Expo Italia a Bruxelles: solita figuraccia siciliana. Ma unni minchia siti?

Anche quest’anno ha avuto luogo, dal 20 al 23 ottobre 2011, a Bruxelles l’EXPO ITALIA organizzato dalla Camera di Commercio italo-belga e come di copione, la Regione Siciliana è stata presente (?) in forze per presentare al mondo i suoi prodotti di eccellenza…
Bruxelles non è certo una delle più grandi fiere mondiali dell’alimento, ma la sua collocazione nella capitale europea, ne fa una delle più importanti sicuramente perché è una vetrina nel cuore dell’Europa economica e politica.

La Regione Siciliana, ovvero l’assessorato regionale delle risorse agricole, dipartimento degli interventi per la pesca, non poteva mancare, così come non potevano evidenziarsi le solite “brutte figure” e i soliti sprechi che si ripercuotono sulle istituzioni siciliane e sulle stesse aziende.

Nove aziende presenti (?), una amministrazione comunale (Mazara del Vallo), una nutrita delegazione siciliana (secondo quanto riferito da alcuni addetti la delegazione sarebbe stata composta da circa 18/20 persone e un assessore del comune di Mazara del Vallo) situati in uno stand (il numero 117) di 12 (dodici) metri quadrati allestiti in modo spartano e poco attrattivo, finanziati con fondi di un progetto europeo del 2004 che dovevano essere spesi (…bene) entro il 2011.

Di questa nutrita delegazione pochi sono stati visti il venerdì, giornata di inaugurazione, quasi nessuno nella giornata di sabato (vedasi foto), ma la cosa incredibile è che, secondo alcune informazioni, l’organizzazione non sarebbe riuscita a far giungere in tempo i prodotti che sarebbero dovuti essere oggetto della promozione!

Inspiegabile, incredibile e vergognoso! Tanto vergognoso da spingere un visitatore, sicuramente siciliano, a lasciare un biglietto sul tavolino dello stand con la scritta: “ma unni minchia siti?”

A tutto ciò si aggiunge una domanda d’obbligo: se non sono partiti in tempo i prodotti da esporre che cosa sono andati a fare i croceristi a Bruxelles?
Ah già, erano fondi da spendere entro il 31/12/2011.
A fare da contraltare a questo desolante e vergognoso quadro istituzionale siciliano, una azienda, l’Enoteca Siciliana Pane e Vino che nel padiglione del Vino, esponeva i prodotti (e la bandiera siciliana che guarda caso mancava nello stand istituzionale) in uno stand pagato con soldi privati.
Già, promozione di prodotti siciliani esclusivamente con fondi privati.
Strano? No, semplicemente i proprietari dell’azienda sono “fiamminghi”, figli di “fiamminghi” e da generazioni.
Come dire. La Sicilia ha i propri nemici e detrattori in casa, sa come far brutta figura con i propri cittadini, e cosa importante, sa come sperperare i soldi pubblici per tour mondiali.

L’Associazione L’ALTRA SICILIA da tempo denuncia questo andazzo, ma non c’è crisi che tenga. La Sicilia sembra proprio un malato incurabile…

Ufficio Stampa
L’Altra Sicilia



Il messaggio anonimo sul tavolo



Lo stand il giorno dell’inaugurazione venerdì 21 ottobre



Lo stand sabato 22 ottobre




Lo stand dell’Enoteca Siciliana Pane e Vino