Comunicato FNS

4 luglio 2007.

La mobilitazione pseudoculturale e propagandistica in corso per la ricorrenza del bicentenario della nascita di garibaldi e’ necessariamente basata sulla riutilizzazione del peggio dell’agiografia risorgimentale , lontana mille miglia dalla realta’ dei fatti e dalla verita’ storica .
Questo indegno spettacolo e’ offensivo soprattutto per il popolo siciliano e per i popoli del meridione d’italia , che furono vittime delle tragiche vicende della conquista del sud,nelle quali l’eroe nizzardo agi’ come testa di legno.

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu ribadiscono – ancora una volta- le loro prese di posizione politiche e culturali sulla figura di Giuseppe Garibaldi e sul mito risorgimentale ,falso e bugiardo, che ci viene riproposto, anche in versioni televisive, ad ogni piè sospinto.

Le ignobili menzogne , la trita e ritrita agiografia risorgimentale, la disinformazione e la manipolazione degli avvenimenti storici e politici , la complicità dei cosiddetti intellettuali del “sistema” o l’ascarismo “militante” degli uomini e dei partiti politici di volta in volta al potere nel SUD non sono stati e non sono sufficienti, infatti, per legittimare e rendere credibile il “lavaggio del cervello” iniziato nel 1860 con i metodi violenti ed immorali che ben conosciamo. Le odierne provocazioni e la mancanza di rispetto per la dignità dei Popoli del Sud , – (ai quali si pretende di sottrarre – oltre che le potenzialità di crescita e di sviluppo- anche i rispettivi diritti alla “ memoria storica” e alla “identità nazionale”) ,- diventano- però- più evidenti e più inaccettabili in occasione della ricorrenza in questione. Dobbiamo quindi respingerle al mittente.

Ci conforta tuttavia il fatto che ,- come peraltro scriveva Leonardo Sciascia,- la VERITA’, – prima o poi e sia pure a fatica,- è destinata comunque a venire a galla.

Non ci dilunghiamo troppo. Ci permettiamo in proposito di riportare due citazioni, distanti nel tempo fra di loro, ma significative ed utili a farci meglio conoscere il personaggio più “reclamizzato” della Storia d’Italia ed (ahinoi! ) anche della Storia della Sicilia e di quella del Meridione:

La prima è quella del noto storico e giornalista meridionalista Antonio Pagano, Direttore del periodico “ DUE SICILIE”, che, intervenendo in una polemica sullo sceneggiato televisivo “ Eravamo solo mille”, ha scritto:<< … Infatti ,come si sa dalla storia, quella vera, il Garibaldi fu un mercenario ,ladro di bestiame e negriero in Sud America. Fu manovrato da Cavour e da Vittorio Emanuele per creare disordini nel Regno delle Due Sicilie allo scopo di giustificare l’invasione dell’esercito savoiardo. Egli , tra l’altro , fu responsabile di numerosi episodi di criminalità per le stragi e le rapine avvenute durante la sua avanzata fino a Teano( Caserta ), dove fu allontanato appena dopo l’incontro con Vittorio Emanuele. Così, infatti , Vittorio Emanuele scrisse a Cavour : “ …come avrete visto , ho liquidato rapidamente la SGRADEVOLISSIMA faccenda di Garibaldi, sebbene- siatene certo- questo personaggio non è affatto docile né così onesto come lo si dipinge e come voi stesso ritenete. Il suo talento militare è molto modesto , come prova l’affare di Capua, e il male immenso che è stato commesso qui , ad esempio l’infame furto di tutto il denaro dell’erario, è da attribuirsi interamente a lui che s’è circondato di canaglie , ne ha eseguito i cattivi consigli e ha piombato questo infelice paese in una situazione spaventosa.”>> . Lo stesso Pagano puntualizza poi che <<…Lo stesso Garibaldi ,inoltre, così aveva definito i suoi famosi Mille il giorno 5 dicembre 1861 in pieno Parlamento a Torino: “ Tutti generalmente di origine pessima e per lo più ladra; e tranne poche eccezioni con radici genealogiche nel letamaio della violenza e del delitto”. >>

Il Pagano – per essere più preciso – ci ricorda che <<…con tale feccia umana sbarcarono in Sicilia anche mercenari francesi, svizzeri , inglesi, indiani, polacchi, tedeschi, russi e soprattutto ungheresi, tanto che fu costituita una legione ungherese utilizzata per le repressioni più feroci. Al seguito sbarcarono anche 22.000 soldati piemontesi di proposito dichiarati dal governo savoiardo “congedati” o “disertori” .Altro che “eravamo solo mille!” ….>>( “Due Sicilie “ , N° 2 anno 2007, pag.27 .)

L’altra testimonianza è quella di un contemporaneo dell’Eroe Nizzardo. Si tratta di alcune affermazioni fatte dal deputato autonomista cattolico, siciliano e sicilianista, Vito D’Ondes Reggio nella lunga lettera indirizzata al suo compagno di fede Lorenzo Cottù Marziani , marchese di Roccaforte, in data 15 agosto 1862.

Ne riportiamo un solo “passaggio” significativo ed utile ai nostri fini immediati , anche perché la lettera prende in considerazione i fatti del 1862 ( finta marcia su Roma conclusasi in Aspromonte) :
<< … Garibaldi, finiamola una volta con il linguaggio convenzionale, è un uomo arrisicato e coraggioso che nella spedizione di Sicilia doveva perire, eppure visse e trionfò,come uno che buttandosi dal Campanile di Notre Dame, invece di fracassarsi in cento pezzi comincia a correre ,e prendere un pallio(sic); ma la cosa diventa meno straordinaria quando si scopre che nel terreno vi era del fieno ,e che delle corde, a cui afferrarsi momentaneamente scendevano già dal campanile.>> E a questo punto il D’Ondes esce dalla metafora dicendo:<< La flotta che NON lo mandò a fondo erano legni napoletani, ed i denari furono versati a larga mano a’ generali. Del resto Garibaldi è un IDIOTA, incapace di comandare un reggimento , è un ambiziosissimo, ed è impazzito dall’adulazione di Mazzini e mazziniani, che, mutato nome, si chiamano garibaldini , i quali l’intorniano, e se ne servono come un fantoccio.>>
Vi sono nella lettera anche alcuni giudizi sulla questione siciliana che va di male in peggio, ma non possimo soffermarci oltre.

Aggiungiamo che il tanto strombazzato Risorgimento Italiano forse si sarebbe concluso diversamente se non fosse stato pensato, diretto e pedissequamente “concretizzato” – nella quasi totalità- dal “pesante” e “globale” intervento della Gran Bretagna ,che era la più grande potenza del Mondo. E che dopo la morte di Napoleone (1821) aveva deciso di traformare gli Stati “italiani”Pre-unitari ( con la sola eccezione della Repubblica di San Marino) in un unico grande Stato, accentratore e monolitico, che andasse dalle Alpi al Mediterraneo e che fosse funzionale alla strategia complessiva del Governo di Londra in Europa e nel Mediterraneo. Senza intromissioni di altre potenze e… annientando lo Stato Pontificio ed il potere temporale del Papa.

Questo spiega anche perché il ruolo di tutti o quasi coloro, che noi siamo costretti a chiamare PADRI DELLA PATRIA, era un RUOLO, ben retribuito per la verità, di MOSCHE COCCHIERE ( qualcuno per la verità come il nostro Garibaldi ebbe talvolta anche il RUOLO di Testa di Legno). E spiega perché navi , armi, ufficiali e uomini di Stato inglesi,oltre che mercenari e ribaldi di tutto il mondo( ma bene inquadrati) fossero stati messi a disposizione di Garibaldi ,dei Savoia e del Governo di Torino. Preferiti ,questi ultimi, per il GRANDE GIOCO, soprattutto per la loro spregiudicatezza, per la ricattabilità e per la fragilità della posizione politica e militare…

Non trascuriamo – quando parliamo del Risorgimento- di ricordare un piccolo particolare: dal 1821 in poi LONDRA è affollata da un numero indicibile di “PATRIOTTI” italiani . Non ci sembra una pura e semplice coincidenza. E non è escluso che molti di questi insospettabili PATRIOTTI” fossero scritti nei Libri-paga dei Ministri di Sua Maestà Britannica.

Tutta questa ingarbugliata situazione ci spiega in buona parte perché –( in mancanza dell’appoggio e del “consenso” della stragrande maggioranza delle popolazioni e della gente onesta della Sicilia e del Mezzogiorno)- i Servizi segreti britannici avessero per tempo “programmato” e “comprato” il sostegno fondamentale dei “traditori” dello Stato, della Flotta militare e dell’Esercito del Regno delle Due Sicilie. E perché avessero arruolato gli “adepti” della Camorra nel Napoletano , della ‘NDRANGHETA in Calabria e della Mafia in Sicilia , facendo fare loro quel “salto di qualità” e quell’inserimento nelle Istituzioni, dei quali ancora oggi piangiamo le conseguenze.

Ci sia consentito infine di fare salve le poche e lodevoli eccezioni umane che pure vi furono nel Risorgimento italiano e che meritano a loro volta rispetto. E che però non riuscirono a “caratterizzare” diversamente la storia di quel periodo tragico e disastroso soprattutto per i Popoli dell’EX REGNO DELLE DUE SICILIE. In quanto i FATTI sono FATTI. E le OPINIONI sono OPINIONI.
E…I “MITI FALSI E BUGIARDI” RESTANO FALSI E BUGIARDI.-

Palermu, 4 Lugghiu 2007
Giuseppe Scianò, Sikritariu FNS