Partigiani e Repubblichini sullo stesso piano? E i Separatisti dove li mettiamo?

Il Parlamento della Repubblica sta approvando una legge che equipara i combattenti della Resistenza del 1943-45 con i militi della Repubblica Sociale di Salò. Agli storici ed ai cittadini il giudizio su tale provvedimento che si commenta da solo.

L’Altra Sicilia, associazione di diritto internazionale a tutela della Sicilia
e dei Siciliani “al di qua ed al di là del Faro”, annota
soltanto che in quel biennio di fuoco in Sicilia non c’era la RSI, né
l’occupazione nazista, né i partigiani,…. insomma tutto un altro
paese! In Sicilia c’era un’altra guerra civile: quella dei Separatisti dell’Evis
contro le formazioni regolari dell’esercito italiano.
Cerchiamo di capire: i Partigiani sono eroi perché hanno costruito
la Repubblica italiana; i Fascisti della RSI tutt’al più “sbagliavano
in buona fede” anche se rastrellavano cittadini italiani e li avviavano
ai campi di concentramento, ma credendo di farlo per una giusta causa; gli
unici “delinquenti” sarebbero dunque i separatisti dell’EVIS?
Tra questi, si ricorda, c’erano persino studenti universitari che presero
la via delle montagne, proprio come i partigiani, perché credevano
in tal modo di riscattare la propria Terra da una condizione coloniale. Non
si tratta qui di dire se tale lotta armata fosse opportuna o meno (probabilmente
no, ma questo è solo un giudizio storico). Si tratta piuttosto di ristabilire
la loro onorabilità, coperta dalle “palate di fango” dei
vincitori che hanno negato e nascosto ai Siciliani il fatto che questi ragazzi
hanno pagato, con il duro carcere e finanche con la vita, il sogno di una
Sicilia libera da ogni sfruttamento, ricordando che furono gli unici (a differenza
di partigiani e repubblichini) che non uccisero mai la popolazione civile
(a parte le menzogne su Portella).

Riabilitiamo dunque anche loro e dimostriamo che in Italia i combattenti
durante la guerra erano tali ad ogni latitudine e non solo e quando conviene
ai governanti del momento!

Bruxelles, 20/02/2005