La censura insopportabile

Ormai J. K.Rowling, la fortunata autrice di Harry Potter e lo stesso storico Primo ministro Winston Churchill, i cui nomi, nonostante la differenza di età e di effettiva valenza civile, spiccavano sulle case della Seaford Head School, un liceo inglese del Sussex, dovranno rassegnarsi e mettersi il cuore in pace: gli alunni li hanno giudicati politicamente scorretti.

Imbevuti fino al midollo di propaganda progressista, i ragazzi del liceo inglese hanno deciso che questi due personaggi hanno espresso, ognuno nella sua epoca, opinioni di evidente intolleranza. Winston Churchill aveva infatti incoraggiato il razzismo e le ineguaglianze imprigionando e torturando la gente; la mammina di Harry Potter si era permessa commenti troppo spinti sulla comunità transessuale. Perciò, autori di tante cattiverie, non potevano avere spazio sui muri della prestigiosa Seaford Head School.

L’intolleranza diviene però intollerabile nelle spiegazioni del sempre puntuale intervento dei censori che spiegano di agire solo a nome del bene collettivo: un concetto però che oggi ha già dato buona prova di sè. Ma non tutti sono d’accordo, un genitore, per esempio, che ha preferito mantenere l’anonimato per paura di essere inviato in un campo di “correzione”, ha fatto sommessamente ricordare che Churchill meriterebbe di essere onorato solo per il fatto di aver combattuto la Germania nazista.

Il liceo spudoratamente sinistrorso indossa i panni del censore e impone il terrore intellettuale sulle centinaia di metri quadrati della scuola e sulle menti dei giovani che, nella loro infanzia saranno certamente stati lettori assidui di Harry Potter ed oggi sono divenuti fustigatori di atteggiamenti – ancora tutti da provare però – della sua autrice non appena raggiunta la pubertà. Antifascisti consapevoli e spietati nemici di coloro che vorrebbero convincerli alla confusione, i giovani allievi della scuola, totalmente presi dal lavaggio delle menti, diventano così pedissequi persecutori anche di quello che non capiscono o, peggio, rifiutano di capire.

Nell’Inghilterra contemporanea della Brexit e del Covid, nonostante qualche debole reticenza, la resistenza all’imposizione dovrebbe resistere. “Le icone rappresentano perfettamente l’etica del nostro istituto, un insieme di valori che riteniamo importanti e centrali nelle nostre credenze“ si legge in un comunicato della direzione che approva la protesta e fa sparire i nomi dei due personaggi contestati, banditi solo per la volontà di un esiguo gruppo di alunni iscritti all’ideologia più stupida.

Il problema rimane sempre lo stesso: di che cosa hanno paura quelli che si arrogano il diritto di decidere? Delle conseguenze alle quali andrebbero incontro se rifiutassero di piegarsi alle imposizioni politicamente corrette?

E’ d’obbligo a questo punto una riflessione amara: il terrore regna fra i vigliacchi, fra coloro che sono disposti ad accettare i diktat di chi impone il politicamente correct usando ogni mezzo per mettere a tacere i dissidenti.

Una cosa è certa, nei dintorni della Seaford Head School, Churchill e Rowling saranno presto dimenticati.

Eugenio Preta