Risultati elettorali e la cattura di Bernardo Provenzano

Bruxelles, 12 aprile 2006

L’Altra Sicilia registra il dato elettorale ottenuto alle elezioni politiche (dato il cui spoglio non è ancora ultimato ma intorno ad un 2,1 % ormai stabilizzato) come un’affermazione netta di una proposta politica all’insegna di un richiamo identitario forte.

Certo questo risultato è per noi solo un punto di partenza per successivi traguardi, visto che la rappresentanza estera è saldamente nelle mani dei partiti nazionali che – a nostro avviso – mal rappresentano o non rappresentano le esigenze dei cittadini residenti all’estero.

Tuttavia sarebbe errato sminuire il grande significato politico che ha avuto questa consultazione elettorale per i Siciliani del mondo e per la stessa Sicilia.

Un movimento nato dal nulla, senza mezzi, con l’ostruzionismo esplicito o implicito di tutta la classe politica, fra mille difficoltà che abbiamo denunciato, oscurato da non pochi media nazionali e regionali, è oggi presente subito dietro ai “grandi” partiti e davanti a molte formazioni nazionali che hanno l’onore della cronaca giornalistica di ogni giorno; a ben pensarci è un risultato che ha dell’incredibile!
Peraltro, nella grande polverizzazione di movimenti e partiti “siciliani” nessuno ha ottenuto in nessuna circoscrizione (in Sicilia in specie) una percentuale alta come la nostra.

Ci candidiamo quindi naturalmente come punto di aggregazione di forze disperse che oggi hanno, cumulate, una forza elettorale non indifferente e che la vedono vanificata per l’estrema frammentazione del quadro politico.
Al contempo ringraziamo i nostri elettori che non dimenticheremo nelle nostre battaglie e continueremo adesso a lottare per la Sicilia: lo facevamo quando eravamo un’associazione di Bruxelles e dintorni, abbiamo il dovere di farlo a maggior ragione ora che siamo una forza presente in tutto il Continente, quasi dappertutto con percentuali superiori all’1-1,5%, con medie elevate nei paesi a forte concentrazione “etnica” siciliana (Francia e Germania) e con punte superiori al 4,2 % in Belgio, essendo diventati in loco la quarta forza politica italiana.

Auguri al futuro presidente del consiglio e disponibilità al dialogo da parte nostra ma senza nulla di scontato: chi vorrà, per la Sicilia e per la politica italiana in generale, il sostegno di questi irriducibili paladini dell’Autonomia dovrà dare segni di disponibilità concreta nei confronti delle esigenze del Popolo Siciliano, tanto di quelle ideali quanto di quelle concrete.

Ma la soddisfazione e la gioia per questo traguardo elettorale sono oggi sovrastate da una soddisfazione ancora più grande, soprattutto in quanto Siciliani: la cattura di Bernardo Provenzano.

E’ vero che la “questione mafiosa” è solo un capitolo, per quanto determinante, della più complessa “Questione Siciliana”; è vero che la mafia deve la propria fortuna principalmente alle connivenze di parti deviate dello stato italiano; che è dal 1963 che avremmo dovuto gioire e non soltanto ora; è vero che la mafia non è solo una questione di ordine pubblico, bensì economica, sociale, politica, …; ma è anche vero che un criminale di quella fatta è sempre meglio vederlo dietro le sbarre che fuori.
Meglio uno stato che risponde, anche tardi, che uno stato completamente connivente.
In breve, “meglio tardi che mai” e complimenti ai poliziotti siciliani per la loro eccellente opera di intelligence.
I mafiosi sono i peggiori traditori della Sicilia ed ogni vittoria della legalità contro di loro è una vittoria per tutti noi.

L’Altra Sicilia – Ufficio stampa