Continui attacchi all’Autonomia. L’Altra Sicilia-Antudo unico argine

L’Altra Sicilia-Antudo denuncia il
gravissimo attacco all’Autonomia perpetrato nientedimeno che dal presidente
dell’Ars, Gianfranco Micciché, che ne dovrebbe essere il supremo
tutore.

 Adesso, fallita la controriforma dello
Statuto,
è la volta dell’Art. 14 che regola le competenze esclusive
del nostro Stato regionale. Si vuole porre mano ad una non chiara ritirata in
molti campi sotto il pretesto che anche la sovranità del Parlamento nazionale
è limitata in taluni ambiti dai trattati europei.

Dispiace che
un intellettuale di valore, come lo storico Renda,
si presti con il
suo consenso a questa squallida operazione. Se taluni campi di competenza sono
ormai passati in Europa, vorrà dire che il rappresentante italiano che dovrà
esprimersi in Consiglio dei Ministri dovrà consultarsi con una delegazione
della Regione Siciliana prima di esprimere il proprio voto; delegazione
siciliana che avrà diritto di veto sulla materia o che potrà concordare con
lui l’orientamento da tenere in Consiglio come si conviene ad un corretto e
leale patto confederativo.

Si scrivono forse nella Costituzione
Italiana
le restrizioni di sovranità imposte dai trattati europei o
sono implicite?

La vera ragione è quella che una classe
politica di traditori e di anti-siciliani trama ogni giorno contro il nostro
Popolo.


Difendiamo lo Statuto anche perché
costoro non sanno nemmeno cosa
stanno andando a
toccare.
   
Difendiamolo dall’oblio cui
lo relegano anche servendoci della Festa dell’Autonomia, da celebrare ogni
anno il 15 maggio ma che, ogni anno, è impedita da ricorrenze elettorali che
sono assurdamente anticipate rispetto a quelle analoghe italiane, con danno
intanto alle attività scolastiche ma soprattutto con danno irreparabile alla
memoria storica siciliana che si vuole deliberatamente cancellare.


Ed a costoro dovremmo consegnare la nostra bella
capitale…

Ufficio stampa
   

L’Altra Sicilia-Antudo
Movimento politico dei
Siciliani “al di qua e al di là del Faro”

Un anti-siciliano alla Presidenza dell’ARS