GIU’ LE MANI DA GINOSTRA

Bruxelles, 17 gennaio 2000

Salvaguardare e tutelare gli interessi della Sicilia e dei Siciliani, dovunque essi si trovino, costituisce l’impegno prioritario della Fondazione ” L’Altra Sicilia “, impegno che diventa sempre più difficile, vista l’inesistenza di una classe politica siciliana attenta ai problemi dell’Isola e della sua gente.


Abbiamo chiesto, noi siciliani che viviamo all’estero, di poter votare nostri rappresentanti in seno all’Assemblea regionale, in modo da concretizzare il bagaglio di esperienze (e di mentalità) acquisite e metterle al servizio della nostra terra e della sua gente.

I politici però fanno orecchie da mercante, salvo poi precipitarsi in ogni angolo d’Europa, e del mondo, per raccattare voti e tanti “pesci in faccia”.

Noi, orgogliosi per la simpatia che raccogliamo, continuiamo la nostra denuncia di situazioni paradossali e tentiamo di tenere accese la speranza di un riscatto della nostra Isola, che annovera tesori architettonici di importanza mondiale, vestige di antiche civiltà e culture, e che oggi si vede confrontata alle sfide della mondializzazione senza il supporto di una programmazione attenta al lungo termine e senza una mentalità capace di fare a meno di padrini e assistenze esterne per portare a frutto il progresso economico-produttivo.

“L’Altra Sicilia” denunzia oggi la strumentalizzazione fatta dagli ecologisti, dai radical chic e dagli approfittatori di vacanze della particolare situazione di Ginostra, frazione dell’isola di Stromboli, perla dell’arcipelago eoliano, – d’estate, rifugio dalle cure della società contemporanea di gente che, immancabilmente in autunno, dimentica tutti i problemi che pur ha condiviso con gli abitanti locali: difficoltà di collegamenti, porticciolo inesistente, gruppi elettrogeni ancora necessari per i bisogni quotidiani, medico e medicine di difficile reperibilità, negozi alimentari azzerati dalle direttive comunitarie, scuola inesistente – d’inverno, abbandonata dalle autorità, dalle navi e dai collegamenti, vera e propria terra di confine e di oblio. Ginostra, senza alcuna retorica, deve sopravvivere, a dispetto della società dei consumi che vuole distruggerla.

Per Ginostra e i suoi abitanti, per preservare quella natura ancora incontaminata bisogna rigettare le lusinghe di fantomatici amici (che si raccolgono in comitati), di alleati interessati, di gente senza scrupoli che vuole divenire padrona del borgo.

“L’Altra Sicilia” si schiera in prima linea per preservare le caratteristiche di Ginostra e tutelare la qualità della vita dei suoi abitanti.

Ivan Bertuccio –
L’Altra Sicilia