I ”pizzini” della legalità

In seguito alla presentazione del progetto promosso dall’Assessorato regionale Beni culturali, ambientali e Pubblica Istruzione e l’Ufficio Scolastico Regionale e con la collaborazione Fondazione “Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia” denominato: “I Pizzini della Legalità“, svoltasi il 10 novembre, a Catania, al Teatro Sangiorgi, da parte dell’assessore On. Lino Lenza,
Il sottoscritto Salvatore Coppola, titolare e rappresentante legale della casa editrice coppola editore, con il consenso di quanti (Autori, collaboratori, amici e simpatizzanti) fa presente quanto segue.


Nel comunicato stampa diramato il 9 Ottobre dall’Ufficio stampa dell’Assessorato e nel corso di tale presentazione e di conseguenza sulle pagine dei quotidiani e nei servizi televisivi non si fa alcun riferimento e riconoscimento dell’iniziativa che il sottoscritto ha ideato e in qualità di editore ha realizzato attraverso una collana denominata I “pizzini” della legalità, tendente alla diffusione della cultura dell’antimafia e della educazione alla legalità attraverso la pubblicazione di piccoli block-notes (7 per 10 cm) contenenti ognuno dei brevi scritti che testimoniano tali valori, distribuiti nelle librerie o altri punti vendita in Sicilia e in Italia, in collaborazione con il Comitato Addiopizzo, il Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”, la Casa Memoria “Felicia e Peppino Impastato, Libera, Associazione, nomi e numeri contro le Mafie.


Il prezzo di tali “pizzini” è di 2 euro, 1 dei quali viene devoluto a tali o altre associazioni che si sono rese (Associazione Antiracket di Mazara del Vallo, Comunità Papa Giovanni XXIII di Acireale…) o si renderanno disponibili.


Alla data odierna i “pizzini” sono 15:

Felicia Impastato – Madre di Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978

Barbara Giangravè – Non pagare è bello

Nino Alongi – Il Dio di Padre Puglisi e il Dio di Provenzano

Umberto Santino – Vademecum per andare Oltre la legalità

Giuseppe Incandela – La ragnatela del pizzo e dell’usura

Rocco Fodale – Viaggio notturno con l'”Imperatore”

Cicoria ricotta e miele – 15 ricette da usare in caso di “necessità” a cura di Alba Allotta

Gaetano Costa – Procuratore della Repubblica di Palermo, ucciso dalla mafia il 6 Agosto 1980

Chicca Roveri – Maddalena Rostagno – Mauro Rostagno – ucciso dalla mafia il 26 settembre 1988

Marilena Monti – SOGGETTO

Pina Malsano: Libero Grassi – una storia assurda senza “la morale della favola”

Dario Robaldo – Agli amici isolani

Giacomo Di Girolamo – “lettera al caro estortore” vincitrice del Premio Libero Grassi 2006

Francesco La Licata – pizzini in entrata – pizzini in uscita – Antiche Poste Provenzano

Rocco Fodale – Ma che mafia… e mafia…



Come si evince dagli Autori e dai titoli, i testi, anche dal punto di vista della forma della scrittura: testimonianze di familiari vittime della mafia, poesia, racconto breve, lettera, articolo di giornale, danno una visione d’insieme della piaga mafia-illegalità.



Il 10 Settembre in collaborazione con il Comune di San Vito Lo Capo e la locale Pro Loco si è svolta a San Vito Lo Capo una manifestazione con la partecipazione di Pina Maisano Grassi, Marilena Monti, Giovanni Impastato e Giacomo Di Girolamo, con la proiezione del filmato A Beatiful Memory – intervista a Felicia e Giovanni Impastato di Anthony Fragola, Dottore in Letteratura Italiana e Comparata e Professore di Broadcasting e Cinema alla Università del North Carolina, a Greensboro.

La stessa manifestazione, con la partecipazione di Dario Robaldo e Giacomo Di Girolamo e la collaborazione dell’Associazione Chiodofisso (www.chiodofisso.org) aderente a “Libera- Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, si è svolta il 13 Ottobre a Pisa nell’ambito del Festival del libro (13/14/15 Ottobre).



Già l’indomani dell’annuncio a mezzo stampa e interviste televisive in data 16 Settembre c.a. da parte dell’On. Lenza della preparazione di tale progetto, lo scrivente faceva presente a mezzo mail e, qualche giorno dopo, nel corso di un incontro con il direttore del Dipartimento regionale Pubblica Istruzione, Dott.sa Patrizia Monterosso, illustrava, “pizzini” alla mano, il proprio progetto, specificando che non era soltanto una iniziativa editoriale tout court, ma che prevedeva manifestazioni varie, e incontri nelle scuole di tutta la Sicilia, dal momento che lo scrivente per 25 anni le ha “frequentate”, in qualità di agente editoriale di edizioni scolastiche (Loffredo, Minerva Italica, Juvenilia, Sansoni, De Agostini…) per la provincia di Trapani e, per alcuni anni, Agrigento, e poteva contare sulla rete di propaganda, distribuzione e vendita della casa editrice.

Alla fine del colloquio, veniva riconosciuta dalla Dott.sa Monterosso l’esistenza de I “pizzini” della legalità e invitava il sottoscritto a partecipare al gruppo di lavoro per la preparazione del progetto.



Dalla data dell’incontro, lo scrivente non ha avuto alcun contatto fino a giovedì scorso 9 Settembre, quando la responsabile del Progetto, Cleo Li Calzi, gli annunciava che era stato inserito tra i Presenti in sala nel corso della manifestazione, alla quale parteciperanno 4000 studenti provenienti da tutta la Sicilia, che avrà luogo lunedì 13 novembre (ore 10), al Palasport di Catania.



Pertanto, dopo aver letto la stampa di questi giorni e visto i servizi televisivi, il sottoscritto non sarà tra i Presenti in sala nella succitata manifestazione giacchè, pur apprezzandone i percorsi e le finalità, si dissocia da ogni coinvolgimento in tale progetto per quanto fin qui esposto e ritiene contraddittorio e non in linea con gli intenti della collana I “pizzini” della legalità della propria casa editrice, cioè la conoscenza, la riflessione e il dibattito sulle condizioni che portano alla mafia e alla illegalità.

Mi riferisco, in particolare, alla diffusione delle magliette che verranno distribuite ai 4.000 studenti. Cosa c’è di più banale, trito e ritrito rito, inutile, mi scuso per la cacofonia, della distribuzione di magliette. Quanti di questi studenti metteranno tale maglietta nel cassetto il giorno dopo forse per non metterla più!
Tutto l’opposto di quello che da anni viene sbandierato ai quattro venti da politici a tutti i livelli, e in generale da quelli che vengono chiamati o si (auto)definiscono “addetti ai lavori” o “esperti” antimafia, e cioè che la mafia e l’illegalità deve essere combattuta con la cultura.

Non sarebbe stato più utile, per esempio, distribuire 4.000 copie de I “pizzini” della legalità in modo che gli studenti cominciassero a conoscere, riflettere, dibattere o in poche parole a sapere cosa sono andati a fare al Palasport di Catania, a parte quello di fare una gita?

Non sarebbe stato più utile distribuire i 4.000 euro alle Associazioni Antimafia o Antiracket visto che, come detto, I “pizzini” della legalità costano 2 euro?

Per evitare qualche malpensante che non ha capito nulla di quanto scritto fino adesso, riguardo ai 4.000 euro restanti, a parte il riconoscimento dell’iniziativa fin qui portata avanti di tasca propria, il sottoscritto assicura che ben poco resta nelle tasche del sottoscritto, se non la possibilità di potere continuare a produrli, grazie alla fiducia di stamperie, fornitori, ecc. e offrire una cena a quanti, amici e parenti, come si suol dire, partecipano alla produzione.



Per finire, il sottoscritto invita i dirigenti dell’Assessorato e della Fondazione “Progetto Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia” a non utilizzare la dicitura I “pizzini” della legalità quale titolo del loro progetto.

Trapani, 12 Novembre 2006

Salvatore Coppola