Trattato intergovernativo di Lisbona: Praga e Berlino rinviano la ratifica


Il Trattato intergovernativo di Lisbona mette in pericolo le leggi nazionali della Germania e della Repubblica Ceca. È quanto hanno messo in luce i parlamentari tedeschi e cechi rimettendo la carta Ue al giudizio della Corte costituzionale. Ciò potrebbe provocare un ritardo nell’entrata in vigore della carta costituzionale, previsto per il primo gennaio 2009.

Il Senato ceco il 24 aprile scorso ha votato favorevolmente affinché venga esaminata dalla Corte costituzionale se il Trattato Ue è in linea con le leggi della Repubblica. Dei 70 senatori presenti, 48 hanno votato a favore, 4 contro e 18 si sono astenuti. Il Senato non voterà per la carta sin quando la Corte non si sarà pronunciata. Finora soltanto la Camera ha espresso il suo parere favorevole.

La questione che assilla i senatori su cui la Corte dovrà pronunciarsi riguarda certi poteri che dovranno essere trasferiti alle istituzioni Ue, il divario fra Stati membro sull’unanimità alla maggioranza di voto, oppure le implicazioni legali sull’adozione della Carta fondamentale dei Diritti, un allegato al Trattato questo che provoca molto sconcerto fra i giuristi cechi.

La mozione è stata presentata da un gruppo di parlamentari euroscettici del Partito Democratico Civico (ODS), il cui leader è il primo ministro Mirek Topolanek, sostenuti da altri membri della coalizione di governo, i Cristiano-democratici (KDU-CSL). I maggiori fautori del Trattato sono stati invece i parlamentari dell’opposizione di centro-sinistra rappresentati dal Partito Social-democratico (CSSD) che hanno fatto tutto il possibile per raggiungere l’obiettivo neoliberista.

Nel frattempo anche la Corte tedesca dovrà pronunciarsi sulla natura costituzionale del Trattato. Dopo il sostegno del Bundestag il conservatore Peter Gauweiler della CSU ha ripetuto la sua intenzione di portare la carta Ue davanti alla Corte costituzionale. “Ciò che Bruxelles ha sostenuto di mettere in atto non è compatibile con i nostri principi democratici”, ha osservato Gauweiler al quotidiano Saarbrücker. “Con il Trattato di Lisbona, la sovranità su questi diritti è data alle corti estere, i cui membri non sono investiti per proteggere la Costituzione. Ciò non è concesso dalla Costituzione”, ha dichiarato il membro della CSU. La pronuncia della Corte potrebbe rinviare la firma della carta Ue da parte del presidente tedesco, Horst Köhler.

A tutt’oggi hanno approvato il Trattato Ue 11 Paesi: Austria (manca ancora firma capo dello Stato); Bulgaria; Danimarca; Francia; Malta; Polonia; Portogallo; Romania; Slovacchia; Slovenia; Ungheria. (Rinascita)


Speculazione e crisi : basta !

CONTRO IL TRATTATO INTERGOVERNATIVO DI LISBONA

Firma la Petizione

L’Altra Sicilia