La beffa e il danno
Abbiamo sempre diffidato di Lombardo, sia perché fa affiorare da ogni sua iniziativa, come un marchio di fabbrica indelebile, quel suo essere democristo (che c’é offesa? Per carità è constatazione di fatto, descrizione fisiologica), sia per i dubbi di populismo che i suoi progetti ci hanno sempre suscitato.
Ammaliato dalla manifestazione spontanea sullo Statuto di fine ottobre a Palermo, ha convocato L’Altra Sicilia il giorno dopo a Palazzo d’Orleans, in clandestinità, mentre fuori lo aspettavano, accampati sotto i platani gli autisti licenziati dall’AMIA, ha discusso di emigrazione siciliana e l’indomani ha preso per il culo il mondo della diaspora con la nomina di una consulta per l’emigrazione “fior di conio” (sic), ma forse la vittima sarà lui stesso, vista la composizione della nuova consulta, vecchia negli uomini reperiti, ma soprattutto insignificante per le comunità cui dovrebbe rivolgersi, visto che i nominati… non li conosce nessuno.
Ma non è caratteristica del solo Lombardo, quell’essere qui’ e la’, in sospetto di buona fede o in affanno di credibilità.
C’é che Lombardo oggi è Ministro Presidente della Regione Siciliana, quindi polo di riferimento e paradigma che riflette le peculiarità di noi siciliani, mutuate da arabi, normanni eccetera.
Ora, siamo quello che diamo e Lombardo questo lo ha ben capito – per l’affermazione di cui sopra – e si arrabatta tra maggioranze rivoltate, leggi strumentali, consulenze e esperti e governo che sembra super partes ma che in effetti è soltanto sotto il suo controllo diretto, sottratto agli scellerati partiti che, in questo caso, sarebbero necessari per ristabilire una parvenza di democrazia e legalità.
Condisce una salsa con le spezie dell’Autonomia, grida al lupo ma va avanti per la sua strada sotto l’egida di un Autonomia che va bene per tutto. Banalizza così una convinzione, quella dell’Autonomia, con il risultato di confondere i siciliani e di togliere ogni valore a quella conquista di popolo che L’Altra Sicilia ricorda e rivendica da decenni.
Dopo lo schiaffo ai disoccupati siciliani, soprattutto ai giovani cui offre l’alternativa della Diaspora, sente odore di elezioni ed allora tenta di ricompattare le forze con il piagnisteo romano alla corte del berlusca per farsi allocare fondi straordinari, come se quelli europei non fossero mai esistiti, dopo aver dimenticato i 500 milioni del patto per il sud e decide, super partes, ma, diciamo noi super leges – la Costituzione non è un optional – di stabilizzare, edulcorato eufemismo per dire sistemare, la folla dei 22.500 precari regionali, memore del potenziale elettorale che questi costituiscono.
Provvedimento già impugnato dal Commissario dello Stato ( quale Stato?).
Alimenta così il voto di scambio che, a parole, diceva di voler debellare, aggiunge ingiustizia a disoccupazione perché nella iattura della ricerca del posto di lavoro, crea una fascia privilegiata di disoccupati, quelli che tenderanno sempre ad offrire figli e cognati per ottenere il posto, danneggia quei disoccupati che non hanno, nè vogliono avere padrini politici, com’é giusto che sarebbe, viola il dettato costituzionale che all’art 97 subordina ad un concorso generale l’ottenimento di un impiego nella pubblica amministrazione.
Ma nessuno fiata, nessuno parla, segno della collusione civile che regna ormai nella “terra impareggiabile” sì che la violazione della legge diviene cosa ordinaria amministrazione accettata e prassi corrente, con quello che ne può derivare per la legalità e il consesso civile.
Ancora oggi Lombardo reitera e firma le sue manovre populiste ed evidentemente dirette soltanto a fini elettorali. In epoca di crisi finanziaria, occupazionale, delle famiglie, del potere di acquisto, di mancanza di fondi pubblici, di necessaria austerità, dopo il bando per l’assunzione di 2.507 addetti alla sanità, uscito il 31 dicembre, T.U., oggi l’idea di 5.600 milioni per l’assunzione di 8.400 stagisti per 1 anno( il tempo della campagna elettorale e del susseguente voto di ringraziamento) a 500 euro mensili… e poi ci sarà una nuova stabilizzazione, sempre però soltanto per i soliti accattoni.
Ora, che Lombardo si arrabatti a trovare soluzioni di occupazione per i milioni di disoccupati siciliani ci sembrerebbe logico ed opportuno, oltre che suo preciso dovere. Che ad usufruire di questo furore lombardiano possano essere soltanto i soliti noti, ci fa arrabbiare e gridare al sopruso.
In Sicilia ormai un giovane su due non lavora ed il problema non può risolversi, caro Lombardo, regalando un sussidio a chi frequenta le segreterie politiche danneggiando tutti gli altri giovani che con la malapolitica non vogliono averci nulla da fare.
Eh no, caro Ministro Presidente, perchè invece non cominciare ad attuare, come annunziato nelle promesse elettorali, quel bando di mobilità che preordina a nuove assunzioni il rientro di quanti, specie figli della Diaspora, hanno trovato lavoro nel Nord lontano e nelle amministrazioni regionali ci lavorano di già?
Queste manovre pre-elettorali confermano i nostri sospetti sulla mancata presentazione e discussione del Bilancio regionale. Lombardo vuole andare avanti con i dodicesimi provvisori per essere maestro e donno, per organizzare questi concorsi bidone, prendere in giro soprattutto i giovani in buona fede, pronto a gridare al razzismo nordista se la manovra venisse impugnata dal solito Commissario dello Stato.
L’Altra Sicilia per iniziare un percorso virtuoso e dire basta alle tentazioni clientelari chiede una legge urgente che vieti qualsiasi assunzione alle regioni che non hanno presentato il bilancio preventivo, prescriva il processo per direttissima agli amministratori che hanno sforato i bilanci per creare assunzioni clientelari e la loro la loro perpetua esclusione dai pubblici uffici…
E allora ahi, ahi, nostri valenti dirigenti regionali!
Ufficio Stampa
L’Altra Sicilia – Antudo