TFR, ASSICURAZIONI e IMPRESE

Bruxelles, 16/06/2005

A chi conviene tradurre i “trattamenti di fine rapporto” in misere aggiunte ai trattamenti pensionistici?


Al cartello “italiano” delle assicurazioni, cui sono cointeressati non pochi politici con congrue quote azionarie delle stesse, e con la connivenza dei sindacati nazionali che da decenni spiegano o tentanto di spiegare ai lavoratori quanto è bello privarsi della sicura “buonuscita” (dai più utilizzata per far fronte a spese eccezionali, per aiutare i figli a comprare una casa, etc.) in cambio delle “pensioni integrative” che assomigliano tanto alla famosa “gallina domani”.

Le imprese siciliane si vedranno così depredare un’ulteriore fonte di finanziamento (che nel nostro tessuto di piccole e medie imprese è semplicemente vitale) che poi però potranno ri-chiedere al cartello “usuraio” delle banche italiane…

Quest’operazione non conviene alle imprese siciliane, strangolate da una politica finanziaria che non ha pari in Italia, non conviene ai lavoratori, che vengono sempre gabbati con l’aiuto dei sindacati – “cinghia di trasmissione” dalle segreterie politiche romane, conviene alle assicurazioni (che siciliane non sono né possono essere perché così è stato deciso “dove si puote ciò che si vuole”).

Ma perché non sfruttiamo la nostra parziale autonomia nel campo del diritto del lavoro per evitare questa ulteriore truffa ai nostri danni? Magari non ce lo faranno fare, ma ancora una volta si sveleranno “gli altarini” coloniali che regolano i crudi rapporti tra la Sicilia e la madrepatria matrigna.

L’Altra Sicilia –
Al servizio della Sicilia e dei Siciliani