La quadratura del cerchio

Martedì’ prossimo, 21 settembre, il Ministro Presidente della Regione Siciliana presenterà all’ARS la sua proposta di nuovo esecutivo, il suo quarto governo regionale, in soli due anni di legislatura.

La Sicilia in piena prima Repubblica !

Significa un governo ogni sei mesi, con tutto lo spreco di soldoni che comporta l’organizzazione della macchina amministrativa che, appena messa in moto, deve completamente essere cambiata, e questo ormai già alla quarta passata: svariati milioni di euro, spesi pero’ per una giusta causa… personale!

Raffaele Lombardo appare sicuro del voto favorevole della casta dei “sodali”, vuoi perché soltanto a fine novembre loro signori avranno maturato i diritti alla pensione, vuoi per l’accordo che è riuscito a strappare ai partiti romani cui si è rivolto passando oltre gli ascari isolani, che fingono di incazzarsi.

Intanto i siciliani si domandano se questo teatrino possa portare loro qualche prospettiva di sviluppo, qualche possibilità di lavoro e di occupazione ….

Ma tutto sembra mescolarsi: spinta autonomista, potere assoluto, poltrone, ascari, Casini, Romano, finiani e deludenti democratici…

Certo, rimettere al governo le forze che hanno perso le elezioni è davvero grossa, ma tutto si giustifica (Machiavelli) e il laboratorio politico messo a punto da Lombardo – per fare i suoi interessi e non certamente quello dei siciliani -, svincolato dal controllo dei partiti, con 6 assessori tecnici e 6 assessori quasi politici, tutti ai suoi ordini, gli assicura il potere assoluto e gli consente di fare “l’en plein” di poltrone da assegnare ai suoi fedelissimi.

L’Autonomia che tanti politici scoppiati, a corto di progetti, cercano cinicamente di cavalcare appare oggi solo il pretesto strumentale alla loro incapacità di dare risposte alla gente ed alle richieste di lavoro e occupazione.

Tutti a rincorrere il valore dello Statuto per poter rinversare sul governo, poi, le colpe della loro incapacità e il fallimento della loro attività politica.

Ripetiamo: non si può fingere di fare qualcosa in cui non si crede. “San Giovanni non vuole inganni” titolammo una volta a proposito della forzatura della rincorsa autonomista.

E questo Lombardo lo lascia trasparire pienamente col suo cinico comportamento: l’autonomia che professa col suo movimento dovrebbe intendersi non quella statutaria ma quella dal controllo e dal rendicontare ai cittadini. D’altronde, chapeau, se glielo lasciano fare…

E questo cinismo appare tutto nei 3 punti programmatici del nuovo esecutivo,( tanto che ci domandiamo: ma finora loro dov’erano? ):

1- fiscalità speciale, ( ma se la Corte “incompetente” ha destinato le tasse percepite in Sicilia al Nord; se la gestione delle autostrade siciliane si fa in Continente e non le fa il Consorzio Siciliano, CAS, come sarebbe nella logica… )

2 – piano infrastrutturale dei trasporti (sperando poi che non significhi il Ponte, mentre il dissesto idrogeologico del territorio, specie quello interessato dall’eventuale costruzione, si svela in tutta la sua gravità già nelle piogge di fine estate; mentre strade e autostrade latitano e gli aeroporti restano solo 3, nonostante i proclami al turismo del geniale assessore Strano?)

3- lotta alla criminalità organizzata ( e lo scandalo rifiuti?. L ‘aumento degli insediamenti della grande distribuzione, le trivellazioni che ENI, Agip si accingono a iniziare nel canale di Sicilia, complice l’arlecchino libico?)

D’altronde Lombardo ben dimostra di provenire dalla Democrazia cristiana siciliana, quella dei Mannino, Andreotti, Cuffaro, tutta gente che con la magistratura, ad un certo punto ha avuto qualche problemino.

Lo stesso nostro Eroe, nel 92 era stato arrestato e condannato in primo grado per abuso d’atti d’ufficio, poi assolto in appello. Nel 94 era stato ri-arrestato e ri-condannato in primo grado per corruzione nell’affare delle mense dell’ospedale di Catania.

Anche qui assolto in appello con Pellegrini, allora patron dell’Inter, condannato a risarcire lui e gli altri coimputati ben 5 miliardi di vecchie lire. In quegli stessi anni lo stesso Fini, che oggi appare suo buon sodale nel gabbare i siciliani, in un comizio a Catania lo indico’ per nome e cognome come colluso con le cosche mafiose, accusa che dopo due giorni confermo’ con una interrogazione depositata ancora alla Camera e la conseguente querela di Lombardo rimasta senz’esito perché la Camera aveva negato la levata di immunità di Fini.

Certo il Ministro Presidente è stato prosciolto da tutte le accuse, questo vogliamo sottolinearlo per evitare ogni conseguenza, ma vuoi mettere?
Alla fine il nomen giuridico non conta niente, moralmente resta pero’ una macchia.
Non capita certo a tutti i buoni padri di famiglia di farsi arrestare, condannare in primo grado, e poi assolvere in appello, e questo per ben due volte !

Ancora recentemente, nel 2006, lungo la costa di Ispica, in località denominata Ciriga, sito di interesse geologico per l’esistenza della città di Apollinare e zona a protezione ambientale perché luogo di approdo degli uccelli migratori, sono state sequestrate, in attesa della decisione della Procura, una concessione edilizia intesa alla chiusura di un tratto di 300 metri di spiaggia e una concessione edilizia per la recinzione di un altro tratto di spiaggia che invece stava comportando la costruzione di un abitazione in sasso. E la concessione edilizia portava un nome: Raffaele Lombardo….

Questo non per criticare sempre e comunque il programma del nuovo esecutivo ma per sottolineare un vecchio detto: “giustizia fora da me casa” e aspettando che la gente capisca e che possa aprirsi, per la terra “impareggiabile”, una nuova era di etica, legalità, riforme politiche e coerenza.

Ufficio stampa
L’ALTRA SICILIA – Antudo