Ancora Beatles ogni tanto

La musica pop-rock  , smarrita dopo  il dogma impartito a suon di Fender e batteria ma anche al flusso inarrestabile di danaro che ha riempito le casse dei discografici più importanti sin dagli  anni 60, rimane oggi negletta, superata dall’elettronica e sempre alla ricerca di nuove ispirazioni in mancanza delle quali aguzza l’ingegno e  si inventa i prodotti dell’usato sicuro da divulgare tra vecchi nostalgici e nuovi coatti.

Così, l’avvenimento  musicale più battuto di questi ultimi giorni resta una nuova canzone dei Beatles,  nè canto nè ballata, proprio una canzonetta:  una serie di accordi accompagnati dalla voce lontana e languida di John Lennon.

Un’operazione nostalgia e di quei lauti ricavi che i 4 di Liverpool hanno sempre assicurato ai discografici sia in veste solo, sia in gruppo, dal vivo sulla terrazza o in nuove band guidate dall’eroe di turno( in genere Paul Mc Cartney dopo la scomparsa ormai lontana di John Lennon o quella più recente di George Harrison)

In verità l’archingegno era già riuscito una prima volta con l’invenzione trascendentale di  “Free as a Bird “ , pezzo che , in odore di novità forse era risultata godibile  grazie agli artifizi di Paul McCartney. Un successo in effetti replicato con  la seconda “real love “ che però si era rivelata abbastanza aneddotica.

Oggi intanto arriva questa  “ Ogni tanto” ( Now&then ) da una funambolica scoperta di Yoko Ono, la vedova allegra di Lennon che aveva ritrovato ,per caso tra i cassetti dei ricordi , una vecchia cassetta delle cose fatte dal marito quando non scioperava per le foche o non riposava con yoko  per i reportage di Life o Rolling stone .

“Now and then “ quindi,  testi e musiche ritrovati e mai incisi e che forse sarebbe stato meglio fossero rimasti nella scansia dei ricordi di Yoko e più in quella dei Beatles superstiti , Paul e Ringo e che oggi, grazie al grande imbroglio dell’intelligenza artificiale,  vengono rimodellati, ricostruiti  e vengono proposti al pubblico con un gran battage pubblicitario nei media e nelle reti musicali

Senza atteggiamenti da grandi conoscitori ma semplicemente come ultimi fruitori del prodotto discografico avanziamo che il disco ci sembra solo una grande zuppa sonora , spesso poco sonora e superata dai decibel dei viventi a danno dei lontani sospiri dei trapassati . Anche nei clip , dove i due Beatles trapassati cantano in mezzo ai due sopravvissuti, quasi un vero spiritismo, le armonie non sembrano convincenti .

E questo voler rispolverare  vecchi eroi con clip spiritistici  , tanto alla moda oggi , appare alla fine come un canto del cigno: l’estremo tentativo nostalgico di pop e rock di resistere per  non scomparire definitivamente dopo i miracoli che ci avevano regalato a man basse dagli anni 60 ai 70.

Now and then, una  nostalgia deprimente  dove gli zombi attuali vengono ad applaudire i fantasmi di un tempo felice- pardon- gli ologrammi..

Eugenio Preta