Le difficoltà di voto dei palermitani emigrati

Volge all’epilogo la campagna elettorale a Palermo in vista del responso delle urne della prossima settimana e si sono intensificati gli incontri pubblici di Francesco Paolo Catania, unico candidato sicilianista, tra gli oltre 3.500 concorrenti dei vari schieramenti in lizza, che sembrano aver dimenticato oggi il discorso sullo Statuto di autonomia, perduti tutti dietro le solite chiacchiere ciclostilate e propositi assolutamente identici e perciò banali e senza alcun risalto.

Il presidente de L’Altra Sicilia-Antudo ha dichiarato di aver accettato la candidatura in seno alla lista Impresa Palermo con Tommaso Dragotto sindaco (n.50 dellla lista) e la proposta di Assessorato alla diaspora e l’identità siciliana proprio per interpretare la richiesta di attenzione che le comunità siciliane – e in questo caso palermitane – emigrate richiedono a gran voce e per sollecitare le istituzioni sul ruolo di questa comunità emigrata, che potrebbe diventare decisiva nel futuro e sulla rinascita dell’Isola se soltanto fosse messa in condizione di esercitare il proprio sacrosanto diritto di voto.

Partecipando ad un incontro elettorale con Tommaso Dragotto presso la sala convegni del Quality President ‘Hotel, Catania ha denunziato le manipolazioni dei sondaggi che aspiranti sindaci dei maggiori partiti stanno facendo proprio per fiaccare le resistenze di molti cittadini ancora indecisi e per usucapire il voto degli sfiduciati, soprattutto fra quanti vivono all’estero e che nel supporto ad Impresa Palermo e a Dragotto Sindaco potrebbero ritrovare invece il senso di un impegno rinnovato.

Catania ha cercato di convincere i numerosi presenti della necessità di girare pagina nella storia disastrata della gestione del comune di Palermo e ha ricordato altresì’ come le comunità palermitane all’estero siano sfiduciate , stanche di essere sempre a traino dei voleri capricciosi dei partiti romani e di essere sempre considerate quasi alla stregua di cittadini di serie inferiore

Franco Catania ha denunciato le difficoltà che stanno incontrando quei palermitani che vivono all’estero e che vorrebbero poter tornare a votare proprio a causa della mancanza di voli economici, dei prezzi proibitivi di quelli di linea esistenti e, non ultimo, per l’assoluta mancanza del seppur minimo incentivo da parte delle istituzioni per consentire loro l’esercizio di un diritto sacrosanto, quello del voto.

L’Altra Sicilia
Ufficio Stampa