L’ALTRA SICILIA risponde al ”Portale del Sud”

Bruxelles, 25 settembre 2005

L’Altra Sicilia risponde in modo pubblico al diniego ufficiale da parte del sito “portale del Sud” di riportare i comunicati stampa e le opinioni del nostro movimento (che per brevità omettiamo) con le affermazioni che seguono:

La Sig.a Fara Misuraca ci informa, a nome del “Portale del Sud”, che non pubblicherà più i nostri interventi, che cioè intende unirsi al coro della censura nei nostri confronti.


Rispondiamo solo che le associazioni culturali fanno cultura, le imprese “fanno” beni e servizi da vendere e i movimenti politici fanno politica e in questo non c’è nulla di male – almeno ci sembra – a meno di non considerare la politica sinonimo di ladrocinio o qualcosa del genere.

Ciò non significa, però, che la “cultura” non abbia riflessi o ispirazioni politiche e il tono della vostra lettera indica chiaramente non l’apoliticità o l’istituzionalità del vostro sito ma la vera e propria avversità nei nostri confronti (legittima, per carità, ognuno ha le sue idee).

In questo senso voi “fate politica”, anche più di noi, anche se all’insegna di un qualunquismo fatalista che a nulla serve alla Nostra Terra.
Registriamo che, come al solito, sono alcuni Siciliani, e proprio quelli che potrebbero far di più per il risveglio delle coscienze, i peggiori nemici della Sicilia stessa.

Ma la vostra pusillanimità non ci metterà a tacere.
La forza delle idee e il sostegno concreto di molti Siciliani, i più dei quali strappati alla loro Terra dall’ignavia di taluni conterranei come voi più che da forze esterne ostili, ci danno la propulsione che non ci arresterà o che non consentirà facilmente di fermarci.

Peraltro, al di là della rappresentanza diretta in Parlamento dei Siciliani emigrati, non abbiamo ancora sciolto la riserva se in Patria propendere per la soluzione partitica vera e propria o per un movimentismo politico-istituzionale che faccia riferimento ad altri partiti per l’azione politica concreta.

In ogni caso ci fa piacere che Lei, Sig.a Misuraca, non sia una nostra possibile elettrice (parli a titolo personale al riguardo): non vogliamo elettori qualunque, sognatori che contemplano l’idea romantica del Siciliano esotico e “diverso” (arabo che è occidentale per sbaglio, “siqilli”) rispetto agli altri europei, che ricordano nostalgici una “Sicilia che non c’è più”, ma persone fattive che, consapevoli della irripetibile ricchezza e multiformità che contraddistinguono l’identità siciliana, sono proiettate al futuro, che vogliono dare una prospettiva alle giovani generazioni, oggi letteralmente disperate, e la possibilità di scrivere altre pagine nella nostra superba storia. I suoi stereotipi, come quelli del Siciliano con la coppola, li consegniamo alla “commedia all’italiana” come una delle peggiori palle al piede della nostra cultura.
Ognuno per la propria strada e la storia dica chi di noi avrà visto un po’ più lontano.

Saluti Siciliani (nonostante tutto).