Lettera Aperta al Console d’Italia a Bruxelles

Bruxelles, 24 Gennaio 2000

Egregio Console,

Anche se con ritardo, vorrei portare a conoscenza della comunità italiana il « suo » Sistema Italia.


Ho avuto occasione di partecipare alla presentazione della seconda edizione dell’opuscolo « Amici in città », vantato come il vademecum per gli italiani a Bruxelles, ma da una piccola inchiesta condotta a titolo personale, per le persone intervistate risulta non essere nient’altro che la brutta copia di un elenco telefonico.

In questa stessa occasione ho ricevuto un’ ennesima pubblicazione consolare dal pomposo titolo « Sistema Italia a Bruxelles », iniziativa che serve solamente a mascherare la mancanza assoluta di progetti e servizi.

Ben 136 pagine di interviste mirate a esponenti della comunità , ma non a tutti (scrivo a tutti) i responsabili associativi o a personalità della nostra emigrazione.

Ancora una volta,e mi sembra giusto questa volta non dirglielo piu in privato, ma portarlo a conoscenza dei nostri connazionali, mi domando cosa la spinge a non parlare dell’ attivismo associativo della comunita siciliana.

Ricordo che alla manifestazione organizzata in collaborazione con la nostra Fondazione e l ‘associazione del prof Belfiore, Lei ha passato sotto silenzio (deliberatamente?) la partecipazione di queste due associazioni nel testo inviato alle agenzie di emigrazione, in controtendenza a quanto abitualmente lei è solito fare quando organizza altre manifestazioni.

Da questa serie d’interviste risulta essere assente la regione più rappresentata in Belgio: la Sicilia.

Dallo “Studio statistico comparato sulla composizione della comunità italiana nella circoscrizione consolare di Bruxelles-Brabante” la comunità siciliana rappresenta il 37,11%. E pur rappresentando la comunità più numerosa, alla quale mi ritengo fiero di appartenere, non un parlamentare dell’ARS o del Parlamento europeo , non un membro del CGIE, del Comites, del Coasit, del Coascit, non un responsabile dell’associazionismo siciliano, si è ritenuto opportuno dover invitare.

Quella sera, a parte una mia veemente protesta, si è registrata solo una piccola protesta da parte del Cav. Epifanio Guarneri, a cui avevo ricordato il dovere di intervenire in quanto responsabile di diverse associazioni siciliane, responsabile di circoli ACLI, consigliere CGIE, consigliere Comites.

Lei pero’ ha voluto ignorare tutto e tutti.

Così ad esempio, Falzone, presidente del Coasit, il disponibile Stefano Tricoli, consigliere CGIE, consigliere Comites, che certamente non può essere annoverato tra i miei amici, ma per il lavoro che svolge nel mondo associativo come in quello assistenziale meritava senz’altro di dire la sua . Ignorato il prof. Belfiore, l’attivissimo presidente dell’associazione “Artisti Associati Siciliani di Brusselle ” , i consiglieri Com.it.es: Albelice, Volpe, Magro; e potrei continuare all’infinito.

In compenso hanno trovato spazio “gli amici intimi” , gente sicuramente meritevole ma con poco valore di rappresentazione nell’associazionismo.

-Che dire dell’intervista al presidente delle Associazioni calabresi del Brabante (sic)?


-I 1400 calabresi del Brabante sanno almeno di essere rappresentati ?


Quante manifestazioni le associazioni dei calabresi, rappresentate dal suo intervistato, hanno organizzato?


-Che dire poi dell’intervista al presidente della Euro Union Consult, se non che è la dimostrazione evidente che il suo “Sistema Italia” fa acqua da tutte le parti.?

-Nel ricordarLe che abbiamo a Bruxelles degli studi legali e giuridici tra i più affermati in Europa con docenti che insegnano persino nelle migliori università del Belgio lei preferisce dare la parola a persone che sono sbarcate a Bruxelles da poco tempo…

E potrei continuare….ma mi fermo solo per ricordarLe l’associazionismo, non solo siciliano, che Lei (volutamente?) ha dimenticato.

In primo luogo quello sardo, rappresentato dal suo attivissimo presidente, Antonio Zedde, escluso da un sistema, il suo ,che di fatto lo vede tra i grandi protagonisti, dopo i siciliani, della vita associativa con spettacoli, manifestazioni, incontri, e se non lo sapesse, Le ricordo che l’associazione sarda è l’ unica ad avere una sede,ed ad aver finalmente capito che chi opera attivamente in seno alle nostre comunità non può far parte del “sistema italia” da Lei portato avanti, in quanto potrebbe sbilanciare un equilibrio ormai consolidato.

Perché non aver dato la parola ai “Lombardi Estero”?

Credo che il dinamismo dimostrato dalla sua presidentessa, signora Deleidi non può far dubitare della sua volontà di fare qualcosa per la comunità, anche se a volte eccede in manifestazioni riservate a pochi “eletti”, lei compreso, (a 2000 Fb a testa).

Dimenticata l’UPE (Unione pugliese in Europa) di Titti Gioia;

Dimenticata l’associazione Calabria-Europa di Antonino Crea;

Ignorata la più consistente e dinamica comunità toscana per dare spazio al responsabile dell’ass. Lucchesi che rappresenta solo se stesso;

Dimenticata persino l’associazione – Sintesi Europa e Biennale del Cinema – foraggiata a piene mani dal Ministero e che non trova i soldi per stampare su carta decente il programma dei film.

Egregio Dott. Villani,

vorrei finire con una preghiera, ci risparmi l’eventuale ristampa di questo volumetto, i soldi li spenda su progetti seri cercando di fare programmi minimi di intervento per la comunità italiana che chiede rispetto, servizi, informazione, scuola, cultura. E cerchi di far rispettare le leggi italiane in seno a quegli enti, Comites, Coascit, ecc che sino ad oggi lo hanno visto piuttosto compiacente

Francesco Paolo Catania

Consigliere Com.it.es (Bruxelles-Brabante)