Considerazioni sull’autonomia 2

Mentre la Nave “Sicilia” imbarca acqua da tutte le parti, mettendo in serio pericolo il futuro dei suoi occupanti, il comandante e gli ufficiali responsabili di turno continuano a giocarsi a carte il governo della stessa in balia delle onde minacciose, prodotte dall’annosa e deleteria politica della “Lupa”.

C’è qualcuno, dopo 64 anni di regime della prima repubblica, che ha ancora il coraggio di riesumare l’ illusione, della c.d. “Autonomia Regionale”, per riproporla ai siciliani assieme all’ennesima presa per i fondelli.


Dall’altro lato, ci sono siciliani alquanto coraggiosi, che ripropongono dopo 150 anni circa, la festa proprio a colui che nel 1861 ha fatto la “Festa” alla Sicilia donandola all’Italia, spogliando il popolo siciliano di ricchezze incalcolabili.
C’è ancora chi amministrando la Regione Siciliana (si fa per dire), restituisce sistematicamente alla CE con gli interessi, i soldi assegnati di diritto alla Sicilia a partire già dal 1994 (POP Sicilia).

Ci sono ancora siciliani c.d. onorevoli deputati, senatori, ministri ed altro, palesemente figli adottivi della Lupa, che non hanno mai detto una sola parola o mosso un dito a favore e difesa della Sicilia, dei siciliani ridotti dal 1946 con il sedere per terra in agricoltura, industria, artigianato, pesca e, ora costretti ad importare anche grano, vino, olio di oliva, arance, limoni ed altro dall’Argentina o da altri paesi. Chissà per quali dannate ragioni.

Ora, invece, c’è anche la crisi che incalza come da progetto di chi ha i soldi e comanda il mondo. E come se non bastasse, si aggiunge la Lega Nord Italia, che in nome del Popolo Italiano della Padania, come i propri antenati e con mezzi c.d. legali, ritorna a togliere ai siciliani (nessuno escluso) anche le “mutande”, utilizzando la famosa chiave di accesso c.d. “mafioso”.
Del resto, basta essere nato in Sicilia per essere “mafioso” e quindi spogliato dei propri beni mobili e immobili. Questi ultimi non essendo trasportabili, vengono utilizzati nella vendita all’asta, come esca per fare abboccare qualche sprovveduto prestanome, che inevitabilmente finisce nella trappola, tesa a togliere ai siciliani tutto, sino all’ultimo centesimo.

Purtroppo i siciliani, sono presi da vicende varie di sopravvivenza e, quindi difficilmente possono trovare il tempo per occuparsi di problemi della propria terra e del futuro di loro stessi. Ma dinanzi a questa tipologia di pericoli, credo sia necessario reagire e difendere i diritti lesi e tutelare ciò che è rimasto della Sicilia, storicamente sottoposta ad invasioni e rapine di ogni genere, ora non più tollerabili, specie se operate da chi aveva l’obbligo di difenderci dal Governo della Lupa.

Comunque, le risorse generali di questa Sicilia sono tali da permettere ancora al popolo siciliano la fattibilità di formulare una seria programmazione e, potere da subito attuare tutti i progetti necessari, atti a permettere la crescita civile, socio-economica innovativa, ad una comunità moderna e democratica che intende essere a servizio di tutti i popoli del Mondo.

Ora o mai più!

Troviamo il tempo e i mezzi necessari per salvare noi stessi e la Sicilia da qualsiasi forma di rapina, minacce, violenze, azioni sino ad ora assecondate e avallate anche da siciliani figli adottivi della Lupa. E’ necessario quindi, condividere le azioni e decidere tempestivamente (prima che sia troppo tardi) sulle modalità procedurali per indire un referendum siciliano specifico, comunque mirato a raggiungere presto l’agognato obiettivo dell’autonomia dello Stato di Sicilia, per poi procedere attraverso atti consequenziali alla reale formazione di un governo ottimale e funzionale per tutti i siciliani, inclusi i residenti all’estero.

A.D. 2010-11-07

Gaspare Sammartano