L’ALTRA SICILIA riscrive al Ministro Letizia MORATTI

Bruxelles, 22 settembre 2005

Gentile Ministro,

innanzi tutto ci corre l’obbligo di ringraziarla per la pronta risposta.
Non avevamo dubbi sulla sua sensibilità e sulla sua apertura alla discussione al contrario di molti suoi colleghi che purtroppo si rifugiano nel mutismo istituzionale.


Bene, lei ci chiede quali sono i canali di informazione che ci hanno permesso di informarla della situazione scolastica Siciliana (“S” rigorosamente maiuscola).

L’Associazione è presente sul territorio e il contatto diretto con la gente, in questo caso con studenti e professori, ci dà la possibilità di acquisire informazioni reali anche se non ufficiali.

Questi dati, ci permetta di ricordarlo, non saranno mai confermati dai responsabili regionali e provinciali che basano le loro informazioni sulle relazioni dei dirigenti di istituto e sulle offerte scolastiche dei singoli istituti.

E’ un pò come al tempo del fascismo quando il duce in visita agli aeroporti militari italiani vedeva sempre gli stessi aerei senza però saperlo. Era convinto di avere una flottiglia immensa mentre…….

Malgrado non siamo convinti della bontà della sua riforma che a nostro parere riporta indietro nel tempo l’Italia e ripropone la fallimentare esperienza dell’istruzione professionale (???) anche perchè non prevede per questa strutture esterne permanenti inserite nel contesto industriale e commerciale italiano, e, per quanto riguarda l’Università, anziché intervenire per migliorare il sistema di istruzione e renderlo flessibile e vicino ai tempi moderni, ci si è limitati ad aumentare in modo sproporzionato gli indirizzi (con lo stesso numero di docenti) e prevedere lauree triennali senza alcun senso e significato, siamo però convinti della sua “sincera convinzione” di cambiamento.

Le va dato comunque merito di aver dato una scossa al sistema troppo ancorato alla prima riforma scolastica degli anni cinquanta che ha sì generalizzato l’istruzione e sconfitto l’analfabetismo, ma che è rimasta incompiuta per l’incapacità dei governi della cosiddetta Prima Repubblica.

Ritornando alla questione da noi sollevata, saremmo felici se una commissione d’inchiesta ministeriale, con la quale collaboreremmo volentieri e gratuitamente, visitasse a sorpresa (e quindi senza avviso alle direzioni regionali, provinciali e ai capi istituto) i vari plessi scolastici per constatare de visu, volta per volta, cosa significa in Sicilia Educazione Scolastica.

Possiamo però nel frattempo informarla che il dato di partecipazione delle scuole siciliane ai Giochi della Gioventù ed altre manifestazioni sportive scolastiche nazionali potrà darle già una indicazione con pochi margini di errori.

Ma un’altro dato, quello commerciale, ci da un quadro completo della situazione e conferma i dati da noi sottoposti alla sua attenzione: il rapporto numero studenti / vendita di articoli sportivi di uso scolastico è di 2/4 tute da ginnastica per 10 studenti.

Nel commercio difficilmente ci si sbaglia !


Non abbiamo preso in considerazione il dato riferito alle scarpe da ginnastica perchè come noto queste sono di uso quotidiano e si utilizzano anche quando di indossano vestiti da sera o smoking!.

Sappiamo che l’educazione fisica si dovrebbe svolgere in palestra, dove esistente, oppure nell’androne delle scuole rigorosamente con indumenti adatti: tuta e scarpe da ginnastica. Non sembra che ciò accada in questa sventurata terra!.
Nel ringraziarla ancora una volta ci auguriamo di averle dato utili informazioni per modificare l’attuale situazione.

Rimaniamo a Sua completa disposizione per ogni ulteriore chiarimento, informazione e/o assistenza.

Distinti saluti

Michele Santoro

Coordinatore Regionale de L’Altra Sicilia