Arresto di Pellegrino: monito de L’Altra Sicilia a Nuova Sicilia

L’Altra Sicilia si occupa di politica e non di vicende giudiziarie.
In quanto tale non emette verdetti e non prende posizione su tali vicende che affida con serenità alla magistratura.

E tuttavia non può passare inosservato, a noi sicilianisti con il cuore, il fatto che un leader di un’altra formazione sicilianista, venga arrestato nientemeno che per “associazione mafiosa”.
Si tratta di un’accusa gravissima, aggravata dal fatto che qualche tempo fa lo stesso Pellegrino, già vicepresidente della Regione, già alleato organico di Cuffaro & Co., magna pars nelle vicende elettorali recenti dello stesso MPA nel quale stava quasi per confluire prima del recente “strappo”, definiva i poliziotti “sbirri”, senza che poi sentisse il bisogno nemmeno di scusarsi pubblicamente e senza che i suoi “alleati” sentissero il bisogno di chiedergli tali pubbliche scuse prima di governare insieme lui.

Ecco, questo atteggiamento, questi fatti, fanno venire più di un legittimo dubbio sulla limpidezza di talune formazioni politiche che in astratto si richiamerebbero a valori simili ai nostri.

Forse è un bene che i nostri appelli all’unità del Sicilianismo siano caduti nel vuoto
Forse dovrebbero interrogarsi i militanti onesti e in buona fede di Nuova Sicilia (e sono tantissimi, ne siamo sicuri) se non sia il caso di sospendere da ogni carica il loro leader fintanto che questi non abbia chiarito la propria posizione; forse senza Pellegrino questa formazione non esisterebbe, e allora dovrebbero chiedersi se non sia meglio abbandonarla del tutto per approdare o nel generico autonomismo di Lombardo o nel vero Sicilianismo di altre formazioni.
Forse i rappresentanti di Nuova Sicilia a Palermo dovrebbero anche sospendere la presentazione della loro lista (che appoggia Cammarata, il quale a sua volta non dovrebbe consentire tanto tranquillamente di farsi appoggiare da una lista il cui capo riconosciuto sia arrestato per mafia) fintanto che un sospetto (e qualcosa in più di un sospetto, direi indizi) così infamante gravi sul loro fondatore e leader riconosciuto.

Nel frattempo L’Altra Sicilia, per voce del suo candidato sindaco di Palermo, non esprime prudenzialmente nessuna solidarietà al politico arrestato ed anzi invita la magistratura ad approfondire le indagini sul voto di scambio che ci pare, al semplice “lume di naso”, non sia un fatto tanto episodico in Sicilia e in quella stessa Palermo che si appresta a votare. Pronti a ricrederci ed a riconsiderare piena l’onorabilità di Pellegrino se risultasse innocente; ma chi è gravato da tali accuse, valga anche per Massimo Costa il giorno in cui dovesse succedergli, deve intanto mettersi da parte dalla vita politica siciliana.

Comunicato Stampa
Candidato Sindaco Massimo Costa per L’Altra Sicilia – Antudo