DAI VOCE A CHI GLI E’ STATA SEMPRE NEGATA

Bruxelles, 19 gennaio 2006

L’Altra Sicilia denuncia l’ennesima truffa ai danni di tutti i cittadini italiani all’estero, ai quali per anni è stata sbandierata la possibilità di eleggere propri rappresentanti al Parlamento e che ora scoprono che questi rappresentanti devono passare obbligatoriamente per i partiti nazionali, partiti i quali schierano i peggiori servitori, paraculi ed “emigrati di lusso”.

E’ preclusa, di fatto ancorché non di diritto, la presentazione di liste espressione “vera” dell’associazionismo nel mondo attraverso delle norme-capestro fatte ad arte per legittimare una classe politica che all’estero, in condizioni realmente democratiche, non avrebbe praticamente alcuna presa. Il sistema politico si chiude ad ogni possibile cambiamento ed involve in maniera nettamente autoritaria!

Le liste espressioni dei partiti “nazionali”, cioè rappresentati in Parlamento, non devono raccogliere firme, e questo passi…

Le “altre” liste intanto non possono raccogliere firme presso notai locali o per strada con successive autenticazioni delle stesse ma devono portare i cittadini ai consolati, spesso distanti centinaia di chilometri dal luogo di residenza, spesso senza parcheggi, senza facilitazioni di sorta all’esercizio di questo diritto. Passi anche questo!

Il colmo del disprezzo per i cittadini “espulsi” all’estero, quasi sempre meridionali, siciliani e sardi, da una patria matrigna che ha negato a casa propria lavoro e dignità, si manifesta in una successiva norma, praticamente impossibile da rispettare: le firme devono essere raccolte a partire dal 24 – 25 febbraio, date previste per il deposito dei simboli elettorali, e depositate (a Roma ovviamente!) il 5 marzo!

Considerando il viaggio, le ore d’apertura degli uffici, imprevisti imponderabili, la mattina del 3 marzo – poniamo – già si devono avere tutte le firme raccolte in un’unica lista. Di fatto è impossibile per una lista farsi spedire in tempo dai diversi consolati gli elenchi delle firme, vista anche l’enorme dispersione geografica delle circoscrizioni (di norma uno o più continenti ciascuna!).In pratica non resta che concentrare la raccolta di firme in un’area territorialmente delimitata e in non più di 6 giorni. Un’opera da guinness dei primati se consideriamo che si devono raccogliere da 500 a 1000 firme!

E’ uno scandalo da terzo o quarto mondo! E’ una palese violazione del diritto riconosciuto a tutti i cittadini di associarsi politicamente per concorrere democraticamente al governo della cosa pubblica! Ma nessuno ne parla, il sistema si chiude ermeticamente, nessuno solleva il caso di gravissima incostituzionalità!
Ma questo non solo non ci fermerà, ma ci spronerà ad andare avanti e a riuscirci lo stesso!
In questo tutte le associazioni degli italiani all’estero devono essere compatte nel rifiutare una rappresentanza politica “obbligatoria” e nel rifiutarsi di dare anche un solo voto a partiti che rifiutano pregiudizialmente il confronto democratico con altre forze. Se sarà impedita la formazione di liste non riconducibili ai partiti italiani per noi queste elezioni non avranno alcuna validità e solleveremo il caso davanti alle corti internazionali.

A questo punto dobbiamo però rivolgere un appello a tutti gli italiani residenti in Europa: non è più tanto importante che voi condividiate o meno il programma della lista “L’Altra Sicilia – per il Sud”, di questo ne parleremo – se ce lo faranno fare – in campagna elettorale; è importante invece che ci sia data la possibilità intanto di farla questa campagna elettorale.

Per questo Vi invitiamo caldamente a mettervi in contatto con noi per concordare i giorni e i luoghi per andare a sottoscrivere la nostra lista.

Dai voce a chi gli è stata sempre negata.

Noi emigrati ci siamo fatti una strada da soli e nessuno ce l’ha mai riconosciuto, nessuno in Italia ci ha mai dato niente. E’ ora di dare una risposta sonora a chi pensa che siamo un parco buoi che si fa guidare dalla voce del padrone. I poteri forti in Italia hanno bene i loro sciacquini all’estero, ma qui quel loro potere non arriva: noi siamo liberi!

E dalla nostra libertà verrà il riscatto per la Sicilia, per il Sud e per l’Italia intera!

L’Altra Sicilia – per il Sud

Ufficio Stampa