Considerazioni sull’autonomia

Riceviamo e pubblichiamo.

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Con l’attuazione del federalismo nordista (voluta dalla Lega di Boss e C.), la Sicilia corre rischi alquanto seri, in quanto non preparata, e in profonda crisi economica che si trascina dietro da 64 anni circa, condizionata da promesse mai mantenute dai vari governi succedutesi.

Nonostante tutto i siciliani sono ancora oggi alla ricerca forsennata della c.d. Autonomia promessa dallo Stato e garantita dai siciliani (deputati e senatori) Figli adottivi della Lupa.

Per ovvie ragioni, 64 anni fa, l’autonomia ci avrebbe messo a dura prova per raggiungere obiettivi innovativi sociali ed economici notevoli, utilizzando risorse locali che certamente ci avrebbero consentito di superare ogni difficoltà o crisi economica.

Tali risorse ora, andrebbero seriamente quantificate e valutare per formulare una adeguata ed ampia programmazione, atta a realizzare il progetto “Sicilia libero Stato nel Mediterraneo e nel Mondo”. A questo punto, i cinque milioni e mezzo di siciliani (compresi quelli che si trovano all’estero) hanno l’obbligo di assumersi la responsabilità per procedere ad una seria petizione popolare finalizzata all’ottenimento forzata dell’AUTONOMIA, per passare finalmente alla formazione di un Governo (tipo Svizzera) per gestire direttamente le proprie risorse naturali e umane ed essere liberi di amministrare la nostra terra alla luce del Sole, dinanzi a tutti i popoli delle Terra, e a tutti i siciliani all’estero che ancora l’amano.

Liberi anche di sbagliare, ma certi di potere raggiungere insieme obiettivi di sviluppo socio/ economici di qualsiasi livello, sia europeo sia internazionale, comunque, contro tutte le manopolazioni del Governo nazionale e dei complici siciliani divenuti Figli della Lupa dipendenti dalla CE, sempre uniti per danneggiare una terra ricca di ogni cosa, e creatrice anche, di cose preziose patrimonio dell’umanità, ora alla mercè delle multinazionali e delle regioni del nord italia con l’intesa comune di appropriarsi sistematicamente dell’intero patrimonio siciliano.

Esattamente come ha fatto Garibaldi nel 1861 attuando la più grande rapina di tutti i secoli al popolo siciliano (e non solo), che ancora oggi osa sperare di ottenere l’agognata autonomia. Credo che sia giunto il momento di agire insieme e seriamente, almeno, per salvare il salvabile, con l’arcottezza di mettere da parte la politica che serve solo a dividere e rendere povera sotto ogni aspetto, la gente.

Gaspare Sammartano