Non tutti i sicilianisti abboccano all’uccello di Raffaele Lombardo

Bruxelles, 28 Giugno 2005

L’Altra Sicilia, al servizio della Sicilia e dei Siciliani “al di qua ed al di là del faro”, è stata invitata ad una fantomatica Festa dell’Autonomia a Leonforte la scorsa domenica 26 giugno che si è rivelata essere una convention partitica del nuovo sedicente Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, vero specchietto per le allodole in cui far confluire le altre formazioni sicilianiste.


In pratica è come se Lombardo fosse venuto a dire ai Sicilianisti: voi per me non contate nulla, se siete in grado di raccogliere un pugno di voti, confluite nel mio partito, fate una qualche corrente, se no fate quello che volete…

Ma per fortuna non tutti i Sicilianisti abboccano all’uccello che simboleggia questo movimento. Già, l’uccello! Le Trinacrie e il giallo-rosso, simboli secolari della Sicilia, sono sconosciuti al lombardismo che ha preferito rappresentare se stesso con un uccello che prende la Sicilia per portarla non si sa dove…

Dove ci porta il suo uccello “Onorevole” Lombardo?

Nelle mani dei poteri forti italiani?

In quelle della malavita?

Nella spazzatura?

O dentro lo stomaco della nuova grande “balena bianca”, la nuova DC che si sta costruendo e di cui lei è uno dei più segnalati esponenti?

Ma la DC – fin troppo ovvio ricordarlo – ha già digerito per decenni la Sicilia, con effetti devastanti sul piano sociale, identitario, economico, culturale…
Non ci pare che i veri Siciliani debbano avere molto a che fare con “autonomisti” come lei.

Se qualche pauroso o ingenuo o arrivista vuole abboccare, lo faccia pure; almeno noi de L’Altra Sicilia terremo sempre alto il nome di un “altro” e vero autonomismo…

Qualcuno dei c.d. Sicilianisti orgogliosi di essersi arruolato nella nuova DC ci rimprovera il nostro attivismo, ci contesta il successo di battaglie e iniziative che non ha avuto mai il coraggio di fare: ma guardatevi allo specchio, avvocatini azzeccagarbugli, aveste mai fatto uso almeno della vostra professione per difendere nelle sedi giudiziarie più opportune, finanche nelle corti internazionali se necessario, i diritti calpestati ogni giorno della Sicilia, del Suo Popolo, delle Sue Istituzioni!

Per ora, lasciati soli dai democristiani che vi blandiscono come piccoli portatori di voti, vi limitate a combattere L’Altra Sicilia, non si sa mai: questo sì che è vero Autonomismo, questo sì che è vero Sicilianismo!

E infatti al nostro rappresentante, Angelo Severino, è stato materialmente impedito di distribuire L’Isola, il nostro giornale, e la Carta, il nostro programma, chissà, forse per non dispiacere all'”onorevole”.

E’ stato impedito pure di parlare, di spiegare la nostra distanza e le ragioni del nostro dissenso dal Lombardismo, ma, pure, quel comunicato che Severino avrebbe dovuto leggere “quel” giorno, davanti a Lombardo ed agli altri presenti vogliamo ripresentarlo oggi, nella versione integrale che segue. Se fanno paura le nostre verità un motivo ci dovrà pur essere.


Per quel che ci riguarda vi auguriamo buona fortuna con l’uccello al quale vi siete attaccati. Siamo certi che i Siciliani onesti che sono tra Voi se ne pentiranno prestissimo.

Comunicazione de L’Altra Sicilia alla Festa dell’Autonomia del 26 giugno u.s. a Leonforte:

Con il presente comunicato porto ufficialmente il saluto de L’Altra Sicilia a Codesta riunione e ringrazio per l’invito ricevuto e, nuovamente, gli amici già intervenuti alla Festa dell’Autonomia del 15 maggio u.s., organizzata – come è noto a tutti – dalla Nostra Associazione nella città di Mazara.

E’ curioso ancora – fatecelo dire – che il Presidente della Provincia di Catania sia oggi qua (perdonateci se non ricordiamo che legame abbia il 29 giugno con l’Autonomia Siciliana) mentre sia stato clamorosamente assente in quel 15 maggio all’unica vera manifestazione “partita dal basso” per celebrare la nascita (o, meglio, la “rinascita”) della Nostra Comunità politica; manifestazione cui pure aveva garantito il “patrocinio gratuito” della Provincia da lui amministrata.

A parte questo, tuttavia, siamo costretti nuovamente a ribadire con fermezza e con coraggio, quel coraggio che segna e distingue la nostra stessa identità, la nostra distanza dall’autonomismo che vediamo emergere da questa ed altre iniziative consimili; distanza che, almeno allo stato, ci appare incolmabile.

Sarebbe facile oggi, infatti, fin troppo facile, saltare su di un carro dato per vincente, tanto più che questo sbandiera a parole i nostri stessi valori, le nostre stesse parole d’ordine, valori e parole d’ordine che dall’ormai lontano 1998 portiamo avanti in battaglia solitaria e coraggiosa, gridandole “in faccia a tutt’u munnu” e raccogliendo un’eco di consensi crescente in maniera progressiva ed irrevesibile.

Certo che ci piacerebbe vedere nascere e consolidarsi un vero schieramento unitario dell’Autonomismo Siciliano! Uno schieramento realmente nuovo, che spezzi le catene di servitù in cui è tenuta la Nostra Terra, che scardini definitivamente gli equilibri neocoloniali, clientelari e mafiosi che soggiogano la Sicilia almeno dal Dopoguerra, che le negano identità e dignità ormai da quasi duecento anni di malintesa e mal riuscita “unità”, prima duosiciliana e poi italiana.

Ma per far questo vogliamo chiarezza sui reali termini della tutela dell’Autonomia Siciliana che si intende perseguire, sui programmi di sviluppo della Sicilia. Non possiamo invitare i Siciliani che ci seguono con fiducia da anni a dare deleghe in bianco; non possiamo tradire la loro fiducia perché questa è il più grande patrimonio di cui disponiamo.

Non abbiamo soldi, né posti di potere, ma solo idee “forti” e una “faccia pulita” da difendere.


E’ questa la nostra forza e lasciateci dire che una parte non trascurabile del merito della rinascita seria di un autonomismo siciliano si deve senz’altro al pungolo continuo esercitato da L’Altra Sicilia in questi anni.


Senza L’Altra Sicilia forse staremmo ancora a baloccarci su chi ci dà meno sottosviluppo tra i due schieramenti politici nazionali e la stessa Autonomia Speciale sarebbe diventata un reperto istituzionale incomprensibile.

Vogliamo ora entrare nel merito di questa distanza?

Vogliamo evitare che sembri una piccola gelosia del proprio “logo”, della propria “bottega”?

Noi abbiamo le nostre cartine di tornasole per riconoscere i veri Siciliani, il nuovo “ciciru” con cui svelare i nuovi “angioini” e la nuova “mala signoria” e vi poniamo le seguenti domande:


– volete arrestare la controriforma dello Statuto recentemente votata dai traditori del Nostro Parlamento?


– volete impedire la costruzione del Ponte?


– siete disposti a “scontrarvi” contro i poteri forti dell’Italia per impedire che la Sicilia venga spopolata dall’emigrazione e disintegrata da un punto di vista industriale?


– siete disposti a lottare con ogni mezzo democratico per ridare al Popolo Siciliano le sue risorse petrolifere ed energetiche?

– siete contrari ad ogni forma di abusivismo, taglieggiamento, illegalità?

– siete pronti ad una battaglia per l’introduzione della storia, della lingua, della civiltà e del diritto siciliano nelle scuole siciliane di ogni ordine e grado?


– siete pronti a costruire un sistema di media autonomo e al bilinguismo per tutelare la nostra identità ed avvicinare i Siciliani a se stessi?


– siete pronti a lottare per fare della Sicilia una piattaforma privilegiata per gli scambi e per i nodi infrastrutturali dell’area euromediterranea attraverso uno statuto fiscale, previdenziale, doganale speciale nell’Unione Europea?

Se non siete disposti almeno a questo, “nun avemu nenti chi spàrtiri”; ognuno faccia la propria strada.
Se cambiate idea noi siamo qua; saremmo lieti persino di confluire in un movimento più vasto che condivida almeno questi punti cruciali.


Ma perché entrare nel merito dei contenuti?

Tutti sanno che abbiamo un programma dai contenuti forti! Tutti sanno o hanno sentito parlare dei 20 Punti della Carta delle Rivendicazioni Politiche del Popolo Siciliano che è a disposizione dei presenti appena fuori da questa sala e che vi invitiamo a prendere…

Ma il problema è più generale e non va nascosto!
La vera differenza sta nel tipo di voto che si vuole intercettare. Secondo noi ci sono tre tipi di voto:

– il voto di scambio, basato sul favore personale, sulla promessa…

– il voto corporativo, basato sugli interessi di categoria o di parte sociale o sull’appartenenza a gruppi specifici…

– il voto d’opinione, basato sugli ideali, sull’identità etnica e/o ideologica e sugli interessi generali.

Noi non vogliamo “criminalizzare” nessuno dei tre – sarebbe semplicemente ipocrita – ma abbiamo una scala di priorità che vede al primo posto il “voto ideale” ed all’ultimo il “voto di scambio”; chi viene dalla vecchia politica ha invece una scala di priorità completamente invertita o addirittura sconosce tutto ciò che non sia semplice “voto clientelare”.
Se non si supera questa arretratezza culturale non avremo mai un’ “Altra Sicilia”, ma la “solita Sicilia” che ben conosciamo…

E a noi la “solita Sicilia” non interessa…

Potevamo benissimo morire democristiani o forzitalici senza infangare il sacro nome del federalismo e dell’autonomismo siciliano che annovera giganti come Ruggero Settimo, Francesco Ferrara, Vito D’Ondes Reggio, Emerico Amari, Luigi Sturzo, Andrea Finocchiaro Aprile e Silvio Milazzo.

Per questa ragione vi comunichiamo ufficialmente che L’Altra Sicilia, sulla scorta dell’incoraggiamento di iscritti e simpatizzanti, ha deciso di trasformarsi in partito e di non delegare più a nessuno la rappresentanza politica dell’ “Altro” e “vero” Autonomismo che essa incarna.

Sentirete presto parlare di noi e sappiate che non temiamo sbarramenti elettorali di sorta.

Cosa succederà infatti se prenderemo il 3 o il 4 % e non arriveremo a Palazzo Reale a Palermo?

Per voi sarebbe la fine! Come si fanno i “favori” fuori dal Palazzo?

Per noi invece sarebbe un successo, perché prima non esistevamo politicamente e perché ci saremmo accreditati come l’unica vera nuova forza della politica siciliana, seppure soltanto con un primissimo traguardo per una successiva e più incisiva trasformazione della politica e della storia siciliana.

Facciamo al contrario! Noi siamo qua con il nostro programma e non abbiamo paura di alcuno sbarramento.

Chi vuole sa dove venirci a trovare ed allora saremmo ben lieti di sacrificare qualche punto del nostro programma per poter almeno portare avanti le rivendicazioni minime ma essenziali di cui sopra.

Una cosa è certa: la Sicilia si sta svegliando e non si fermerà, non la fermerà nessuno: con noi e/o con voi, oltre noi e voi, contro di noi o contro di voi. E’ il momento delle scelte e del coraggio! Non possiamo fare perdere altri appuntamenti con la storia alla Nostra Piccola Patria.

Viva la Trinacria! Viva il Vespro! Viva la Sicilia!