Il ”consulente del Quirinale” per l’immigrazione

Sabato sera, ora di cena, TV di regime al 1° canale.
Ci spiegano dell’assalto degli immigrati alla regolarizzazione voluta da questo Governo. Non entriamo nel merito, forse la Bossi-Fini era ipocrita, non è il fatto di cronaca il punto.

A commento della notizia spunta una “consulente del Quirinale” per l’immigrazione. Che dice questa signora pagata dal contribuente per spiegare a Napolitano i problemi dell’immigrazione e fargli prendere una posizione (che ha già)?

Dice ovviamente che l’immigrazione fa bene, tanto bene. Che il contributo degli immigrati all’economia (ma esiste solo l’economia in una società, e l’economia di chi?) è indispensabile. Se se ne andassero (diciamolo, cosa impossibile detta così almeno) chissà quale tragedia biblica succederebbe, sparirebbe l’Umbria o la Liguria o qualcosa del genere.

Sul fatto che questi siano ragionamenti miopi e da luogo comune ci sarebbe molto da dire e non lo vogliamo fare in questa sede. Sul fatto che, solo per restare nelle valutazioni economiche, si dovrebbe contare anche il “costo dell’integrazione”, il “costo della sicurezza”, etc. sorvoliamo. Facciamo finta di essere d’accordo con la professionista dell’immigrazione.

La cosa che più ci ha urtato è un’altra. E’ stata il passaggio in cui ha detto che questa immigrazione è insufficiente perché i cittadini oppongono resistenza all’immigrazione e questa resistenza va gestita … pigliandoli in giro. Limitando un po’ i flussi regolari per poi stabilizzare gli irregolari a ondate.
Ma il disegno della società globale senza lingua, né patria, né radici, ma solo consumatori nevrotici e succubi, è già stato fatto, sopra la nostra testa. E il potere politico è consenziente, anzi, ha il solo compito di “gestire le resistenze” di quei babbei dei cittadini che non hanno ancora capito. In questo Napolitano è un vero campione.

Ci domandiamo che bisogno abbia della consulente.
Che peraltro commette la gaffe di dirci in faccia che dobbiamo essere raggirati a poco a poco. Troppa sincerità per un TG di regime non vi pare?

E’ come l’Europa unita. Si deve fare, ormai è scritto. I cittadini possono dire quello che vogliono.
Vorrà dire che non si farà più nessun referendum (visto che la bocciano sempre). Si farà sopra la loro testa quest’Europa senz’anima, fatta di “masse” di uomini (in questo l’immigrazione è cruciale) che non si sa neanche da dove vengono e a quale comunità appartengono.

Ma era questo il nostro sogno, o no?

Ufficio stampa
L’Altra Sicilia – Palermo