Un ricordo di Cettina Preta

Sabato scorso, il 6 luglio, alle 5 di un mattino ancora brumoso nelle atmosfere che la valle seriana riesce ad offrire nonostante un’estate annunciata ma ancora da venire, Cettina, la mia diletta sorella, coraggiosa nella sua battaglia contro un male traditore e subdolo, fiera della Croce che Gesu’ le aveva affidato e che lei aveva accettato chiedendo solo la forza di portarla, questa Croce, dopo giorni di sofferenza ha chiuso la sua parentesi terrena.

Cettina, costretta al suo calvario mensile che la portava da Messina ad Alzano Lombardo per affrontare, lontana dal conforto di casa sua, una terapia che a Messina, senza strutture adeguate, rimane impossibile e senza speranza, ci ha lasciati in silenzio.

Cettina non parlava di politica nè di Isola, ma parlava di sentimenti, di amore e devozione per i genitori e la famiglia che ora la piange disperata e sempre piu’ sola.
Non voglio intristirvi con questa notizia che dovrebbe restare solo mia, privata e che mi scuso di diffondere pubblicamente , ma questo foglio le doveva un semplice ricordo, poi il cuore puo’ trascinare la penna.
Nella tristezza di una perdita che solo chi la conosceva potrebbe ora quantificare, fra tutti i commenti quello di un amico di Messina: Antonio Vita.

“Oggi tutti noi siamo Eugenio. Vogliamo condividerne la tristezza e insieme con lui entrare nel buio della coscienza per ritrovare, sostenuti da una amicizia che unisce, le ragioni di una speranza che ci illumini la via in questo percorso precario che e’ la nostra vita in questa terra ormai deturpata nel volto e nell’anima.

Oggi Cettina Preta, cara sorella di Eugenio, ha raggiunto non senza affanno la sua meta. Ti consoli Eugenio il fatto che non e’ andata via da sola. Ha soltanto lasciato la tua, le vostre mani ed e’ stata presa per mano. Adesso Cettina non sara’ mai piu’ sola.”

Eugenio Preta