COLONIZZAZIONE ITALIANA ANCHE NEL SETTORE DEL GAS

Palermo, 12 dicembre 2005

L’Altra Sicilia denuncia ancora una volta un episodio di colonialismo economico di cui la nostra classe politica di ascari ovviamente non si accorge.


L’Enel sta facendo una campagna pubblicitaria nel settore della fornitura del Gas con lo slogan “Adesso puoi scegliere”.

A Palermo, ad esempio, questo significa scegliere l’Enel a discapito della NOSTRA Municipalgas, cioè aiutare l’Enel a fare fallire una nostra impresa per poi rilevarla.

Già il colonialismo si era manifestato in passato quando Palermo, Catania e Napoli erano le uniche grandi città d’Italia a non avere una municipalizzata per la distribuzione dell’energia elettrica.

E ciò nonostante il fatto che Palermo aveva, ed ha ancora miracolosamente, una municipalizzata che, oltre a fornire il gas, ha sempre garantito, eccellentemente, l’illuminazione pubblica.

Qualche anno fa qualcuno di noi lanciò l’idea di liberalizzare veramente il settore dell’energia elettrica facendo rilevare alla nostra azienda la “Zona” di Palermo Centro dell’Enel per cominciare a ricostruire un management ed un capitale siciliano nel campo dell’energia elettrica dopo la “decapitazione” del 1963, quando la privata SGES e la regionale ESE (per tacere delle minori) furono annientate dalla “nazionalizzazione” statalista.

La risposta, all’opposto, è che l’Enel, PRIVATIZZATO MA NON LIBERALIZZATO, con i profitti del settore elettrico, in cui è in sostanza ancora un monopolista, si finanzia l’assalto al settore del gas per fare chiudere anche le ultime aziende siciliane del settore; scandalo ancor più grave se si pensa che gran parte di quei profitti derivano da impianti ubicati in Sicilia e da energia che la Sicilia “regala” senza alcuna contropartita all’Italia tutta.

Qui l’Europa, i “garanti della concorrenza”, sempre pronti a bacchettare la Sicilia per “aiuti di stato” non vedono niente…

Forti coi deboli e deboli coi forti!

Questa concorrenza europea in cui i nostri interessi non sono mai rappresentati non ci interessa. Tanto varrebbe uscirne come hanno fatto le regioni danesi a statuto speciale o le Isole del Canale o l’Isola di Man… e lasciare l’Euroburocrazia agli altri “fratelli” d’Italia.

Difendiamo le nostre aziende di servizi pubblici esistenti e creiamone di nuove. Fermiamo l’ultimo assalto delle imprese nazionali!

E’ ancora possibile! Basta solo volerlo!

L’alternativa è diventare un popolo di mendicanti precari, pronti a vendersi per un sussidio di sopravvivenza, da spendere poi in beni e servizi ovviamente italiani…

Antudo

L’ALTRA SICILIA – Ufficio Stampa