Sul caso del senatore Di Girolamo si gioca la credibilità delle Istituzioni e dello Stato di diritto in Italia

La GpE, presieduta dal senatore Marco Follini, attende entro il 30 Settembre 2008 una relazione da parte del Comitato Inquirente (relatori e vice-presidenti incaricati, senatori Augello e Li Gotti) per decidere se dichiarare l’elezione del sen. Di Girolamo come “Contestabile” o meno.

L’avvocato Nicola Paolo Di Girolamo (proclamato senatore in rappresentanza della circoscrizione estero, collegio Europa, lo scorso 23 aprile, con circa 22.100 preferenze) che tanto ha fatto parlare di sè nelle settimane successive al voto, fino all’arrivo dell’estate, è al centro di tre diverse istruttorie: una parlamentare, una penale ed una amministrativa.

1) La prima scaturisce dal ricorso presentato dall’avvocato Raffaele Fantetti come primo dei non eletti (oltre 20.400 preferenze) e basato sulla documentazione originale fornita dalle autorità belghe comprovante l’inesistenza della residenza in Belgio. Essa era invece stata auto-certificata da Di Girolamo ai competenti uffici del Consolato d’Italia a Bruxelles lo scorso 14 Febbraio 2008 (cioè una settimana dopo l’indizione delle elezioni politiche 2008), per ottenere la sua iscrizione nelle liste AIRE.

Il ricorso è stato presentato alla competente Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato – GpE – lo scorso 9 maggio 2008 e viene ora esaminato nel merito. La Giunta del Presidente Follini ha costituito un apposito Comitato Inquirente formato da cinque senatori in rappresentanza di ogni Gruppo: Augello (PDL), Lusi (PD), Li Gotti (IDV), Mazzatorta (LNP) e D’Alìa (UDC – Misto). Lo scorso 4 Agosto si è proceduto all’escussione come testimoni del Console Generale d’Italia a Bruxelles (Sorrentino) e di una funzionaria (Ciannella) oltre ai due ragazzi (Cilli e Ferrante) che vivono nell’appartamento a Bruxelles dove Di Girolamo ha certificato di risiedere.

Secondo nostre fonti, i ragazzi hanno confermato che Di Girolamo non è mai effettivamente stato/non ha mai abitato lì, nè appare sul contratto di casa prodotto. Nelle due occasioni in cui si è recato a Bruxelles (partendo da e tornando a Roma in giornata, il 14/2 ed il 5/3/2008) ha consegnato una somma di 500€ in contanti ad entrambi i ragazzi (totale €1000) come “rimborso spese”, chiedendogli di confermare la sua residenza fittizia in quel luogo a chiunque lo avesse domandato, così come effettivamente ed ingenuamente fatto da entrambi sia nei confronti della polizia federale belga (attivata tramite rogatoria dalla Procura di Roma) che nei confronti dell’autorità consolare italiana.

Le stesse fonti riferiscono che il Console Generale Sorrentino ha confermato che la procedura di iscrizione all’anagrafe consolare, come da manuale MAE in vigore, prevede anche la prova della effettiva residenza all’estero (e dunque il Di Girolamo che ne era sprovvisto non sarebbe dovuto essere iscritto il 14/2) mentre la funzionaria Ciannella, che direttamente aveva interfacciato il Di Girolamo, ha detto che il Console Generale precedente, aveva indicato via email a tutti gli impiegati del Consolato che bastava la dichiarazione dell’interessato, così come – ha detto – previsto dalla legge 488/1970 che indica di annotare nella scheda quanto “dichiarato o accertato”. (Lei peraltro, il 14 Febbraio, si era “premunita” di annotare sulla pratica del Di Girolamo la clausola “in attesa di relativa documentazione” che – a suo dire – non avrebbe dovuto consentire il rilascio del certificato di residenza all’estero successivamente ottenuto dal Di Girolamo in data 5 Marzo).

Siccome però all’iscrizione dell’interessato nell’anagrafe consolare segue la segnalazione al Comune di provenienza e l’inserimento automatico nelle liste AIRE, si crea la situazione assurda del Di Girolamo, ovvero di una persona che dichiara una residenza estera al Consolato e senza doverla provare si ritrova (addirittura il giorno dopo!) iscritto nelle liste AIRE e dunque legittimato all’elettorato attivo e passivo come italiano all’estero, senza alcuna controprova di quanto dichiarato! Peraltro tale rappresentazione della situazione è falsa perchè tutti (specie all’estero) sanno che di prove di residenza effettiva i Consolati ne esigono anche più di una e che comunque altre leggi italiane (lg. 1012/1954 e DPR 223/89) richiedono l’obbligo di verifica dell’effettività della residenza, così come anche confermato da una costante e notevole mole di giurisprudenza sulla materia.

In questo caso, avendo Di Girolamo dichiarato una residenza inesistente (perchè è risultata erronea anche l’indicazione del relativo Comune belga di appartenenza del domicilio dichiarato) e avendo riscontrato presso le autorità belghe l’inesistenza di qualsiasi sua residenza, il Consolato ha poi provveduto (il 14/5) ad annullare il certificato di residenza emesso il 5/3 (da un funzionario consolare -Mattiussi- sprovvisto della necessaria delega) sulla base dell’iscrizione effettuata dal Di Girolamo il 14/2.

Contro questo decreto consolare di annullamento, che produce effetti ex tunc (cioè dall’inizio) e che decreta la sua ineleggibilità, Di Girolamo ha messo in mezzo il TAR di Roma richiedendo una “Sospensiva”, salvo poi ritirare il ricorso lo scorso 25/5 di fronte alle memorie difensive del Ministero Affari Esteri, del Comune di Roma e del Fantetti, come parte interessata ad opponendum.

2) La seconda istruttoria è dunque quella amministrativa presso il TAR del Lazio. Questa ha ad oggetto il ricorso del Di Girolamo contro l’annullamento del certificato di residenza in Belgio (da lui ottenuto il 5/3 per potersi candidare nel collegio estero): il ricorso va avanti ma, avendo Di Girolamo “ripiegato” sulla sospensiva lo scorso 25 maggio, rimane sprovvisto dell’unico titolo di eleggibilità che aveva e deve aspettare la tempistica di un normale procedimento al TAR del Lazio.

3) La terza istruttoria è quella che scaturisce dall’indagine della Procura della Repubblica di Roma sulle elezioni degli Italiani all’estero. Il Di Girolamo è indagato ed è stato più volte sentito in merito dagli inquirenti. L’ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari (V Sezione) del Tribunale ordinario di Roma ne aveva deciso gli arresti domiciliari (con ordinanza del 7 Giugno 2008) per timore di inquinamento prove e reiterazione reati. La GpE non ha autorizzato questa misura cautelare. E’ prossima la chiusura delle indagini. In seguito al Rinvio a Giudizio, il processo a suo carico procederebbe – a prescindere dalla sua carica di senatore – nei prossimi mesi di autunno 2008.

Il comitato inquirente (www.senato.it/commissioni/27826/commissionicopertina.htm) sentirà il prossimo 15 Settembre la dottoressa Maria Elena Giannattasio, in qualità di testimone in quanto residente – anch’essa – presso il domicilio di Bruxelles dichiarato dal Di Girolamo, ovvero l’appartamento di due stanze dove già risiedono il Cilli (una settimana al mese) ed il Ferrante.

La GpE, presieduta dal senatore Marco Follini, attende entro il 30 Settembre 2008 una relazione da parte del Comitato Inquirente (relatori e vice-presidenti incaricati, senatori Augello e Li Gotti) per decidere se dichiarare l’elezione del sen. Di Girolamo come “contestabile” o meno. Nel primo caso si procederebbe ad un breve (un giorno) processo-audizione formale delle parti davanti alla Giunta e ad una sua raccomandazione di voto all’aula del Senato.

Se invece l’elezione non fosse ritenuta “contestabile”, nessuno potrebbe più sindacare la legittimità parlamentare del seggio di Di Girolamo in rappresentanza degli Italiani all’estero della ripartizione Europa ex legge 459/2001.

Secondo molti, non solo Italiani all’estero, sarebbe la riprova di un cattivo funzionamento dello Stato di diritto in Italia perché legittimerebbe il seggio senatoriale in rappresentanza di 1.8 milioni di Italiani residenti in Europa di qualcuno che – pur avendo le notevoli risorse finanziarie necessarie per scrivere a tutti loro (!) – non è mai stato effettivamente residente all’estero ed ha cercato di rappresentare falsamente tale situazione, addirittura una settimana dopo l’indizione delle elezioni.

Staremo a vedere.

Ricky Filosa* – Gente d’Italia/Italia chiama Italia
*direttore Italia chiama Italia

ricky@italiachiamaitalia.com

Fonte: http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/10611/2008-09-12.html