Santa Maria Odigitria dei Siciliani – di Alphonse Doria

In questi giorni sono stato a Roma, con la mia “trinacria” all’occhiello, in bella vista. Da sempre non ho avuto l’inclinazione né per i simboli né per le etichette, ma il mostrare la “trinacria” lo
sento come un dovere, perché siamo così in pochi noi sicilianisti che è necessario evidenziarlo.

Così un conoscente mi sparò:
– Sei orgoglioso della Sicilia e dei Siciliani! Eh?
– Non è una questione di orgoglio. Amo la Sicilia! Amo il Popolo Siciliano! Come quando un uomo ama una donna, aldilà dell’orgoglio. Posso pure dirti che sono orgoglioso della mia sicilianità e del mio sicilianismo!


Risposi così pacatamente, anche se dentro di me riflettevo che vorrei fare di più per la mia Patria.
Ecco cosa provoca il nostro
atavico simbolo.

Questa mio sicilianismo attivo fa si che vado cercando
ovunque ciò che testimonia l’identità nazionale della Sicilia. Ciò
che è storia e cultura del nostro Popolo Siciliano.

Perché spesso
cercano di inculcarci nella nostra mente, nella nostra eredità
culturale, che noi siamo un Popolo senza storia, senza identità.
Quasi ci vogliono convincere che noi Siciliani non siamo mai esistiti.

Sono esistiti: Sicani, Siculi, Elimi, Fenici, Greci, Romani,
Cartaginesi, Arabi, Spagnoli, Aragonesi, Angioini, Francesi,
Svevi, Normanni, Italiani, gente di qualsiasi altra parte del mondo,
ma mai indigeni, Siciliani!
Qualcuno anzi sostiene che la
popolazione indigena, anticamente era composta solo di giganti,
rozzi, malvagi e cannibali ciclopi, lestrigoni.

Questa leggenda nata
un po’ dai ritrovamenti dei teschi degli elefanti nani, un po’ come
personificazione dei nostri promontori, come Monte Erice, oppure
l’Etna, soprattutto nati dalla fantasia dei nostri colonizzatori di
turno.

leggi l’intero articolo in pdf