LA SICILIA MILITARIZZATA E SOTTO CONTROLLO AMERICANO

Opprimente la presenza americana in Sicilia , nuclearizzata con il colpevole silenzio delle autorità nazionali e regionali.
La domanda che si pone un cittadino rileggendo i dati della presenza americana sul suolo siculo e sui danni e sulle prevaricazioni che i nostri amici d’oltre oceano causano sul territorio ed ai siciliani, è, siamo in america o in Sicilia?.

L’Isola è militarizzata dagli americani, in barba al trattato di pace che prescrive la sua smilitarizzazione, in lungo ed in largo, con pericoli di inquinamento ambientali e catastrofi nucleari fuori da ogni immaginazione.
La base militare america, Sigonella in provincia di Catania, è la principale della Marina presente nel mediterraneo. Supporto logistico della Sesto flotta, conta circa 4.000 americani. Sigonella è anche il maggior punto di concentrazione dell’USAF con squadroni elicotteri e l’Helicopter Combat Squadron Four HC-4 Black Stallion, l’unico della US Navy che che utilizza gli elicotteri MH-53E Sea Dragon (i più grandi delle forze armate), caccia Tomcat F 14, A6 Intruder, F-16 e F111 equipaggiati con bombe nucleari D-43 da oltre 100 kilotoni.
La base di Sigonella è il principale punto di supporto per tutto lo scacchiere mediorientale e mediterraneo e consuma oltre un miliardo di metri cubi di acqua con una percentuale pro-capite di oltre 250.000 metri cubi per americano mentre al popolo siciliano gli si fa mancare l’acqua con scusa puerili ed indecenti.
Oltre a Sigonella gli americani sono presenti, a volte discretamente a volte in modo opprimente e sconvolgendo spessissimo i fragili equilibri macro e micro economici delle area “conquistate”, a
2. Motta Santa Anastasia (CT) – Stazione di Telecomunicazioni;
3. Caltagirone (CT) – Stazione di Telecomunicazioni;
4. Vizzini (CT) – Depositi materiali;
5. Palermo (aeroporto civile che funge da base alternativa dell’USAF)
6. Isola delle Femmine (PA) – Deposito Munizioni
7. Comiso (RG) – ufficialmente la base risulta non operativa ma insistenti voci fatte filtrare come al solito dal Pentagono affermano che c’è forte pressione per una sua riapertura;
8. Marina di Marza (RG) – Stazione di Telecomunicazioni;
9. Augusta (SR) – Base della VI Flotta
10. Monte Lauro (SR) – Stazione Telecomunicazioni;
11. Centurie (EN) – Stazione di Telecomunicazioni;
12. Niscemi (CL) Stazione di Telecomunicazioni;
13. Trapani Birgi (TP) Base USAF -;
14. Isola di Pantelleria (TP) Base USAF (dichiarata NATO) e Centro Telecomunicazioni US Navy;
15. Isola di Lampedusa (TP) – Guardia Costiera USA, Centro Telecomunicazioni e d’ascolto.

Tutta la Sicilia è sotto stretto controllo americano ed è probabile che il controllo si estenda anche sulle comunicazioni con il grande orecchio Echelon composto da oltre 120 satelliti e controllato dal sistema terrestre Cray II. Ogni giorno vediamo sui cieli Siciliani scie bianche lasciate dagli aerei americani che volano da est ad ovest, da sud a nord, in completa indipendenza dal controllo italiano.
Esercitazioni improvvise con aerei armati di tutto punto anche con bombe nucleari (dovrebbero essere non attivate) vengono svolte quotidianamente senza che le autorità italiane ne siano a conoscenza.
Gli americani ci hanno aiutato a liberarci dall’oppressione nazi-fascista, ma da fratelli liberatori sono divenuti nel tempo, arroganti conquistatori. E attenti: gli americani con i loro duty-free all’interno delle basi alimentano un fortissimo contrabbando che comprime ancora di più della recessione le economie locali.
Bruxelles, 27 Maggio 2005
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