La manna arriva per tutti… tranne che per i disoccupati…


Evviva! Noi vorremmo ben credere nelle buone intenzioni del prof. Centorrino quando presenta l’iniziativa regionale per portare linfa vitale all’asfittica situazione occupazionale dei giovani e dei meno giovani siciliani denominata “work experience”, ma in primis ne contestiamo il nome, quindi la sostanza.
Non sarebbe stato più’ consono, in Sicilia e per i siciliani, chiamarla “esperienza di travagghiu”?
Ma passi, ormai la lingua inglese si impone come lingua ufficiale del commercio, della comunicazione, della scienza, domina l’economia, quindi ci pare doveroso utilizzarla anche in Sicilia. O non volete essere al passo coi tempi?

Quanto alla sostanza, l’ imperturbabile Centorrino, assessore di area PD, con le polemiche che sono seguite, sembra avere scoperto l’acqua calda.
Ha presentato queste – dicevamo “work experience” – esperienze di travagghiu che in pratica sono tirocini di lavoro in aziende siciliane dirette ai disoccupati. La dotazione del programma ammonta a 120 milioni di euro, a carico della manna Europa, una cifra ragionevole di per sé se non venisse frazionata in mille rivoli e venisse diretta a seri progetti di formazione seguita poi da proposte di impiego effettivo e duraturo.

Invece la Regione, attraverso il dipartimento di Centorrino, intende identificare dai 3 ai 5 mila contratti di tirocinio, coinvolgendo non 10 o 30 enti di formazione, ma ben piu’ di 300, e qui casca l’asino, compreso le Università, le associazioni datoriali e persino Confindustria, con il risultato di dilapidare una dote che se non avesse dovuto obbedire alle solite logiche clientelari vigenti tra i politici isolani, avrebbe potuto contribuire ad iniziare un percorso di lavoro per un certo numero di disoccupati.
Il contratto prevede un salario di 800 euro mensili per un periodo di 10 mesi e poi?
Con il risultato, non secondo noi, ma secondo una logica cartesiana, di aver elargito per 10 mesi un vergognoso palliativo a gente che non chiede certamente di essere assistita, ma piu’ semplicemente di veder soddisfatto il suo sacrosanto e costituzionale diritto al lavoro e poi aver creato ulteriori sacche di precariato.
Un progetto europeo finanziato per 10 mesi che finirà poi per pagare il voto di scambio, le divisioni di potere, il clientelarismo, la mala razza dei politici siciliani e consegnare poi ai disoccupati una “manciata di fica sicchi”.
L’Europa manda i soldi e la Regione finanzia l’ente che si occuperà di trovare le aziende dove inserire i disoccupati (per 10 mesi, e poi?).

Non vorremmo sembrare i savonarola di turno a cui non va bene niente, ma verificando quello che sta succedendo agli ex -corsisti del CIAPI che , rimasti senza contratto, occupano oggi gli uffici ASP dell’ex ospedale psichiatrico di via La Loggia a Palermo, oi piu’ fortunati iscritti al progetto INFOA, altri 1400 corsisti il cui posto di lavoro è stato salvaguardato non dal diritto e dalla solidarietà delle istituzioni, ma soltanto perchè il loro licenziamento era concomitante alle elezioni regionali del 2006, ci sentiamo di diffidare e sorcere il naso.
Come puo’ essere serio un progetto che prevede, tra gli altri, il finanziamento di 144 mila euro al CIOFS,centro italiano opere femminili salesiane, per la formazione nell’utilizzo di pannelli fotovoltaici?
No, non c’é da ridere; forse le salesiane(?) sono le piu’ contenute. Cosa dire invece dei 900 mila euro a Confindustria sicilia, e poi a Confindustria Enna, 220mila euro per “attivare stage nel settore energetico” e 442mila per corsi di marketing?
Ancora previsti soldi anche agli enti locali che invece avrebbero dovuto essere esclusi per non correre il rischio dell’utilizzo di questi tirocinii all’interno dell’istituzione, espressamente vietato dal bando di programma:

  • 450 mila euro al Comune di Cammarata;
  • 450 mila udite, udite al comune di Salemi, forse per consentire al sindaco Sgarbi di svendere il centro storico;
  • 377mila a Casteltermini,
  • 450mila a Villafrati e altrettanti a Di Vita;
  • 300mila euro al comune di Rosolini per progetti di …autoimprenditorialità.

Anche gli artigiani vengono beneficiati: 300 mila a CAPIMED, agricoltori autonomi e piccole e medie imprese; 300 mila a CEFOPA, centro formazione artigianato per un sedicente “progetto vista”….

E non è finita: passiamo agli amici ora.

  • ENAIP, la formazione professionale delle ACLI, 320 mila euro per progetti “grande distribuzione” a Caltanissetta e 300 a Siracusa;
  • 308 mila euro ad EFAL, legato al sindacato MCL, per formazione a Catania;
  • 274mila euro al CUFTI, Consorzio universitario per la formazione turistica internazionale , legato all’on Briguglio, ex rautiano , per corsi di formazione di chef di cucina.

Quindi ancora 450 mila ad EURIS, European Rechearch International, con sede a Trieste, legato all’on Formica, cugino dell’on Nania; ad ECAP, istuto di formazione della CGIL, legato all’on Vitrone, ad ARAM, associazione ricerche areea mediterranea legata all’on Genovese, nipote del DC i Gullotti, oggi responsabile regionale del PD per corsi di “contabilita”, ed infine last but not least , 330mila euro a DATACAM per corsi di cucina etnica a Catania!

Questo è lo stato dell’arte… quella di arrangiarsi sempre fregando i cittadini. In questo caso dai 3 ai 5 mila disoccupati che si vedranno aprire lo spiraglio di un’occupazione retribuita con 800 euro mensili e si vedranno poi sbattere sul naso quello stipite cosi’ faticosamente dischiuso dopo soli 10 mesi.

L’Altra Sicilia
Ufficio Stampa