprio destino con la forza delle proprie braccia e senza grandi strumenti culturali o titoli di studio.

Emigrati di prima e seconda generazione che hanno dedicato la loro esistenza ai lavori più disparati, dalle miniere alle fabbriche, alla ristorazione e così via e che, perciò, non hanno piena confidenza con il “burocratese” delle istruzioni per l’espressione del loro voto.

Molti di loro, interrogati, hanno detto che hanno inserito le schede con il voto fuori dalla busta bianca (la cui importanza evidentemente non è stata compresa) e insieme al tagliando e, quindi, sono destinati a vedere annullata la propria volontà elettorale.

Non c’è stata del resto una campagna informativa mirata ad evitare questi possibili fraintendimenti, né c’è una tradizione consolidata di voto all’estero.
Che fare allora?

Intanto, per parte nostra, invitiamo tutti i cittadini che ancora non avessero votato a prendere visione con cura delle istruzioni per non farsi derubare del proprio voto, ma invitiamo anche RAI international a fare la sua parte in una campagna, ancorché tardiva, di informazione sul voto all’estero.

Ma poi – in sede di prima applicazione di tale voto – si potrebbe valutare concretamente la possibilità di non annullare il voto di quegli elettori che non hanno inserito e sigillato la propria scheda nell’apposita busta vista la chiara intenzione dell’elettore a manifestare il proprio orientamento elettorale.

Tale “eccezione”, giustificata appunto dalla generalizzata confusione che regna in questa prima consultazione, consentirebbe di non avere un risultato distorto per “censo” in cui solo gli “allittrati” (per dirlo in lingua siciliana) avessero diritto ad esprimere la loro volontà: rispettare la forma in questo caso comporterebbe la negazione dello spirito di questa legge e non pare proprio il caso che ciò debba avvenire.

Francesco Paolo Catania

Capolista alla Camera dei deputati nella Ripartizione Europa per la lista “L’Altra Sicilia per il SUD”