Piena solidarietà a Capo d’Orlando


L’Altra Sicilia esprime la piena solidarietà al sindaco, Enzo Sindoni, ed all’intera popolazione di Capo
d’Orlando, perseguitate dal regime in quanto colpevoli di avere finalmente alzato la testa senza
accettare i tipici compromessi dei politicanti da strapazzo che infestano la nostra terra.

Abbiamo atteso con pazienza, abbiamo lasciato passare del tempo per evitare di bloccare sul nascere le altre iniziative di solidarietà che, sapendo per esperienza da quali gelosie l’animo umano si lascia
spesso vincere, non volevamo impedire a causa di un nostro comunicato.
Niente: nessuno si è mosso. Tra le decine di gruppi auto-proclamatisi autonomisti con le loro decine di
deputati, onorevoli, sindaci ed assessori ha regnato un silenzio di tomba sull’accaduto.

Ma la cosa che più ci è dispiaciuta è vedere come il calcolo politico abbia preso il sopravvento anche
nei cuori di diversi insospettabili, tutti presi in febbrili negoziati per garantirsi il proprio posto al sole.

Nessuno di quei patrioti del sud e della Sicilia ha mosso un tasto. Da Palermo a Napoli tutti uniti nella
congiura del silenzio.

E nel frattempo Capo d’Orlando affoga in questo rumorosissimo silenzio, a causa di angherie di una
sfacciataggine e di una crudeltà inaudite. Dalla cancellazione della squadra di basket locale, una delle
più importanti realtà dello sport italiano, sino al ventilato ritiro delle licenze per tutti (!) i locali notturni
della città [1].

Ma tutti voi, che continuate a urlare ed inveire quando gli arbitri commettono la minima ingiustizia
contro il Catania ed il Palermo, dove eravate mentre l’Orlandina veniva cancellata impunemente dagli
abietti soprusi della cosca sportiva italiana? Dove sono le proteste delle associazioni di categoria per
l’enormità del provvedimento della questura di Messina?

E di nuovo sarà l’Altra Sicilia a lasciare da parte calcoli e calcolicchi per sbattere un pugno sul tavolo
ed attirare l’attenzione. Malgrado strani problemi assillino oramai da mesi i nostri computer, le nostre
linee telefoniche, persino i nostri messaggi di posta elettronica.

E non vorremmo rammaricarci di questo intervento. Non vorremmo che il nostro intervento nuoccia in
misura ancora maggiore alla coraggiosa cittadina del messinese, attirando su di essa le ire di un certo
autonomismo da mercato delle pulci.

Perchè è una vergogna, una inaudita vergogna quella a cui stiamo assistendo. Tutti a battere le mani al
Sindaco Sindoni quando infranse quella odiosa targa che ricordava il criminale nizzardo. Ed ora, tutti a
nascondersi per paura che la persecuzione inaspritasi dopo la coraggiosa azione colpisca anche loro.

Tutti a temporeggiare per paura che una espressione di solidarietà possa danneggiare quei ridicoli
calcoli che vi state facendo.

O dobbiamo pensare che vi siate tutti improvvisamente dimenticati? Che l’ignavia vi abbia
completamente sopraffatto? Ci chiediamo cosa rimarrà di questa terra quando finalmente vi sarete
liberati di questi rompiscatole, di questi Sindaci che hanno l’ardire di rimpiazzare le targhe dedicate agli
assassini, di queste associazioni che ancora mettono i fatti innanzi alle parole. Quando avrete svuotato
tutto, per conto di chi avrete la faccia tosta di chiedere nuovamente questa “Autonomia”?

L’Altra Sicilia
Ufficio Stampa

[1] http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=14262

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Aggiornamento 22.12.

Da qualche giorno è disponibile su web anche una petizione a sostegno del Sindaco Sindoni. Aderiamo all’iniziativa e invitiamo anche i nostri lettori a sottoscriverla cliccando sul seguente link:

http://www.firmiamo.it/firmaperenzosindoni