La Catalogna sceglie la confederazione con la Spagna; e noi?

Bruxelles, 20 giugno 2006

Il referendum sul nuovo statuto della Catalogna, nazione sorella che insieme a noi ha condiviso pagine epiche durante il Vespro, ha sancito dei principi importantissimi.
La Catalogna è uno Stato con tanto di cittadinanza.
La Catalogna è una nazione storica d’Europa.
La Catalogna ha una sua lingua propria affiancata al Castigliano.
La Catalogna gode di un’autonomia tributaria pressoché totale.
La Catalogna ha un sistema giudiziario totalmente autonomo.

In una parola oggi la Catalogna non è indipendente ma è uno stato confederato alla Spagna di cui continua tuttavia a fare parte.

E noi?
Noi de L’Altra Sicilia abbiamo fatto del progetto confederale la nostra bandiera, quando altri la consideravano scandalosa, separatista ed irrealizzabile, quando alcuni estremisti indipendentisti bollavano sprezzantemente questo sogno di libertà come riduttivo “autonomismo”. Oggi noi vediamo che è una realtà alla portata di tutte le nazioni storiche senza stato d’Europa e, quindi, anche nostra.

Amici indipendentisti, pensate che i Catalani se la passino meglio ora o sotto Franco quando qualche indipendentista si rifugiava nelle catacombe per sfuggire alla sferza falangista? Uscite dalle catacombe ed unitevi a noi per un progetto realizzabile e poi si vedrà…
Amici autonomisti, che ve ne fate di un’autonomia “castrata” che non è legata alla specificità etnica e storica di un Popolo?
Convertitevi al confederalismo o morirete in una stanca lotta per il riscatto “economico e sociale della nostra Terra” che non sarà sentita dai più e che non darà mai frutto. Riflettete sul fatto che nessuna autonomia speciale si è mai giustificata soltanto su improbabili “specificità economiche” o “laboratori politici” ma solo su separate identità di Popolo e di Nazione.

Oggi la storia dimostra che se questa strada è possibile tutte le obiezioni erano infondate e che, quindi, avevamo visto bene.
Noi stiamo prendendo contatti ufficiali con gli “autonomisti” catalani (nulla a che vedere con alcune grottesche figure nostrane) e presto faremo una dichiarazione congiunta per far vedere che facciamo sul serio.

In parte già lo Statuto esistente definisce una implicita confederazione con l’Italia. E per questo la nostra strategia è semplice e lineare: prima applichiamo fino in fondo quello che c’è e poi arriveremo naturalmente a quello che oggi la Catalogna ha conquistato e che è già scritto espressamente nella Nostra Carta Politica delle Rivendicazioni del Popolo Siciliano come nei nostri cuori!
Non dite, per favore, che loro sono ricchi e civili e noi “poveri e mafiosi”, e quindi incapaci di camminare da soli.

Le risorse le abbiamo e ci manca solo la possibilità di usarle: se non cominceremo ad essere veramente autonomi culturalmente e politicamente non raggiungeremo mai quel grado di autonomia economica e sociale che ci consentirà di decidere NOI quanto mantenere dei legami con la Penisola e non accettarlo invece come una offensiva elemosina.
Anche i Catalani hanno iniziato venticinque anni fa circa con un’Autonomia Speciale … ed oggi sono uno Stato!
Quando sarà la volta nostra?
Quel giorno sarà il più bello della nostra vita!

Antudo!

L’Altra Sicilia
Ufficio Stampa