Sulle assunzioni senza concorso all’Assemblea Regionale Siciliana. UNA VERGOGNA

Bruxelles, 02/01/2005

L’Altra Sicilia, associazione di Siciliani all’estero ed in Sicilia, apprende dalla stampa che l’Assemblea ha voluto fare un regalo di fine anno ad alcuni dipendenti precari (fondamentalmente i nove “portaborse” dell’Ufficio di Presidenza) stabilizzandoli nel ruolo e di assumere due dipendenti a tempo determinato nello “ufficio di rappresentanza dell’ARS di Catania”, iniziativa quest’ultima di un deputato, il Sig. Salvo Fleres, della stessa circoscrizione.


Non c’è che dire! Una bella infornata di “amici” nel Parlamento più antico, più costoso e più improduttivo d’Europa. Vergogna! I

Siciliani emigrano in massa cacciati dalla disoccupazione cui una classe politica autoreferenziale li ha condannati; una classe politica (si badi non la sola “maggioranza”) che vende ogni giorno la Sicilia e la sua Autonomia ai potenti d’Italia in cambio di privilegi e clientele per favoriti e famigli.

I Siciliani emigrano o si cancellano per disperazione dalle liste degli uffici di collocamento al punto da far diminuire i tassi ufficiali di disoccupazione e, in tal modo, i nostri politicanti hanno pure l’impudenza di dire che il disagio sociale dell’Isola si sta riducendo. Vergogna! E in tutto questo, mentre i migliori scappano, mentre chi ogni giorno in Sicilia si guadagna da vivere in mezzo a mille difficoltà e l’assenza della cosa pubblica, si trova il modo di far crescere la spesa corrente di un’Assemblea che sta diventando una vergogna nazionale.

Ancora una volta: vergogna!

Fra le altre cose: a che serve l’Ufficio di Catania?


Che faranno i due commessi in questione?

Gli onori di casa in costose e inutili manifestazioni pseudo-culturali?

Daranno informazioni ai passanti nell’era di internet?

Il Parlamento Italiano ha uffici di rappresentanza in giro per l’Italia?

E come ne fa a meno?

E come ha fatto l’ARS per tanti anni senza questo utilissimo ufficio che tenta di far diventare parassitaria anche l’industriosa città etnea?

Intanto è certo che i commessi voteranno per chi li ha messi lì e godranno del contratto migliore del mondo…

Ma che dovrebbero dire i poveri sfrattati di Catania che non sanno di che vivere?
Ma il tema è più generale: quanti uffici inutili avrà l’ARS a Palermo?

E quanti la Regione nel suo complesso?

È proprio vero che non ci sono spazi per ridurre la spesa corrente negli enti pubblici senza tagliare servizi ai cittadini?

Si badi che non vogliamo mortificare il Nostro Parlamento. Noi crediamo nell’Autonomia più di qualunque altra forza sociale o politica e crediamo che l’ARS debba dignitosamente portarne alta la bandiera. Ma diventare un’assurda cittadella del privilegio no! E’ ridicolo, aberrante e, infine, infamante per la stessa istituzione parlamentare che viene svilita da questo continuo sperpero di risorse.

Ma veniamo alla principale operazione: stabilizzare l’Ufficio di Presidenza. I collaboratori parlamentari sono “per natura” precari. È giusto che ogni legislatura, e quindi ogni presidenza ed ogni deputato, ne nomini uno di propria fiducia. Dire che questi, nominati per “amicizia”, restano a tempo indeterminato, e che in futuro non si potranno nominare altri collaboratori, è un’ipocrisia. Chiunque verrà dopo accantonerà questi che si potranno facilmente imboscare e nominerà altri precari in una spirale senza fine. Che dire poi del fatto che si aggira la prescrizione costituzionale che nel pubblico impiego si accede per concorso? Previsione che nella nostra Regione è più l’eccezione che la regola, … e i risultati si vedono.

L’Altra Sicilia, associazione di Siciliani all’estero ed in Sicilia, non vuole però rinunciare ad immaginare un rapporto diverso tra cittadini e pubblica amministrazione: pochi dipendenti, per lo più di alta professionalità, assunti per concorso in cui i titoli prevalgano sulle valutazioni arbitrarie, e, perché no, pagati meglio e in funzione del loro contributo alla cittadinanza.

Una Pubblica amministrazione leggera che toglierebbe burocrazia e tasse ai cittadini, finalmente, e darebbe servizi veri e qualificati.
Nel frattempo teniamoci quello che abbiamo voluto con il nostro voto che – non dimentichiamolo – è determinante.

L’Altra Sicilia – al servizio della Sicilia e dei Siciliani