Sul rinvio a giudizio del Presidente della Sicilia, Sig. Salvatore Cuffaro

Bruxelles, 2/11/2004

Nel giorno del rinvio a giudizio con l’accusa di “favoreggiamento della mafia” del Presidente della Sicilia, Sig. Salvatore Cuffaro, L’Altra Sicilia, associazione di siciliani all’estero ed in Sicilia, chiede che sulla terribile notizia sia data verità e giustizia a tutti i Siciliani.

Si definisce terribile la notizia perché, se l’accusa si rivelasse fondata, significherebbe che la Sicilia non solo è “malgovernata”, ma che è in mano ad un “comitato d’affari” che gestisce in modo privato la Cosa Pubblica, e quindi le nostre vite, le nostre speranze.

Noi non siamo mai stati né giustizialisti, né professionisti dell’antimafia e quindi riteniamo che nessun politicante, ancorché su di lui si addensi più di un semplice sospetto, possa essere additato alla pubblica gogna prima che sia intervenuta almeno una sentenza pubblica di condanna.

Nondimeno riteniamo che il lavoro della Magistratura vada rispettato: sarebbe troppo comodo per ogni politicante preso “con le mani nel sacco” gridare al complotto politico contro di lui. La verità che, lo ripetiamo, è dovuta a tutti i Siciliani, sarà accertata nei tempi e nei modi della dinamica processuale che, come fatto istituzionale, non ha in sé alcuna rilevanza.

Ma la chiarezza vuole che il “Presidente” non possa più essere tale se prima non ha chiarito la propria posizione. Si dimetta Salvatore Cuffaro e lasci senza ombre l’altissima carica che ricopre!

Si ricordi di quel Presidente della Repubblica Italiana che, indagato per molto meno, preferì nobilmente difendersi da privato cittadino (Giovanni Leone, 1978), o si ricordi più semplicemente dell’antico detto che “sulla moglie di Cesare non può cadere il dubbio”. Viceversa i Siciliani leggeranno nella sua decisione di “andare avanti” soltanto l’attaccamento al potere e rafforzeranno, semmai i sospetti della sua colpevolezza che, va purtroppo detto, se fosse confermata ci addolorerebbe ma non ci stupirebbe, visto lo stato di prostrazione istituzionale e morale in cui è tenuta una Terra di antica civiltà come la Nostra.

Una riflessione a margine di fatti già acclarati dalle indagini: alcuni pseudo-imprenditori riciclavano denaro sporco nella sanità e utilizzavano politicantii e militari per sapere in anteprima delle indagini della polizia (che sia in questo terribile giro coinvolto o no il nostro brillante “governatore”).

A chi giova e chi danneggia questo “giro”? Giova ad una cricca di politicanti e loro clienti espressione di partiti italiani che succhiano il sangue dei Siciliani; danneggia sempre e solo gli imprenditori siciliani onesti (che di mafioso non hanno nulla) i quali devono anzi fronteggiare questa concorrenza sleale e danneggia pure tutti gli altri cittadini perché le risorse pubbliche sono dirottate dai servizi pubblici verso le tasche dei soliti noti. Questo per ribadire quanto c’è di Siciliano nella mafia e quanto invece viene da interessi lontani…

Facciamo pulizia nel medio termine, ma facciamo intanto chiarezza nel breve: via il Governo chiacchierato!

Restituiamo la parola agli elettori che sapranno dare un giudizio sui quasi quattro anni del primo Governo Presidenziale dell’Isola (non che le attuali opposizioni abbiano prospettato reali alternative, ma questa purtroppo è un’altra storia; si dia però la parola al corpo elettorale e il resto verrà da sé…).

L’Altra Sicilia – al servizio della Sicilia e dei Siciliani