Scuse e dimissioni subito!

Bruxelles, 12 luglio 2007

“Nessun Dio autorizza un uomo a picchiare la donna. E’ una tradizione siculo-pakistana che vuole far credere il contrario”. Boom! Ma che bella minchiata! Giuliano Amato non usa essere politicamente corretto con i Siciliani? Bene! Non lo saremo nemmeno noi.

Sembra proprio che questo nano politico, cresciuto – si fa per dire – all’ombra di Bettino Craxi, abbia preso di mira la Sicilia e i Siciliani. Prima la trovata che in Sicilia non si possono aprire casinò in quanto c’è la mafia che potrebbe usarli per riciclarvi il danaro sporco (come se la mafia non usasse già i casinò del centro-nord a tale scopo, ndr). Ora si mette a coniare neologismi quali la presunta “tradizione siculo-pakistana” che autorizzerebbe un uomo a picchiare una donna! Le cose sono due: o ci è o ci fa! Qualunque sia la verità, una persona così non può rivestire la carica di Ministro della Repubblica Italiana. Ha offeso quindici milioni di Siciliani che vivono in Sicilia e nel resto del mondo ed il Popolo Pakistano!

Questa orrenda forma di razzismo deve finire!

Facile scagliarsi contro i più deboli. Perché questo siamo, politicamente parlando, noi Siciliani. Chi infatti dovrebbe difenderci come Popolo, e cioè i nostri deputati in Parlamento, si limitano a tiepide quanto ipocrite reazioni.

Anna Finocchiaro, molto diplomatica e attenta a non scomodare troppo il suo collega di coalizione – nonché fratello nelle comuni origini marxiste – si limita a dire: “Dico solo che la violenza sulle donne è purtroppo una tradizione di tutti i maschi del mondo contro tutte le donne del mondo, senza distinzione di confini geografici o religiosi”.

Rino Piscitello, deputato siracusano della Margherita, é ancora più farisaico: “anche un dotto può dire una sciocchezza. Anche in un discorso animato dalle migliori intenzioni possono venir fuori i peggiori stereotipi e pregiudizi. Sono certo che Giuliano Amato correggerà le sue affermazioni e si scuserà con i siciliani”.

Angelino Alfano, coordinatore siciliano di Forza Italia, dubbioso sulla vera natura dei Siciliani, chiede il conforto di amici e parenti: “Non comprendo come mai il ministro Amato, peraltro di origini siciliane, abbia potuto asserire affermazioni così abnormi. Questi violenti costumi non sono mai esistiti. Non soddisfatto della mia memoria, ho chiesto subito informazioni ai miei genitori, ai loro amici e persino a mia nonna. A nessuno risulta che, in Sicilia, fosse costume abituale picchiare la donna. Amato non può non saperlo! Chieda immediatamente scusa”.

Raffaele Lombardo, leader del Movimento per l’Autonomia usa parole più pesanti ma non chiede né le scuse né le dimissioni: “Ho difficoltà a credere che un uomo di cultura, per di più ministro di un governo della Repubblica Italiana, si sia lasciato andare a dichiarazioni così infamanti per il popolo siciliano di stampo nettamente razzista. Dal Viminale aspettiamo, a stretto giro, una rettifica e un chiarimento”. Altro che chiarimento: urgono le dimissioni! Amato non potrà mai rettificare o chiarire una offesa di per sé tanto chiara quanto gratuitamente razzista.

Scuse e dimissioni subito!

L’Altra Sicilia invita tutti i Siciliani nel mondo – nonché tutti i non siciliani amanti della Sicilia e della mitezza del Popolo Siciliano – a inviare una lettera di protesta all’indirizzo di posta elettronica del ministro Giuliano Amato e per conoscenza agli indirizzi di posta elettronica dei principali peones siciliani affinché l’onorabilità di tutti i Siciliani del mondo sia salvaguardata e ristabilita attraverso le dimissioni del ministro.

GIULIANO AMATO: amato_gln@camera.it,

PEONES SICILIANI: alfano_a@camera.it, lomonte_c@camera.it, orlando_l@camera.it, raiti_s@camera.it, piscitello_c@camera.it, prestigiacomo_s@camera.it, drago_g@camera.it, fallica_g@camera.it, misuraca_f@camera.it, leanza_n@camera.it, marinello_g@camera.it, giudice_g@camera.it, lopresti_a@camera.it, violante_l@camera.it, cardinale_s@camera.it, capodicasa_a@camera.it, dantoni_s@camera.it, lumia_g@camera.it, mattarella_s@camera.it, lomaglio_a@camera.it, catanoso_f@camera.it, briguglio_c@camera.it, crimi_r@camera.it, germana_b@camera.it, palumbo_g@camera.it, floresta_i@camera.it, stagno_f@camera.it, schifani_r@posta.senato.it, carlovizzini@carlovizzini.it, vizzini_c@posta.senato.it, dali_a@posta.senato.it, finocchiaro_a@posta.senato.it, firrarello_g@posta.senato.it, centaro_r@posta.senato.it, ferrara_m@posta.senato.it, ziccone_g@posta.senato.it, studioziccone@tiscali.it, mannino_c@posta.senato.it, calogeromannino@virgilio.it, naro_g@posta.senato.it, nania_d@posta.senato.it, strano_a@posta.senato.it, battaglia_a@posta.senato.it, pistorio_g@posta.senato.it, battaglia_g@posta.senato.it, garraffa_c@posta.senato.it, montalbano_a@posta.senato.it, bianco_v@posta.senato.it, papania_a@posta.senato.it, fazio_b@posta.senato.it, russospena_g@posta.senato.it, giambrone_f@posta.senato.it, fabio.giambrone@libero.it,

Nota: Vi preghiamo di inviare copia della vostra protesta a: laltrasicilia-antudo@libero.it. Grazie.

L’ALTRA SICILIA

al servizio della Sicilia e dei Siciliani della diaspora.