Partecipazione de L’Altra Sicilia alle elezioni del 2006

Bruxelles, 3 settembre 2005

L’ALTRA SICILIA È IL SOGGETTO POLITICO NUOVO DELLA POLITICA SICILIANA

L’Altra Sicilia, a servizio della Sicilia e dei Siciliani, è stata un’associazione di diritto internazionale, nata tra i Siciliani emigrati, che fin dal 1998 ha portato avanti le più svariate battaglie in campo culturale, economico, sociale e politico-istituzionale con il solo obiettivo di tutelare la dignità del Popolo Siciliano, gli interessi della Sicilia e la difesa del suo Statuto di Autonomia Speciale, disapplicato, anzi tradito, dalla classe politica al potere in Sicilia negli ultimi quarant’anni.

Già nel 2004, in occasione del rinnovo dei Com.It.Es. (Comitati degli italiani all’estero), prima forma di rappresentanza democratica dell’emigrazione italiana presso i consolati, nell’evidente carenza di rappresentatività delle organizzazioni patronali esistenti, cinghia di trasmissione dei sindacati, dei partiti e dei poteri forti italiani, sperimentò la possibilità di presentare proprie liste – quale soggetto politico autonomo – nel collegio di Bruxelles-Brabante. Sebbene si fosse trattato soltanto di una sperimentazione rispetto alle possibilità offerte dalla più grande diaspora cui è stato condannato il Popolo Siciliano e sebbene solo in parte l’emigrazione italiana all’estero fosse di origine siciliana, il “tentativo” si tradusse in un successo senza precedenti: L’Altra Sicilia conseguì il 13,99 %, inserendosi come un cuneo tra le grandi forze nazionali, costringendo le stesse a candidare siciliani ed a caldeggiare il voto siciliano ed eleggendo due rappresentanti al Com.It.Es. locale (Francesco Paolo Catania, fondatore della stessa L’ Altra Sicilia e l’avv. Valeria Giunta).

Da allora le forze politiche nazionali e i rappresentanti in Sicilia delle stesse, che in un primo tempo avevano cercato di canalizzare o di strumentalizzare le energie fresche e il vento di novità de L’Altra Sicilia hanno tentato di soffocarla, di ghettizzarla, di ignorarla, temendo l’insorgere di un nuovo pericoloso concorrente politico che facesse risvegliare l’orgoglio sopito di un antica nazione europea. I mezzi di informazione, con qualche coraggiosa eccezione locale, hanno da allora sistematicamente censurato ogni comunicato, ogni iniziativa de L’Altra Sicilia, dimostrando di essere nient’altro che mezzi di “distrazione di massa” a servizio del colonialismo non dichiarato che affligge la nostra Terra.

Non per questo L’Altra Sicilia s’è fatta intimidire ma ha continuato a tenere alta la propria voce, ha incontrato nuovi amici e consensi per la sua strada, ha costituito circoli in Sicilia ed all’estero, pur nell’assenza di qualunque finanziamento, sulle ali della sola forza delle proprie idee. Nondimeno, fin lì, non era cessata del tutto la speranza che le proprie battaglie istituzionali venissero raccolte almeno da una parte meno insensibile del mondo politico siciliano e la porta del dialogo non si era chiusa del tutto. In questo spirito organizzò una “Festa dell’Autonomia” nei giorni del 13-14-15 maggio 2005 nella città di Mazara del Vallo in cui invitò praticamente tutti gli esponenti della comunità politica, culturale ed economica isolana.

L’evento, storico sotto molti profili, è stato boicottato in mille modi; L’Altra Sicilia non “doveva” parlare di Autonomia ai Siciliani! Ma il boicottaggio non è riuscito se non in minima parte. Soltanto, tra mille difficoltà, è spiccata l’assenza TOTALE del mondo politico siciliano alla tre giorni in parola. Da quel momento per L’Altra Sicilia è cessata la possibilità di qualsiasi tentativo di mediazione con le forze politiche esistenti e si è aperto un dibattito sulle modalità per offrire ai Siciliani una reale alternativa politica.

Nella considerazione, pertanto, del successo già ottenuto nelle elezioni Com.It.Es., le quali consacrano già L’Altra Sicilia come un soggetto politico esistente e dotato di una propria rappresentatività;

nella considerazione che alla Sicilia oggi viene offerta solo una squallida alternativa tra una destra autonomista solo a parole e corrotta fino al midollo ed una sinistra che oscilla tra l’essere la brutta copia della destra o il ricettacolo di tutte le peggiori concezioni centraliste ed anti-siciliane che credono che la “questione siciliana” sia solo una questione di ordine pubblico e non una questione “nazionale”;

nella considerazione che oggi è in pericolo la stessa sopravvivenza della Sicilia per la desertificazione economica che potrà tradursi in desertificazione etnica, per l’acculturazione selvaggia alla Penisola che rinnega un’eredità di millenni e per le politiche di sfruttamento e di accentramento che mirano ad annientare politicamente la Sicilia come soggetto storico e giuridico, anche per mezzo di sobillate divisioni interne, anche per mezzo di controriforme statutarie, anche per mezzo del devastante progetto del “ponte”;

L’Altra Sicilia non può più aspettare e decide di presentarsi agli appuntamenti elettorali del prossimo anno.

L’Altra Sicilia presenterà il proprio simbolo ed i propri candidati intanto alle elezioni politiche per i rappresentanti degli italiani all’estero nella circoscrizione Europa ed invita i simpatizzanti e gli amici emigrati negli altri continenti a dare la propria disponibilità a candidarsi per i continenti extraeuropei.

L’Altra Sicilia invita altresì tutti i Siciliani all’estero eletti nei Com.It.Es. che condividono i principi espressi nella propria Carta a costituirsi in gruppo autonomo dai partiti nazionali ed ad aderire all’Altra Sicilia; invita pure tutti i Siciliani all’estero a costituire circoli nelle rispettive città di residenza in preparazione delle prossime elezioni politiche.

Il vento soffia nella giusta direzione e l’opportunità non va sprecata. La Sicilia ha già perso fin troppi treni!

L’Altra Sicilia getta il suo guanto di sfida ai politicanti che oggi opprimono la Sicilia ed ai suoi falsi oppositori, e con loro getta la propria sfida all’assistenzialismo, alla povertà, alla corruzione, al malgoverno, all’illegalità ed all’emarginazione nelle quali appare incatenata la Sicilia di oggi.

Come ai tempi del Vespro, lancia un solo grido di lotta: Antudo!