Nuovo costo per la spedizione di una semplice lettera


Riceviamo da Carmelo Viola e pubblichiamo quanto segue.

 


 


Acireale, 21 maggio 2006


 


MINISTERO DELLE
COMUNICAZIONI


Viale America, 201 –
00144,  R O M A – RM


e p. c. 
a POSTE ITALIANE S.p.A:


Direzione Affari
Istituzionali e Regolamentari


Viale Europa, 175 –
00144,  R O M A  – RM


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OGGETTO:
Nuovo costo per la spedizione di
una semplice lettera –


 


 


        
Apprendo che la francatura di una lettera ordinaria è passata – con
disposizione del potere legislativo! – da 0,45 a 0,60 centesimi di €uro –
praticamente da 900 a quasi 1200 delle vecchie lire con un aumento del quasi il
35% (sic!) – con il pretesto che appare – ed è – solo un giochetto di mercato e
di cassa – di allinearne il servizio alla sola posta prioritaria, a tutto danno
dei cittadini “elettori” meno abbienti sul cui assai modesto – talora
lacrimevole – bilancio domestico pesa anche il costo di una lettera ordinaria!
Altro che comprensione “democratica” dei vinti!

L’aumento è assolutamente privo di giustificazione e serve solo a
legittimare (senza tuttavia riuscirci sul piano morale!) il parassitismo e il
ladrocinio legale.


        
Infatti, dal momento che il servizio della posta cosiddetta prioritaria
ha dimostrato, anche se non sempre (sic) , che le lettere possono essere
consegnate in un tempo ragionevole grazie ai nuovi strumenti della tecnologia,
sarebbe dovuto avvenire esattamente il contrario. La tecnologia dovrebbe servire
a lenire le sofferenze dei più deboli e non a rendere più forti le fortune dei
“padreterni”! Sempre che la democrazia   “attuale” non fosse
uno specchietto per le allodole!


 


        
Sta di fatto che il pubblico potere – eletto dal popolo – che dovrebbe
servire, in uno “Stato di diritto” (ma tale non   è affatto),
a rispondere a tutti i diritti naturali (donde la denominazione) di tutti i
cittadini (dalla soddisfazione della fame alla fruizione della ricchezza
prodotta dal lavoro), anziché frenare, sta facendo del tutto per assecondare le
mene e le pretese dell’azienda “Poste Italiane SpA” – associazione affaristica
di stampo neoliberista – che sta stravolgendo tutto il vecchio servizio postale
per trasformarlo prima in una banca (e ci è riuscita)   e poi
una macchina produttrice di profitti parassitari senza alcuna remora (cosa che
sta facendo con successo).


 


        
Infine, se una lettera viene definita prioritaria, con ciò la si
distingue da una  “ordinaria”. Se quella prioritaria resterà
l’unica, sarà pertanto “ordinaria”. Questa è la  semplice
prova logica – o del nove – del giochetto di cui sopra.
 


        
Tornerò sugli infausti postali sulla stampa.


 


        
Distinti
saluti.                                                                   
(Carmelo R. Viola)