Cosimo Mele (scandalo squillo e cocaina) candidato a Brindisi

Non lasciano indietro niente, male che vadano restano nei paraggi a raccogliere quello che trovano. Le briciole? Anche quelle. “Calati giunco che passa la china”, si dice in Sicilia. Ed è un detto che vale anche al di là dello Stretto, specie nel mondo politico, dove chi ehtra non vuole nuscire più e se ne esce, vuole dire che ha tirato le cuoia.

Ricordate quel deputato dell’Udc che ha avuto la sua notte brava con due signorine in un albergo romano ed una di esse si è sentita male perché ha assunto cocaina? Un uomo irreprensibile, timorato di Dio, tutto family day, casa e chiesa. La comunione alla domenica e la passeggiata con moglie e figlioletti. Poi, Roma con le sue tentazioni.

Va bene, la notte brava è finita male. Non in albergo né per il malore che ha colto la signorina, spiegabilmente, ma perché è finita sui giornali perché la signorina Francesca Zenobi ha denunciato l’onorevole di averla costretta a trangugiare la droga. Costretta? Forse convinta, ma chi lo può sapere.

Accadde il 28 luglio del 2007 e quando lo scandalo divenne pubblico a causa dell’iniziativa della signorina Zenobi l’UDC, partito in cui l’onorevole si onorava di militare, lo mise alla porta senza pensarci su due volte.

Fine della storia politica?

Macché, in Italia le vie del Signore sono infinite, si chiude una porta e si apre un portone. Specie al centro, a quanto pare e specie in tempo di raccolta,m alla vigilia delle elezioni dove non bisogna fare gli schifiltosi e badare al sodo. Voti, consensi, clientele, tutto quello che serve per vincere, continuare ad esserci, restare nella mischia.

L’onorevole in questione si chiama Mimmo Mele, la disavventura l’ha lasciata alle spalle, politicamente parlando. Processualmente, no, ancora non si sa come va a finire. Ma si tratta di due strade parallele. La politica non ha niente a che vedere con le aule dei tribunali, a quanto pare. Va avanti per la sua strada, anche quando è piena di ostacoli.

Mimmo Mele, mollato dall’UDC, è rimasto al Centro, coerente con le sue convinzioni politiche. Ha trovato spazio, e rifugio, nella mini-formazione di Francesco Pionati, ex conduttore Rai e addetto alla nota politica per un decennio, anche lui esule (ma volontario) dell’UDC.

La mini-formazione si chiama Alleanza di Centro e fa parte integrante del centrodestra, è alleata leale del PDL. Mimmo Mele, infatti, fa parte della squadra che appoggia il candidato presidente della provincia di Brindisi, UDC, appoggiato nientemeno che dal PD e dal movimento di Adriana Poli Bortone, ex An.

Mimmo Mele è della partita perché sta dentro una delle dieci liste che perorano la causa del candidato presidente. Vuole diventare consigliere provinciale, giusto per non lasciarsi andare, l’ambizione forse c’entra poco. La notte brava romana gli ha provocato tanti problemi. Potete immaginare l’inferno che si è scatenato a casa, altro che papi e frequentazione di minorenni. E’ proibitivo convivere con gli strascichi di una tale disavventura, si rischia di perdere la testa se si rimane in solitudine, emarginati.

Pionati l’ha fatto per dargli una mano, e gli altri? Hanno chiuso un occhio per carità di patri. Un gesto di generosità

Non ne siete convinti?

E’ vostro diritto, ma non succede niente.

Fonte: Siciliainformazioni.com

11 maggio 2009