La Spagna tornerà per la terza volta alle urne
Le nostre società occidentali sembrano essere precipitate in una specie di afasia/apatia, un relativismo che tutto lascia scorrere, anche fatti e vicende abbastanza gravi che presupporrebbero almeno una presa di posizione da parte delle “intelligenze” che guidano, ad esempio, stampa e televisioni ed invece, niente.
Una specie di sonnolenza ha colpito l’occidente che ormai non reagisce piu’ ed accetta supinamente migrazioni, nuovi modi di essere, nuove mode e tendenze. Oggi, dopo la grande marea di cittadini catalani che hanno sfilato per le strade di Barcellona chiedendo il referendum per la loro indipendenza, la vicenda di questa grande Spagna, non solo da mesi senza Governo- sarebbe la iattura minore se prendiamo i dati dell’aumento del PIL quasi del 4%, nonostante questo “handicap” – nonostante ben due convocazioni elettorali, deve portarci a riflettere.
Ogni possibile accordo per la formazione di un nuovo governo tra socialisti e popolari, tra popolari e ciudadanos, o tra socialisti e Podemos è risultato una perdita di tempo, un fallimento
I commentatori più accreditati non riescono a trovare spiegazione allo stallo, non riescono a responsabilizzare una classe politica incapace e approfittatrice che non riesce a dipanare la matassa della formazione di un Esecutivo fosse anche- come si usa da noi, di salute pubblica- dopo le convocazioni elettorali dello scorso 20 dicembre 2015, del 26 gennaio scorso e, probabilmente del prossimo dicembre.
La sola querelle politica degna di nota é sorta tra PPE e PSE e si riferiva alla data di dicembre proposta dal Partido Popular, il 25, il giorno di natale, forse per richiamare virtù e valori dell’elettorato cattolico. La proposta è stata fortemente contrastata dai materialisti storici e finalmente ricondotta al 18 dicembre, con buona pace di tutti.
Quisquilie politiche pero’ di fronte a fatti ben più gravi come le richieste di occupazione, le fabbriche che chiudono, la crisi economica delle campagne .
Quisquilie come quelle avanzate dal nuovo che avanza, il partito Ciudadanos che, formato da gente di nuovo affaccio alla politica e provvista di un passato più che degno di nota nella battaglia contro le rivendicazioni di indipendenza del separatismo catalano, aveva risvegliato tante aspettative nei partigiani di una nuova destra liberale, diametralmente diversa alla vecchia destra frontista. Aspettative deluse pero’ dal momento che Ciudadanos ha ben dimostrato di essere forse anagraficamente nuovo, ma straordinariamente agguerrito nell’arte della manipolazione, tipica della più vecchia classe politica da cui prendono avvio.
Delusione che accomuna anche il lato opposto degli schieramenti del cosiddetto “rinnovamento”, i sinistrorsi di Podemos che dopo essersi lacerati al loro interno, hanno abbandonato le loro mire anticapitaliste e anticonsumistiche per abbracciare solo quelle che promuovono multiculturalismo, che auspicano la teorie di “genere” e tutto quello che deriva loro dalle concezioni mondialiste e relativiste.
Quisquilie, pezzi di politica che questa classe dirigente affronta come grandi temi mentre invece sembra poco attenta alle grandi domande del nostro tempo: l’ondata migratoria che sta sommergendo l’Europa, le politiche contro le sovranità degli Stati studiate da Bruxelles, insieme ai grandi temi societari come individualismo, solidarietà, materialismo, relativismo occidentale che si stanno imponendo silenziosamente.
Per questa classe politica che si appresta, per la terza volta in qualche mese, ad una nuova campagna elettorale questi sono temi inesistenti. Nessuno ne parla né per contrastarli o per proporli: i Parlamenti sono troppo impegnati con le “quisquilie” per affrontare temi cosi’ controversi.
I soli che pongono temi seri di società e di concezione politica al centro del dibattito sono i giovani di Hermandad Social ( Fraternità sociale) una specie di Casa Pound alla spagnola che, tra l’altro, non dimentica di fare opera di aiuto materiale ai poveri spagnoli, dato che per i miseri migranti ci pensano, come in Italia,le organizzazzioni di regime, le Cooperative, le Curie e le Misericordie.
Solo i giovani di Hermandad Social cercano di far riflettere i cittadini, di smascherare la classe politica attuale che non riesce ad accordarsi per un nuovo governo perché l’offerta politica è praticamente identica, ogni partito prende una piccola percentuale di voti che lo fa contare nella formazione di sedicenti maggioranze di possibile governo.
Cosa che lo abilita a ritenersi importante e, avallando in definitiva uno stallo istituzionale preoccupante, gli fa richiedere sempre qualcosa di piu’.
eugenio preta