Giovani siciliani crescono…

Tempi duri, crisi, difficoltà oggettive, voglia di riscatto, voglia di rinascita, purtroppo il popolo sovrano, ahimé, resterà per sempre pura utopia e soprattutto pura menzogna.
Nell’epoca delle nuove frontiere economiche ci si accorge, finalmente, della disfatta del tanto sognato e pubblicizzato modello Europeo.
Nata con l’intento di rendere possibile uno sviluppo equo nel continente, dietro le difficoltà della crisi economica, sembra essere finita la farsa comunitarista europea.
Dopo aver fatto annusare ai popoli il suo pseudo “progetto d’unione popolare” l’Europa si risveglia dal suo lungo letargo e si accorge che le falle del sistema promosso sono talmente profonde da non riuscire più a trovare l’ultimo appiglio per non precipitare nell’assoluto caos.

Il progetto iniziale, va detto, è stato importante per un’effettiva crescita a livello socio-economico per il continente ma purtroppo i “padri fondatori” si sono dimenticati di stabilire una durata al loro progetto.
Lasciando ai posteri l’arduo compito di rigenerare obiettivi e con il solo scopo di tenere a galla la nave di carta creata per affermarsi in un mondo che non sospettavano così globalizzato.
Ci hanno inculcato ed insegnato termini astratti come democrazia e libertà. E noi come popolo abbiamo creduto in loro dandogli fiducia ed effettivamente anche registrando una rinascita dopo periodi post bellici tutt’altro che semplici da affrontare.
Oggi il popolo si scandalizza e lotta per la democrazia e per la libertà, urlando e radunandosi in piazza a lottare contro quella che oggi è riconosciuta come “casta”.

L’Italia, il bel paese: Prima si lancia la pietra poi si scappa come vigliacchi dando la colpa al vicino.
L’Italia nasce come stato nazione attraverso le “eroiche” battaglie condotte dai famosi 1000 ladroni che per un qualche motivo, ( Savoia, massoneria e ladrocinio), decisero di invadere l’intera penisola per restituirla per intero, al “popolo”. Come per l’Unione Europea le intenzioni iniziali sono state delle più ardue ed importanti ma come per quanto riguarda l’UE i mille si sono dimenticati “stranamente” di dire al “popolo” che tale nuova nazione sarebbe comunque stata regalata agli uomini più influenti, amici (e non solo amici) degli uomini che avrebbero avuto il compito di lottare per creare la nazione italiana con il grande maestro della massoneria, Garibaldi.

Dopo gli “eroici” combattimenti dei Garibaldini e dopo tanti anni di pseudo-cambiamenti politici, ancora una volta, il popolo si è accorto che “l’erba del vicino è sempre più verde” dando forza e partecipando in modo attivo alla creazione di quella che oggi viene chiamata casta.
Una regione a statuto autonomo come quella siciliana avrebbe dovuto cominciare ad imporsi all’interno del parlamento italiano, affermando la sua autonomia e manifestando il dissenso alle scelte dettate dai potenti politicanti “romani” devoti ai loro portafogli ed ai loro affari. E invece no! il “popoletto siciliano” si è fatto velocemente sottomettere dalla volontà dei “potenti” restando di volta in volta in disparte nelle fatidiche scelte di governo.

La politica conosce una grave crisi addirittura più importante di quella economica ed è quindi venuto il momento di dire basta!
Non dobbiamo più essere schiavi del parlamento italiano, non bisogna più ascoltare ed obbedire chinandosi sulle ginocchia ai ladri e truffatori che ci governano in modo “spudoratamente” ANTI-democratico e per ultimo ma non meno importante, dobbiamo smettere di dare ascolto ad improbabili politicanti Siciliani che prendono esempio dai loro colleghi italiani e pretendono voti solo per riempire i loro portafogli.

La casta è stata creata dal popolo, la casta non è altro che lo specchio delle scelte del popolo che in tempi di elezioni accetta la “bustina” con il nome del candidato in cambio pero’ di un NON FUTURO.
Non bisogna rinnegare e distruggere tutto quello che c’è di buono (ed esiste chi ha cercato di dare un futuro alla nostra Isola) ma bisogna rivendicare la nostra tradizione che è nel nostro statuto di Autonomia; è venuto il momento di concentrarsi su tutto quello che questa bellissima isola può dare alla sua gente e far capire all’italia che siamo e resteremo uno stato autonomo, indipendente e libero di prendere delle scelte condivise.

Per fare questo però serve un cambiamento di rotta, serve la voglia di riscatto e serve lavoro.
Dobbiamo smettere di copiare i modelli di vita inventati dalle televisioni e dai film, perché un popolo che ha “dominato” il mediterraneo non può e non deve dimenticarsi di quello che è capace di fare.
Dobbiamo smetterla di cercare di vivere solo di turismo e dobbiamo smetterla di comprare i limoni spagnoli nei nostri supermercati, dobbiamo smetterla di sognare le spiagge caraibiche e le star del grande fratello.
Adesso o mai più abbiamo un’ultima possibilità di essere siciliani, abbiamo l’ultima occasione di imporci non solo economicamente ma anche culturalmente.

I viaggi di popoli importanti come arabi, greci, romani, bizantini, normanni, anche angioini e aragonesi e gli stessi borbone hanno dato la vita al nostre essere Siciliani.
Ma oggi molti siamo scappati dalla nostra regione in cerca di lavoro e di vita migliore.
Oggi dobbiamo riunirci e che è giunto il momento di creare il nostro demos e la nostra propria democrazia.
Oggi dobbiamo ricordarci chi siamo stati e lamentarci per quello che saremmo potuti essere, consapevoli che si può ricostruire un futuro rimembrando il passato ma aprendo gli occhi adesso, sul presente.

Stefano Giovanni Bosco Preta