Io voterò MpA (di Nicola Zitara)


I segni sono importanti. Il più recente ci viene dalle grandi e medie imprese toscopadane che si stanno tuffando nel mercato degli Stati Uniti d’America a comprare industrie all’avanguardia, benché esauste di capitali liquidi. Non si tratta quindi della sola Fiat, gloriosa di innovazioni ecologiste, che sbarca a Detroit, ma anche di imprese il cui nome sfugge alla massa di elettori e perfino all’articolista.

Come è sempre accaduto nei periodi di crisi, anche adesso saranno i settori meno forti dell’economia a portare la borraccia a favore dei settori più avanzati.

La tendenza emergente fra chi conta in Toscopadana, al governo romano e all’opposizione (sedicente di sinistra) sono i buoni affari, gli affari che rendono ai potentati della finanza e dell’industria, ma non fanno intuire ricadute sulle popolazioni nazionali.

L’Italia non è stata mai unita, se non nel dolore e nelle guerre. Chi scrive è meridionale e recalcitra all’unità. Le popolazioni meridionali non ottengono la difesa che pure è proclamata e che sarebbe doverosa da parte dell’apparato politico e sindacale. L’esercito della disoccupazione meridionale è vasto quanto il mare che circonda il paese. Il paese, poi, scivola da quindici anni nelle spirali del sottosviluppo.

Se queste popolazioni vanno sostenute con lo sviluppo e non con l’assistenza (che non scalfisce la consistenza dell’esercito industriale di riserva) l’obiettivo politico non é rappresentato dalla difesa dell’esaltazione dello sbarco in USA, ma dalla quantità e qualità di tecnologia e di democrazia che l’Italia può offrire a favore della crescita dei paesi che si affacciano sulla sponda afroasiatica del Mediterraneo e dall’interscambio che essi svilupperebbero naturalmente con l’Italia e specialmente con il Meridione peninsulare, con la Sicilia e con la Sardegna. Retorico e superfluo è ricordare che nell’età classica e nel Medioevo la civiltà di queste regioni poté risplendere in un quadro di relazioni mediterranee molto avanzato.

Queste considerazioni non possono essere fine a se stesse. Ciò comporta una più attenta considerazione delle forze in campo nelle prossime elezioni europee. Stare in Europa, per il Sud, ha senso solo se torna libero e indipendente.

Nel quadro deprimente, rassegnato, stanco, del tutto abulico dei programmi elettorali che si ascoltano, l’unica posizione apertamente schierata a favore di una regionalizzazione del potere é il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo.

A chi scrive il programma di Lombardo appare debole sul piano sociale e poco ardito sul piano nazionale, ciononostante voterà MpA. Certamente con questo non si arriverà alla liberazione del paese, ma potrebbe essere un primo punto pratico di aggregazione. Poi, vedendo e facendo…

Siderno, 21 Maggio 2009

Nicola Zitara