Isola in un mare di luce
Ciao miei cari fratelli SICILIANI, ciao miei amati conterranei, sono un catanese che scrive da Pavia.
Venerdì scorso, quando mi sono messo a guardare il Derby al mio fianco avevo delle persone alle quali dovevo spiegare il perché fosse stata anticipata la partita, ed alle quali ho dovuto spiegare l’importanza che ha per noi S. Agata.
Nel frattempo la saletta nella quale trasmettevano la partita iniziava a riempirsi e, con mia grande soddisfazione, sentivo commenti del tipo: “il calcio spettacolo è in Sicilia” – “la Sicilia in Europa” (con ovvio riferimento alla champions league) “che belle squadre che sono Catania e Palermo” – “ peccato che il Messina non stia andando molto bene”- tutte frasi queste che mi inorgoglivano in quanto davano un’idea di una Sicilia da ammirare, sentivo che la gente iniziava finalmente a capire che la Sicilia è davvero “ISOLA IN UN MARE DI LUCE”.
Allo stesso tempo però scherzavo sul fatto che dopo il match avremmo avuto nuovamente lo stadio squalificato, come dopo ogni derby tra le siciliane, dicevo. In realtà sono stato più che smentito, in realtà non avrei potuto neanche lontanamente immaginare cosa stesse per accadere.
Arriviamo al secondo tempo ed ecco qualcosa di diverso, entrano i tifosi palermitani che, inquadrati dalle telecamere, nemmeno il tempo di vedere che la loro squadra stesse vincendo, anzi nemmeno il tempo di varcare l’ingresso delle tribune, si rivolgono verso i catanesi ed iniziano a fare l’ormai tanto diffuso gesto delle braccia che dall’alto scendono verso le parti basse dell’uomo.
Dall’altra parte, con infallibile tempismo, affiorano decine e decine di striscioni di “non complimenti” verso l’essere cittadino palermitano, ecco che inizia l’inferno e con esso inizia anche la, non tanto lenta, ma inesorabile figura di….che da buon siciliano ACCUCCHIO in un serata che era partita da un pomeriggio di meritati elogi!!!
Come se non bastasse il giorno dopo, e finora lunedì 5 febbraio 2007, ho dovuto districarmi tra battutacce più o meno ripetibili e tra accuse di inciviltà alle quali, a caldo, rifiuto e ribatto ma che poi però mi fanno riflettere.
Il ritardo di un’efficace denigrazione dei fatti da parte delle autorità e delle istituzioni, il ritardo nella proclamazione del lutto cittadino, il non aver bloccato il mercatino di S. Agata in P.za Spedini, mi portano poi ad accogliere qualche critica sulla inciviltà e sulla mancanza di rispetto nei confronti della famiglia di Raciti.
In realtà ciò che penso, è che Catania e i catanesi inizialmente non avessero ben capito cosa quei quattro balordi avevano fatto alla loro immagine; quei quattro balordi avevano fatto in modo che tutti noi potessimo essere additati come incivili, come balordi, come persone fredde, distanti, insensibili di fronte alla scomparsa di un nostro fratello. Invece, come è stato dimostrato da dopo l’effettiva presa di coscienza, tutta la Città si è stretta attorno alla famiglia ed alle forze dell’ordine, mandando un messaggio chiaro a quanti hanno cercato di infangare un popolo (i quattro balordi) e a quanti avevano creduto che Catania, i catanesi e il POPOLO SICILIANO tutto potesse essere davvero così meschino!!! A NOI SICILIANI: IL TEPPISMO, LA VIOLENZA, L’INTIMIDAZIONE, LA CRIMINALITA’ E LA MAFIA….CI FANNO SCHIFO!!!!
È per questo motivo che accolgo molto intensamente, e molto volentieri l’idea di un gemellaggio non solo tra Catania – Messina – Palermo, ma propongo di fare una proposta a chi ci governa ed amministra di una fare un unico grande gemellaggio valido per tutta la SICILIA, ciò in un’ottica di creazione del pensier comune e della cultura dell’ANTICA SICANIA…tutti insieme si può cambiare!!!
Facciamo realmente valere il NOSTRO Statuto Speciale, se l’è guadagnato il popolo siciliano non i politici siciliani….facciamo in modo che sia uno strumento utile alla ricchezza collettiva dei SICILIANI (non solo economicamente parlando!) ma soprattutto facciamo in modo che non siano i nostri ONOREVOLI a beneficiarne senza nemmeno capire l’importanza di ciò che hanno a disposizione, e senza capire che con il loro fare ci stanno depauperando di un bene prezioso: LE NOSTRE ORIGINI PER IL NOSTRO SVILUPPO!
Potrei continuare con il mio pensiero sulla classe politica e dirigente della nostra amata SICILIA, ma per questo e per l’individuazione di altre problematiche concrete, nonché delle rispettive proposte risolutive, ma attendo e mi impegnerò affinché tutte le associazioni, che così la pensano, possano federarsi a dar vita ad un grande movimento, non politico ma civile, che sulla base dei più profondi principi del socialismo possa costruire e garantire una società più giusta per tutti i suoi cittadini.
Credendo profondamente in un radicale cambiamento
Enzo Saitta
Pavia, venerdì 5 feb. 07