Lettera aperta ad un consultore per l’emigrazione della Regione Siciliana

Bruxelles, 5 giugno 2000

Egregio Consultore,

ho letto l’intervista che ha rilasciato al settimanale “Rinascita” che si pubblica a Bienne in Svizzera e grazie ad essa finalmente ho scoperto che la Regione Siciliana ha un suo consultore anche in Svizzera.


Confesso di non sapere quanti ce ne siano in giro per il mondo, e questa mia ignoranza non puo’ derivare certamente dal lavoro che sviluppate, piuttosto rimarchevole.

Lei dichiara di essere consultore da 20 anni e più, e io me ne rallegro. Ma sarebbe stato molto interessante se nell’intervista ci avesse spiegato almeno in che cosa consiste questa sua ultradecennale funzione.

Non so quale associazione Lei rappresenti, non so di quale fantomatica struttura faccia parte, non ho il piacere di conoscerLa, come d’altronde non conosco i responsabili e gli animatori dell’Unione Sicilia Svizzera che hanno contribuito a farla uscire dall’anonimato pero’ dalle sue dichiarazioni ho dedotto che voleva regolare i conti con il sig. Criscione.

Tra l’altro Lei rimprovera a Criscione di essersi espresso in Siciliano. Forse pero’ Lei non ricorda che il siciliano è una lingua e, come tale – visto che i partecipanti alla riunione erano siciliani – Criscione ha ritenuto, con ragione, di dare a questa nostra lingua, martoriata e dimenticata, anche a causa di gente come Lei, il suo giusto valore, esprimendosi in siciliano. Non credo che Leoluca Orlando se ne sia dispiaciuto, conoscendo peraltro l’interesse che il sindaco di Palermo porta alla nostra Isola.

Lei rimprovera a Criscione di aver parlato a braccio, cioé senza uno scritto preparato, facendo un discorso alquanto sconclusionato e dicendo delle assurdità circa l’associazionismo Siciliano. No, egregio Consultore, la Regione Siciliana, come detto da Criscione, non riconosce l’associazionismo che opera all’estero, ma soltanto l’associazionismo presente in Sicilia e la nostra posizione, in questo campo concorda con l’USS: nessun privilegio a patronati ed enti esistenti, soprattutto se presenti in Sicilia. E’ questo l’aspetto più vergognoso e negativo. Un monopolio assolutamente ingiustificato perché obbliga le associazioni a subire progetti e programmi falsi, fatti in Sicilia da gente senza scrupoli che fin ora ha solo, nella migliore delle ipotesi, sprecato miliardi pubblici.

Lei dice di non aver capito il messaggio del Convegno, ben riportato nel suo stesso manifesto:” Gli Emigrati per la Sicilia e …La Sicilia per gli emigrati?” Forse avrebbe potuto meglio svolgere il suo ruolo di consultore se avesse chiesto ai responsabili dell’USS cosa volesse significare.

Altra controverità che ho rilevato è quando parla del voto dei siciliani all’estero dandone il patrocinio al sindaco Orlando.

“L’Altra Sicilia” che mi onoro di rappresentare ha fatto sua, pur senza saperlo, dell’idea del voto che anni fa era stata lanciata dall’USS. E siamo in possesso della documentazione a riprova di quanto affermiamo. Ma Lei non può esserne al corrente, come forse non é al corrente che la Regione Siciliana si è dotata di una sua bandiera.

Le dico questo perché altri consultori del suo stesso stampo , qui a Bruxelles, non conoscevano, a parte la Bandiera, neanche la struttura che la Regione Siciliana aveva instituito e messo al servizio della Confindustria.


Non crede che invece di criticare avrebbe fatto meglio ad informarsi per preparare al meglio questo convegno ?


Non crede che in qualità di consultore avrebbe dovuto essere non il critico ma il motore di questo convegno ?


Ma sappiamo bene che invidia, gelosia, meschinità, ipocrisia etc.. sono i principali motori che muovono quelli come Lei che per anni si sono solo serviti della nostra emigrazione e non hanno fatto niente per venirle al contrario in aiuto.. Dalla lettura critica della sua intervista si puo’ solo dedurre che questi sentimenti l’hanno spinta, al pari di tanti altri come Lei nel mondo, a criticare quell’associazionismo che fa qualcosa senza chiedere nulla in cambio.

Alla luce di tutto questo, io non ne andrei molto fiero, come lo è invece Lei. Far parte della consulta regionale dell’emigrazione che non è altro che una vera buffonata, soltanto una farsa che è servita soltanto a responsabili & Co per scopi turistici e gastronomici. L’USS, come la nostra stessa associazione, hanno fatto e continuano a fare qualcosa per i Siciliani che vivono e lavorano all’estero, e in Sicilia, convinti della necessità di un riscatto civile e sociale dell’Isola per poter finalmente abbattere nefasti stereotipi (mafia, usura, corruzione, criminalità ecc;) per portare avanti quel discorso di rinnovamento che deve passare soprattutto dalla rifondazione morale della classe politica siciliana.

Se oggi la nostra Sicilia si trova in condizioni disastrose lo si deve soprattutto a quella classe dirigente, passata e presente, che nulla ha fatto e nulla vuole continuare a fare per la Sicilia e per i Siciliani.

Basti pensare alle posizioni prese dai presidenti regionali del Polo che vorrebbero mettere in attuazione politiche che la nostra Regione possiede, come ha ben detto Vespa, solo sulla carta, sin dall’ottenimento del suo Statuto di Autonomia che è stato finora pesantemente disatteso. Prendendo spunto da questa sua intervista “sciagurata”, “L’Altra Sicilia” ritiene giunto ormai il momento di riunire tutte le energie presenti in emigrazione al fine di preparare una normativa per l’emigrazione che sostituisca le due precedenti, affinché giustizia e rispetto siano resi alla nostra comunità all’estero e per dare all’emigrazione quel nuovo corso, da tempo atteso, che lo affranchi dalla sua forma attuale, mercantilista e partitocratica.

Mercantilismo e partitocrazia dimostrata, ancora una volta, dall’attuale “onorevole” assessore Papania che, rinnovando la vecchia consulta per l’emigrazione, non si è preoccupato di consultare quell’ associazionismo realmente presente ed operante nella realtà dell’emigrazione.

Un solo consiglio possiamo dare alla nostra gente: “Siciliano, ricattura il tuo Statuto, smetti ormai di mendicare assistenza, soltanto cosi’ diventerai ricco”.

Francesco Paolo Catania

L’Altra Sicilia –

al servizio della Sicilia e dei Siciliani